ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07685

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 563 del 05/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: LENZI DONATA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/02/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FABBRI MARILENA PARTITO DEMOCRATICO 05/02/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 05/02/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07685
presentato da
LENZI Donata
testo di
Venerdì 5 febbraio 2016, seduta n. 563

   LENZI e FABBRI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   secondo notizie riportate dal quotidiano « La Repubblica» del 24 gennaio 2016, cronaca di Bologna, l'amianto fino ad oggi, ha causato la morte di 252 persone alle Officine Grandi Riparazioni delle Ferrovie di Bologna;
   tanti sono i morti tra gli operai dell'azienda di via Casarini e a certificarlo, per la prima volta, con un'indagine che si concluderà nei prossimi mesi, è il dipartimento di sanità pubblica dell'AUSL di Bologna;
   sono numeri che tengono conto solo dei decessi dovuti ai tumori che gli studi scientifici hanno confermato essere legati all'esposizione all'amianto. Se si considerano invece i morti complessivi per tumore tra gli stessi lavoratori, la cifra della strage aumenta: 564 vittime. E se l'azienda sanitaria è cauta («consideriamo i casi dove è comprovata la correlazione tra esposizione e malattia»), i parenti delle vittime non hanno dubbi: «È una strage». Comunque la si voglia leggere, mai tante morti sul lavoro ha conosciuto Bologna, e forse l'Italia, concentrate in una fabbrica: numeri prima solo «sospettati» e che ora sono una tragica certezza;
   la ricerca che i medici dell'unità operativa di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro stanno portando avanti riguarda 3.100 operai e tecnici che hanno lavorato alle Ogr dalla fine degli anni ’50 alla età degli anni ’90. I primi morti risalgono agli anni Ottanta. Ad oggi sono 252: 113 per mesotelioma, localizzato soprattutto nella zona pleurica; 131 per tumore polmonare e 8 per carcinoma alla laringe;
   il tumore causato dall'amianto ha tempi di incubazione lunghissimi, da un minimo di 10 sino a 40 – 50 anni. Il picco prima era previsto nel 2018, ora nel 2025;
   i morti Ogr per amianto sono aumentati di 7-78 casi rispetto al 2014;
   Salvatore Fais, voce dell'Associazione famigliari vittime amianto (Afeva) non si stanca di ripetere che le Ogr di Bologna devono diventare un caso nazionale. «Ci vogliono i riflettori dello Stato accesi su questa strage, che va riconosciuta». Come associazione hanno sempre parlato di oltre 400 morti. «Per me sono dati in difetto, ma almeno ora sono certificati – conclude Fais –. Non è possibile metterci una pietra sopra, noi non ce ne facciamo una ragione: il piano nazionale amianto è nel cassetto, Comuni e Regioni viaggiano a vista»;
   il 21 marzo 2013 il Governo adottò il piano nazionale sull'amianto. A distanza di 3 anni si è in attesa del via libera da parte della Conferenza Stato-regioni per una definitiva applicazione –:
   se sia previsto il riconoscimento degli indennizzi alle famiglie in base alla normativa attuale e quali iniziative intenda assumere il Governo affinché la conferenza Stato-regioni si pronunci in tempi celeri. (5-07685)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

amianto

sostanza pericolosa

sicurezza del lavoro