ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07684

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 563 del 05/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: ROSTELLATO GESSICA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/02/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 05/02/2016
CAMANI VANESSA PARTITO DEMOCRATICO 05/02/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 05/02/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/02/2016

ATTO MODIFICATO IL 08/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07684
presentato da
ROSTELLATO Gessica
testo presentato
Venerdì 5 febbraio 2016
modificato
Lunedì 8 febbraio 2016, seduta n. 564

   ROSTELLATO, ZAN e CAMANI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   da un articolo pubblicato il 3 febbraio 2016 sulla stampa provinciale (Il Gazzettino di Padova, Il Mattino di Padova) si apprende che nella provincia di Padova le interruzioni di gravidanza sono sempre più difficili a causa della carenza di medici non obiettori di coscienza;
   nel comunicato della Cgil di Padova si legge che «Per molte donne arrivare all'intervento significa vivere una vera e propria odissea che contribuisce a rendere ancora più difficile e sofferta la scelta compiuta. Diverse sono le padovane costrette ad andare in un'altra provincia o addirittura fuori regione per avere quello che la legge n. 194 dovrebbe garantire. Ad oggi – prosegue – in città, sono solo due i medici disposti a praticare l'interruzione volontaria di gravidanza (ivg). Si tratta di due giovani ginecologi che lavorano in Azienda Ospedaliera, rispettivamente in Clinica ostetrica e in Divisione ostetrica. In sala operatoria gli spazi dedicati alla programmazione di interventi di questo tipo sono limitati ad un paio di giorni alla settimana e, di conseguenza, è facile scontrarsi con lunghi tempi d'attesa»;
   dall'articolo di Elisa Fais su Il Mattino di Padova si legge che circa un anno fa, una ragazza di 21 anni, proveniente dal Sud America e appena giunta a Padova per motivi di studio, ha scoperto di essere incinta e si è rivolta ad un consultorio dell'Usl 16 che l'ha respinta perché senza tessera sanitaria. Poi, un altro consultorio non ha accettato di farle la certificazione perché non residente della zona. La ragazza disperata ha chiesto aiuto scrivendo nel blog padovadonne.it e a quel punto è intervenuta la Cgil;
   si legge, ancora, la storia di una 40enne padovana che si è sentita rispondere «non c’è posto» dall'ospedale di Padova e che la prima data disponibile era oltre i 90 giorni consentiti dalla legge perché di mezzo c'erano le feste natalizie. Ha provato a chiamare inutilmente anche gli ospedali di Piove di Sacco, Camposampiero e Cittadella e grazie all'intervento della Cgil è stato possibile fissare l'intervento a Padova per tempo;
   proprio a causa di questa carenza si diffonde sempre più la problematica degli aborti clandestini: risultano alla cronaca tanti casi di falsi medici che allestiscono sale chirurgiche nel salotto della propria abitazione e senza alcun rispetto delle norme igieniche, praticano l'aborto a prostitute e straniere –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della grave situazione che vive il territorio padovano;
   come intenda agire, per quanto di competenza, al fine di garantire la presenza continua e costante di medici non obiettori in appositi ambulatori sia delle aziende ospedaliere sia delle aziende sanitarie locali per poter prendere in carico la paziente ed eseguire l'intervento specie nei casi di urgenza;
   come intenda agire, affinché vi sia la corretta e puntuale applicazione della legge n. 194 anche nella provincia di Padova, limitando così il ricorso da parte delle donne padovane, a falsi medici improvvisati o all'acquisto di strani farmaci su internet per abortire, minando così la sicurezza e la salute delle stesse; come intenda agire, per quanto di competenza, al fine di garantire accesso diretto delle donne in ciascun presidio ostetrico ginecologico o consultoriale, per ottenere risposte immediate da parte di tutti gli operatori coinvolti, medici, psicologi, infermieri, ostetriche o assistenti sociali con particolare attenzione alla tempistica che la normativa impone e con particolare riguardo alla presenza continuativa di medici ginecologi e anestesisti non obiettori per ridurre le liste di attesa degli interventi nei casi d'urgenza, cioè all'approssimarsi della scadenza dei 90 giorni consentiti dalla legge, utilizzando anche convenzioni. (5-07684)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sindacato

aborto

libretto sanitario