ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07472

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 669 del 19/07/2012
Firmatari
Primo firmatario: NEGRO GIOVANNA
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 19/07/2012


Commissione assegnataria
Commissione: V COMMISSIONE (BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 19/07/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 19/07/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07472
presentata da
GIOVANNA NEGRO
giovedì 19 luglio 2012, seduta n.669

NEGRO. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

la difficile situazione economica che in questi ultimi anni ha colpito i diversi Stati dell'Europa sta determinando ripercussioni molto pesanti anche sugli enti locali italiani;

i numerosi provvedimenti adottati negli ultimi mesi, tra cui anche la legge di stabilità per l'anno 2012 e il «decreto Salva-Italia», hanno riguardato anche tutti gli enti locali, dalle regioni ai piccoli comuni, a cui è stato richiesto un importante sforzo come contributo degli enti periferici alla riduzione del debito pubblico italiano;

organi di stampa, sia internet che via web, riportano la notizia secondo la quale la Corte costituzionale avrebbe accolto un ricorso presentato dalla regione Veneto, stabilendo che è illegittimo l'articolo 5-bis del decreto-legge n. 138 del 2011, relativo a misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo, attraverso il quale il Governo assicurava a cinque regioni meridionali - Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia - di poter effettuare degli investimenti sforando il tetto del patto di stabilità a danno delle Regioni più virtuose;

la norma contestata consentiva, attraverso un complesso meccanismo di finanziamento, di favorire le regioni meno virtuose consentendo loro di eccedere in termini di competenza e di cassa i limiti di spesa fissati dalla normativa nazionale, con la conseguenza che altre Regioni, tra cui anche il Veneto, oltre a vedersi costrette a rispettare le ristrettive leggi vigenti, avrebbero dovuto contribuire ai maggiori oneri determinati da tale meccanismo;

la sentenza della Corte costituzionale ha ritenuto fondato il ricorso della Regione Veneto, sulla base del principio della piena responsabilità finanziaria di ciascun ente in relazione alle funzioni di cui è titolare, sancito dall'articolo 119 della Costituzione;

il Governo ha deciso di adottare, in queste ultime settimane, un provvedimento d'urgenza, denominato «spending review» che fa seguito a precedenti e simili accorgimenti finalizzati a limitare voci della spesa pubblica e che gravano sempre più sul debito pubblico italiano, giunto ormai a lambire i 2.000 miliardi di euro e che continua a rappresentare un freno alla ripresa e alla crescita del sistema Paese -:

se il Ministro interrogato non ritenga opportuno considerare le indicazioni della Corte costituzionale adottando le necessarie iniziative normative al fine di modificare le disposizioni di riferimento.
(5-07472)