CAPARINI, VOLPI e FEDRIGA. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
già con precedenti atti di sindacato ispettivo n. 5-00142 e n. 5-00059, tuttora privi di risposta, l'interrogante sollevava la questione della necessità ed opportunità di salvaguardare, nell'ambito del processo di riorganizzazione degli uffici giudiziari, la sezione distaccata del tribunale di Brescia a Breno;
si ricorda, infatti, che la citata sede di Breno copre ben 42 comuni, con un bacino di utenza di oltre centomila abitanti, per cui la sua soppressione implicherà inevitabilmente un aumento dei carichi di lavoro per il tribunale centrale di Brescia, già da tempo in situazione cronica emergenziale ed avrà irrimediabilmente effetti negativi sul funzionamento della giustizia camuna, con ripercussioni sui territori interessati e sui cittadini ivi residenti;
lo schema di decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri il 6 luglio 2012, di attuazione della delega sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, prevede la soppressione di 969 uffici, di cui 37 tribunali, 38 procure, 220 sezioni distaccate e 674 uffici del giudice di pace;
la disposizionedi cui al comma 2 dell'articolo 1 della legge n. 148 del 14 settembre 2011, di conversione del decreto-legge n. 138 del 13 agosto 2011, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo, prevede una riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari sulla base di criteri «oggettivi ed omogenei» finalizzati a ridefinire l'assetto territoriale degli uffici giudiziari -:
quali siano i «criteri oggettivi ed omogenei» che giustificherebbero l'intenzione di chiudere la sede distaccata del tribunale di Brescia a Brena, tenuto conto che l'immobile è di proprietà del comune e quindi non sussistono costi di locazione e che la struttura giudiziaria è sede vitale per un efficiente funzionamento del sistema giudiziario della Valle Camonica. (5-07327)