Legislatura: 18Seduta di annuncio: 586 del 02/11/2021
Primo firmatario: CILLIS LUCIANO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 02/11/2021
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 02/11/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 03/11/2021 Resoconto CILLIS LUCIANO MOVIMENTO 5 STELLE RISPOSTA GOVERNO 03/11/2021 Resoconto CENTINAIO GIAN MARCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI) REPLICA 03/11/2021 Resoconto CILLIS LUCIANO MOVIMENTO 5 STELLE
DISCUSSIONE IL 03/11/2021
SVOLTO IL 03/11/2021
CONCLUSO IL 03/11/2021
CILLIS. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
il 31 dicembre 2021 è il termine ultimo per l'applicazione, nel nostro Paese, della disciplina recante l'obbligo di indicazione in etichetta dell'origine dell'ingrediente primario;
con riferimento alla pasta, la corretta informazione sull'origine del grano utilizzato per la sua produzione, quindi il Paese di coltivazione e quello di molitura, costituiscono ormai elementi indispensabili ad orientare le scelte di acquisto dei consumatori sempre più spesso interessati al prodotto ottenuto e lavorato in Italia;
l'importanza di una ulteriore proroga di tale obbligo è di vitale importanza considerato che l'applicazione del regolamento di esecuzione 2018/775 della Commissione, che reca modalità di applicazione dell'articolo 26 del regolamento 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, non è sufficiente a garantire la correttezza e la trasparenza di conoscenza che solo alcune specifiche indicazioni possono dare;
è indispensabile che la pasta con una bandiera italiana sulla confezione o con un altro simbolo grafico inequivocabilmente rappresentativo della identità italiana, indichi l'origine del grano utilizzato;
in Italia vengono prodotti circa 4 milioni di tonnellate di pasta, con una filiera che conta 120 imprese, oltre 10 mila addetti e quasi 200 mila aziende agricole impegnate nella produzione di grano duro di altissima qualità;
nel tempo sono aumentati e si sono diversificati i formati della pasta, mentre alle varietà tradizionali si sono aggiunte quelle fatte con il cereale integrale, con quello privato del glutine, con farine alternative e legumi;
la ricerca del «Made in Italy» ha portato alla riscoperta di grani antichi come il Senatore Cappelli, il Saragolla e altre varietà che rappresentano la storia del nostro Paese a tavola e che costituiscono ingredienti base di oltre la metà della produzione di pasta destinata all'esportazione;
come noto, l'obbligo di indicazione dell'origine riguarda anche il riso, i prodotti derivati dal pomodoro, il latte e i suoi derivati, nonché le carni suine trasformate, obbligo introdotto nel 2018 in via sperimentale e prorogato fino al prossimo 31 dicembre 2021 –:
considerati i tempi piuttosto ristretti, se siano state avviate, nelle competenti sedi, tutte le procedure necessarie per la richiesta di ulteriori proroghe volte a preservare l'obbligo di indicazione in etichetta dell'origine dell'ingrediente primario per i prodotti elencati in premessa.
(5-06968)
Signor Presidente, Onorevoli deputati,
la tutela dei nostri prodotti agroalimentari è una priorità assoluta che il MIPAAF persegue costantemente da tempo, sostenendo con forza la necessità di un'etichettatura trasparente sull'origine delle materie prime degli alimenti che renda pienamente consapevole il consumatore nelle scelte da compiere.
In tale direzione, per alcuni dei nostri prodotti abbiamo già introdotto in via sperimentale l'obbligo di indicare in etichetta l'origine delle materie prime.
Tuttavia, come ben rappresentato dall'Onorevole interrogante, il prossimo 31 dicembre scadrà il termine ultimo per l'applicazione, nel nostro Paese, di tale obbligo non solo per la pasta (con indicazione in etichetta dell'origine del grano duro per paste di semola di grano duro), ma anche per il riso, il pomodoro, il latte e i prodotti caseari, nonché per le carni suine trasformate.
Pertanto, nella convinzione che tali indicazioni costituiscano elementi indispensabili ad orientare le scelte dei consumatori, sempre più interessati al prodotto ottenuto e lavorato in Italia, e che l'applicazione del Regolamento di esecuzione 2018/775 della Commissione, recante modalità di applicazione dell'articolo 26 del Regolamento 1169/2011, non sia sufficiente a garantire la correttezza e la trasparenza delle informazioni sugli alimenti, abbiamo già inviato i relativi decreti di proroga alle altre Amministrazioni concertanti al fine di estendere, fino al 31 dicembre 2022, l'obbligo di indicazione in etichetta dell'origine dell'ingrediente primario per i suddetti prodotti.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):informazione del consumatore
cerealicoltura
denominazione di origine