ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06479

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 544 del 21/07/2021
Firmatari
Primo firmatario: SAVINO SANDRA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 21/07/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
NEVI RAFFAELE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/07/2021
SPENA MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/07/2021
BARONI ANNA LISA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/07/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 21/07/2021
Stato iter:
28/07/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 28/07/2021
Resoconto SAVINO SANDRA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 28/07/2021
Resoconto BATTISTONI FRANCESCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI)
 
REPLICA 28/07/2021
Resoconto SAVINO SANDRA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 28/07/2021

SVOLTO IL 28/07/2021

CONCLUSO IL 28/07/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06479
presentato da
SAVINO Sandra
testo di
Mercoledì 21 luglio 2021, seduta n. 544

   SANDRA SAVINO, NEVI, SPENA e ANNA LISA BARONI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   è stato firmato il Protocollo d'intesa per la prevenzione e il contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura tra un'associazione di imprenditori agricoli, i Ministri dell'interno, del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro interrogato, il presidente dell'Anci, l'Osservatorio agromafie e l'Osservatorio Placido Rizzotto;

   il patto di filiera contro il caporalato, cui aderiscono sindacati di settore, dà seguito alla previsione del piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura 2020-2022. Esso prevede l'attivazione presso le prefetture di un tavolo permanente che rilevi i bisogni e le criticità a livello locale;

   si vuole rafforzare la Rete del lavoro agricolo di qualità, con l'attivazione di misure premianti per le imprese agricole, perché attraverso la trasparenza dell'incontro tra domanda e offerta di lavoro s'interrompa l'intermediazione illecita di manodopera;

   contemporaneamente, fonti di stampa hanno informato che numerosi prodotti alimentari, ad esempio il pomodoro, non garantiscono una redditività adeguata ai produttori dei bene primario, infatti, sul prezzo finale di una passata di pomodoro, la confezione influisce più del pomodoro contenuto;

   per il consumatore l'acquisto di una bottiglia di passata da 700 ml ha un costo medio pari a 1,3 euro. Oltre la metà, il 53 per cento del ricavo è destinato alla distribuzione commerciale, il 18 per cento rappresenta il costo di produzione industriali, il 10 per cento il costo della bottiglia, il 6 per cento il trasporto, il 3 per cento il tappo e l'etichetta, il 2 per cento la pubblicità;

   il valore riconosciuto al produttore di pomodoro è bassissimo, pari solo all'8 per cento del totale;

   la sottoscrizione del protocollo interrompe la catena dello sfruttamento rischiando però di non garantire margine di utilità sufficiente a causa degli alti costi sostenuti e i bassissimi ricavi percepiti, che a volte sono, persino nulli –:

   quali ulteriori iniziative di competenza intenda assumere per riequilibrare e rendere maggiormente equa la distribuzione del valore aggiunto all'interno dell'intera filiera che parte dalla campagne, passa per l'industria e giunge alla distribuzione, costringendo gli imprenditori agricoli a vendere prodotti anche sottocosto, in particolare adottando misure che evitino l'uscita dal mercato di aziende agricole italiane sane e rispettose dell'ordinamento giuridico ma messe in particolare difficoltà da pratiche sleali commerciali, nonché da importazioni di prodotti esteri acquistati a costi bassissimi, perché nei Paesi di produzione non sono rispettate le norme e gli standard dell'Unione europea.
(5-06479)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 28 luglio 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-06479

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,
  lo squilibrio di valore lungo tutta la filiera (che si riversa in particolare sulla parte produttiva primaria agricola) coinvolge molti settori dell'agroalimentare, alcuni dei quali particolarmente colpiti (come quello del pomodoro da industria), ed è in parte determinato anche dalle pratiche commerciali sleali messe in atto dai soggetti economici più forti dal punto di vista contrattuale.
  I soggetti deboli sono per lo più rappresentati dalla parte agricola che soffre di una elevatissima frammentazione in termini di numerosità delle aziende, con scarsa capacità aggregativa, con produzioni limitate e con una dimensione economica paragonabile a quella di micro imprese o di piccole e medie imprese.
  Ritengo utile segnalare che le tematiche legate alle condizioni di lavoro in agricoltura sono state introdotte nella dimensione sociale della PAC.
  Infatti, nel Regolamento sui piani strategici della PAC per la programmazione 2023-2027, in corso di adozione, è stato introdotto un meccanismo di condizionalità sociale che prevede l'applicazione di sanzioni amministrative da comminare agli agricoltori beneficiari di pagamenti diretti, a seguito dell'accertamento del mancato rispetto dei principali obblighi comunitari relativi a talune direttive in materia di occupazione e condizioni di lavoro.
  Al fine di rendere operativa la norma regolamentare a livello nazionale è stato già avviato un confronto con le Amministrazioni delegate ai controlli.
  Quanto al riferimento al pomodoro da industria, che non garantirebbe una redditività adeguata ai produttori, preciso che il sistema delle organizzazioni di produttori riconosciute (OP), alle quali aderiscono la quasi totalità dei produttori, usufruisce degli aiuti comunitari nella misura massima del 4,1 per cento del valore della produzione commercializzata, laddove vengano attuati programmi operativi approvati dalle Regioni. Parte di tali aiuti vengono riversati dalle OP direttamente alle aziende agricole che attuano specifici interventi finanziabili, individuati nelle disposizioni ministeriali che disciplinano la materia.
  Esistono inoltre, due Organizzazioni interprofessionali riconosciute, una per il Nord Italia e una per il Centro Sud, che dovrebbero garantire, tra l'altro, regole comportamentali condivise ed iniziative tese a equilibrare la distribuzione del valore aggiunto all'interno della filiera.
  Detto questo mi preme rilevare che il nostro Paese, preso atto delle differenze sostanziali del potere contrattuale fra i diversi operatori della filiera alimentare e che l'anello debole è rappresentato dai produttori agricoli, si è battuto fortemente in sede europea per l'approvazione della Direttiva (UE) 2019/633 in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare.
  Grazie all'approvazione della legge di delegazione europea 2019-2020, sono stati dettati i principi e i criteri direttivi per l'attuazione della citata Direttiva, andando in una direzione anche più restrittiva rispetto ai requisiti minimi previsti dalla norma europea.
  L'obiettivo è quello di vietare pratiche commerciali gravose per i produttori agricoli e alimentari, tra cui anche il cosiddetto sottocosto, tramite rilevazioni dei costi medi di produzione effettuati da ISMEA.
  A vigilanza dell'applicazione delle disposizioni e delle relative sanzioni è stato designato l'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF).
  Il quadro normativo descritto rappresenta dunque il fulcro messo a punto per offrire agli operatori agricoli una tutela volta a rafforzare il proprio potere contrattuale e rendere più trasparente ed equa la filiera.
  Rilevo infine che lo schema di decreto legislativo di recepimento della Direttiva 2019/633 è stato appena trasmesso alla Presidenza del Consiglio per la sua iscrizione all'ordine del giorno del prossimo Consiglio.
  Assicuro che il Governo continuerà ad operare con tutti gli strumenti possibili affinché si ponga fine agli squilibri esistenti nelle pratiche commerciali ed il faticoso lavoro degli operatori agricoli venga giustamente remunerato.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

coltivatore

acquisto

settore agricolo