ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06426

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 540 del 14/07/2021
Firmatari
Primo firmatario: SIRACUSANO MATILDE
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 14/07/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZANETTIN PIERANTONIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/07/2021


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 14/07/2021
Stato iter:
15/07/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/07/2021
Resoconto SIRACUSANO MATILDE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 15/07/2021
Resoconto SISTO FRANCESCO PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 15/07/2021
Resoconto SIRACUSANO MATILDE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/07/2021

SVOLTO IL 15/07/2021

CONCLUSO IL 15/07/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06426
presentato da
SIRACUSANO Matilde
testo di
Mercoledì 14 luglio 2021, seduta n. 540

   SIRACUSANO e ZANETTIN. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   il 27 settembre 1998, per un nubifragio, il torrente Annunziata, ubicato a nord di Messina, si trasformò in una valanga di fango e detriti, provocando quattro vittime: padre, madre e figlia della famiglia Carità e un giovane, Simone Fernando;

   nel processo penale, durato tredici anni, con tre gradi di giudizio e una sentenza irrevocabile di condanna della Suprema Corte, furono condannati i responsabili del fatto, individuati nel comune di Messina e della regione siciliana: sebbene la quantità di pioggia che i rovesci temporaleschi scaricano non sia un elemento prevedibile, la tragedia si sarebbe, forse, evitata se si fosse provveduto alla messa in sicurezza del torrente;

   dopo il giudicato penale, i familiari delle vittime hanno agito civilmente per il risarcimento dei danni;

   il procedimento, iscritto a ruolo nel 2013, si protrae da otto anni, dopo continui rinvii e l'avvicendamento di sette giudici. Nell'ultima udienza, del dicembre 2020, il giudice onorario del Tribunale, in sostituzione del giudice titolare, ha rinviato, ex articolo 281-sexies del codice di procedura civile, per la discussione orale della causa e contestuale decisione, all'udienza del 10 febbraio 2022;

   tale dilazione parrebbe dovuta all'inadeguatezza delle piante organiche del tribunale di Messina rispetto ai carichi pendenti che, nonostante l'applicazione del criterio cronologico – che privilegia lo smaltimento dei procedimenti ultraquinquennali e ultradecennali – il tribunale non riesce a smaltire;

   si rileva che nelle sezioni civili del tribunale messinese, sono attualmente impiegati 13,5 giudici e 2 presidenti con una media di 1.072 cause pro-giudice, a fronte delle 300 cause pro-giudice degli altri Tribunali;

   con la nota 4276 del 29 novembre 2011, sottoscritta dal presidente e da tutti i magistrati del tribunale di Messina, tali criticità sono state sottoposte all'attenzione del C.s.m. chiedendo la revoca/o modifica della delibera 24 novembre 2001, recante «Individuazione delle sedi da assegnare ai Magistrati nominati con decreto ministeriale 5 agosto 2010» nella parte relativa all'individuazione dei posti assegnati all'ufficio;

   nonostante la risoluzione adottata in risposta dal C.s.m., nella quale si legge che la carenza di organico «rende insostenibile il lavoro dei giudici», per il tribunale di Messina, ad oggi, nulla è cambiato –:

   se e quali iniziative, per quanto di competenza, il Ministro interrogato intenda adottare per risolvere le carenze dell'organico del tribunale di Messina che ostacolano la definizione di vecchi contenziosi e la richiesta di giustizia, come nel caso della famiglia Carità, provvedendo all'adeguamento delle relative piante organiche.
(5-06426)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 15 luglio 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione II (Giustizia)
5-06426

  Con l'atto di sindacato ispettivo innanzi indicato, gli interroganti – traendo spunto dai denunciati ritardi nella celebrazione del giudizio civile instaurato in seguito alla esondazione del torrente Annunziata ubicato a nord di Messina, avvenuta in data 27 settembre 1998, che cagionava la morte di quattro persone – domandano alla Ministra della giustizia «… se e quali misure intenda adottare per risolvere le carenze dell'organico del Tribunale di Messina che ostacolano la definizione di vecchi contenziosi e la richiesta di giustizia…».
  Al riguardo devono essere innanzitutto evidenziati i seguenti profili relativi all'esercizio della giurisdizione civile nel Tribunale di Messina, con particolare riferimento al giudizio instaurato in seguito alla esondazione del torrente Annunziata:

   le tempistiche di definizione del giudizio penale (concluso con la sentenza emessa nell'anno 2012 dalla Corte di Cassazione) all'origine della pretesa risarcitoria in sede civile;

   la giustificazione dei rinvii dell'udienza per precisazione delle conclusioni alla luce delle numerose altre pendenze ultradecennali del contenzioso civile, da definire in via prioritaria;

   la necessità di ragguagliare il concetto di ragionevole durata del processo alla situazione contingente dell'Ufficio Giudiziario, in specie connotato (secondo le ultime risultanze statistiche) dalla particolare gravosità delle pendenze, incrementate da cospicui flussi di sopravvenienze;

   l'adozione, in ogni caso, di diffusi interventi di riorganizzazione del settore civile volti a ottimizzare le pur limitate risorse e a intaccare l'arretrato, anche mediante la previsione nel progetto tabellare 2020-2022 di un «… nucleo di magistrati specializzati nella materia degli illeciti civili …»;

   la notevole percentuale di produttività registrata dai singoli magistrati, nonostante le difficoltà riportate;

   infine, la considerevole mole del ruolo istruttorio entro cui è iscritta la causa considerata nell'atto di sindacato ispettivo, le cui tempistiche di trattazione sono state determinate secondo il criterio oggettivo e predeterminato della maggiore anzianità di iscrizione, essendovi ben 276 cause iscritte anteriormente a quella in esame.

  Ciò posto, occorre a questo punto rimarcare che in occasione della riforma della geografia giudiziaria realizzata in seguito alla delega conferita con la legge 14 settembre 2011 n. 148 l'opera di razionalizzazione nel circondario di Messina si è concretizzata nella soppressione della Sezione Distaccata con sede in Taormina, il cui territorio è stato integralmente aggregato alla sede circondariale in conformità ai criteri generali seguiti a livello nazionale che hanno previsto la soppressione di tutte le 220 sedi distaccate esistenti. In proposito appare opportuno rammentare che le Sezioni Distaccate costituivano mere articolazioni territoriali dell'Ufficio circondariale e che l'accorpamento non ha originato alcun incremento di competenza o di carichi di lavoro, risolvendosi nella trattazione in sede accentrata dei procedimenti già in carico alle sedi periferiche, alle quali erano addetti, secondo le specifiche previsioni tabellari, magistrati in servizio presso il medesimo Ufficio circondariale. Con il decreto ministeriale 18 aprile 2013 la pianta organica del Tribunale di Messina è stata ampliata in ragione di 6 posti di giudice. Più di recente, nell'ambito delle disposizioni volte ad incrementare la funzionalità della giurisdizione ordinaria e a dare attuazione all'incremento di 600 unità del ruolo organico del personale di magistratura ordinaria disposto dall'articolo 1 comma 379 della legge 30 dicembre 2018 n. 145, è stato emanato il decreto ministeriale 14 settembre 2020, pubblicato nel Bollettino Ufficiale n. 20 del 31 ottobre 2020, che ha provveduto alla rideterminazione delle piante organiche degli Uffici Giudiziari di merito. Tale decreto ministeriale ha disposto l'attribuzione di complessive 422 unità di magistrato, prevedendo, tra l'altro, l'incremento di 1 posto di giudice per il Tribunale di Messina, portando la pianta organica dell'Ufficio a complessive 49 unità. Nel parere reso nella seduta plenaria del 30 luglio 2020, il Consiglio Superiore della Magistratura ha ritenuto adeguata la proposta ministeriale riguardante il Tribunale di Messina «… poiché le risultanze dell'indicatore iscrizioni pro capite sono inferiori al dato medio nazionale (e dunque non sarebbero tali da giustificare l'attribuzione di alcuna unità) e, tuttavia, la natura degli affari della sede distrettuale, le risultanze dell'indicatore pendenti su organico (superiore al dato medio nazionale: 912, a fronte di 745) e il numero di sopravvenuti con elevato numero di imputati fanno apparire condivisibile la proposta ministeriale …». Sempre in relazione all'organico del personale di magistratura, ulteriori benefici per gli Uffici Giudiziari in generale – e pertanto anche per la sede di Messina – potranno derivare dall'attuazione delle disposizioni approvate nel dicembre del 2019 (articolo 1 comma 432 della legge 27 dicembre 2019 n. 160 recante «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020 - 2022») che, modificando la legge 13 febbraio 2001 n. 48, prevedono l'istituzione delle piante organiche flessibili distrettuali, da destinare alla sostituzione di magistrati assenti ovvero all'assegnazione agli Uffici Giudiziari del Distretto che presentino condizioni critiche di rendimento. Al riguardo si rappresenta che la proposta di determinazione di tali nuove piante organiche flessibili distrettuali è stata trasmessa dal Ministro della giustizia, in data 30 ottobre 2020, al Consiglio Superiore della Magistratura per il prescritto parere. La proposta prevede, in conformità al quadro normativo di riferimento, la determinazione sia del contingente complessivo nazionale – individuato in 176 unità, di cui 122 con funzioni giudicanti e 54 con funzioni requirenti – sia dei contingenti destinati ai singoli Distretti. Per il Distretto della Corte di Appello di Messina è stata proposta l'attribuzione di un contingente complessivo di 5 unità, di cui 3 destinate alle funzioni giudicanti e 2 a quelle requirenti. All'esito della acquisizione del parere del Consiglio Superiore della Magistratura potranno, pertanto, essere formulate le definitive valutazioni per l'adozione del decreto ministeriale di determinazione delle nuove piante organiche flessibili distrettuali.
  Allo stato il Tribunale di Messina non presenta vacanze in relazione al posto di Presidente del Tribunale, ai 5 posti di Presidente di Sezione di Tribunale, al posto di Presidente della Sezione Lavoro e ai 5 posti di giudici della Sezione Lavoro, mentre presenta 3 vacanze nei posti di giudice (su 37 in organico). Invece la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina non presenta vacanze in relazione al posto di Presidente del Tribunale e ai 3 posti di Procuratore Aggiunto della Repubblica mentre presenta 2 vacanze nei posti di Sostituto Procuratore della Repubblica (su 19 in organico).

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

giudice

risoluzione

udienza giudiziaria