ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06329

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 478 del 09/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: BECHIS ELEONORA
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Data firma: 09/09/2015


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 09/09/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/09/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06329
presentato da
BECHIS Eleonora
testo di
Mercoledì 9 settembre 2015, seduta n. 478

   BECHIS. — Al Ministro della giustizia, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   il 24 luglio e il 27 luglio 2015 l'interrogante ha effettuato visite ispettive nelle strutture: «Torino Casa circondariale (Lorusso e Cotugno)», «Istituto Penale per i Minorenni di TORINO Ferrante Aporti», «Alessandria – Casa di reclusione (San Michele)» e «Asti – Casa di reclusione»;
   l'Organizzazione sindacale autonoma penitenziaria (OSAPP) in data 16 giugno 2015 ha inviato una lettera pubblica di denuncia, avente ad oggetto la «gravissima carenza di organico del personale di Polizia penitenziaria in servizio presso l'Istituto penale per minorenni «Ferrante Aporti di Torino – Costanti disagi e disfunzioni», indirizzata anche ai gruppi parlamentari e visionabile integralmente al link http://www.osapp.it;
   come sopra detto, in data 24 luglio 2015 l'interrogante si è recata presso l'Istituto penale per minorenni (IPM) «Ferrante Aporti» e costatava l'effettiva scarsità di personale dovuta alla conformazione della struttura, al recente aumento della popolazione carceraria che ha portato a far coesistere i detenuti minori con detenuti maggiorenni fino a 25 anni, e ad una assenza di una funzione di comando fissa;
   da dicembre 2014 presso il citato IPM è assente il comandante titolare di riferimento;
   il  personale assegnato all'IPM è pari a 42 unità ed è così composto: 9 donne e 20 uomini, di cui 1 unità a disposizione della Commissione medica ospedaliera, che svolgono servizio a h 24 e sette giorni su sette, 3 unità occupate nel servizio matricola e conti correnti, 1 unità impiegata presso l'ufficio servizi, 1 unità comando a disposizione della Commissione medica ospedaliera, l'addetto M.O.F., 1 unità condivisa con il Centro giustizia minorile di Torino per attività di ragioneria, 1 sovrintendente donna anche con funzione di tutor per il VGM, 1 ispettore a disposizione della Commissione medica ospedaliera, 1 vice-ispettore assente ai sensi dell'articolo 42 del decreto legislativo n. 151 del 2001, 1 ispettore capo, 1 vice-ispettore, 1 comandante di reparto a disposizione della Commissione medica ospedaliera;
   il  personale femminile è impiegato nei servizi «addetto portineria»  e «addetto sala regia», per «traduzioni e accompagnamenti» unitamente al personale maschile, ed è utilizzato a supporto, quindi mai da solo, del personale maschile nella vigilanza alle attività. Si specifica inoltre che il personale femminile non può mai essere utilizzato nella vigilanza delle sezioni detentive ove pernottano i detenuti maschi;
   i detenuti sono 32 di cui solo 11 hanno età inferiore a 18 anni, e tra i restanti maggiorenni vi sono 4 padri;
   la direzione dell'IPM, viste le chiare diversità psicofisiche tra un minore ed un adulto, ha dovuto diversificare le attività di rieducazione interne in base all'età dei soggetti coinvolti, scelta che l'interrogante ritiene giusta e che ha peggiorato ancor di più la gravissima situazione di carenza di personale;
   nonostante la grave carenza di organico dell'IPM di Torino, l'amministrazione centrale della giustizia minorile, nelle figure del DAP (dipartimento amministrazione penitenziaria), dal DGM (dipartimento giustizia minorile) e dal CGM (centro giustizia minorile di Torino), ha ulteriormente aggravato la situazione distaccando personale verso il Centro di prima accoglienza (CPA) di Genova e verso il Centro di prima accoglienza di Torino, nelle immediate adiacenze dell'IPM di Torino, dove attualmente si continuano a mantenere in forza 9 (nove) unità di polizia penitenziaria in via permanente;
   dal 1o gennaio 2015 al 30 aprile 2015, solo 27 minori hanno fatto ingresso nel Centro di prima accoglienza di Torino;
   con nota del 2 maggio 2015, prot. 3583, del Centro giustizia minorile Torino a firma del dirigente dottor Antonio Pappalardo, si disponeva con esatto ed immediato adempimento visto il sovraffollamento dell'IPM di Torino e l'insufficienza di personale che i direttori del CPA e dell'IPM si dovessero accordare affinché il CPA potesse assicurare, in caso di assenza di minori, il necessario supporto all'adiacente servizio minorile;
   la disposizione di cui sopra è stata causa dell'ordine di servizio n. 11 del 4 maggio 2015, emanato dalla direzione dell'IPM di Torino, successivamente annullato dalla nota del 5 maggio 2015, prot. 3700, recante inoltre chiarimenti sulle note prot. 3497 del 29 aprile 2015 e prot. 3583 del 2 maggio 20015 del Centro giustizia minorile Torino;
   nella nota del 17 giugno 2015 prot. 5222 del Centro giustizia minorile Torino, a firma del dottor Antonio Pappalardo si cita il tavolo sindacale del 29 aprile in cui si evince che siano state eccepite delle irregolarità nella gestione del monte straordinari che, da segnalazioni sindacali, constavano in un invito a rivedere il modello organizzativo del Centro di prima accoglienza di Torino avendo esso portato a generare un totale di 112 ore di straordinario effettuate a pagamento per il periodo che va dal 1o gennaio al 29 aprile 2015, ore che in base all'accordo vigente, firmato tra organizzazioni sindacali 3 Centro giustizia minorile Torino nella figura di Antonio Pappalardo, non avrebbero dovuto esserci;
   l'IPM di Torino è un istituto che «regge» il suo imponente peso sulle spalle di un esiguo numero unità di polizia penitenziaria ormai allo stremo, costrette a svolgere turni di servizio che possono superare anche le 10/13 ore consecutive in un giorno; infatti le organizzazioni sindacali segnalano che di frequente gli agenti di polizia penitenziaria dell'IPM di Torino i quali svolgono il turno dalle ore 7 alle ore 15, per grave carenza di personale, debbano protrarre il turno fino alle ore 18, al fine di assicurare il necessario servizio di vigilanza all'interno dell'istituto stesso e riprendere servizio alle ore 23 smontando alle ore 7 del giorno successivo, il tutto a giudizio dell'interrogante in grave violazione del CCNL di riferimento;
   da segnalazioni sindacali risulterebbe che, in data 29 luglio 2015, 8 unità del personale di polizia penitenziaria dell'IPM di Torino, debbano ancora godere ferie arretrate per l'anno 2013;
   da segnalazioni sindacali risulterebbe, data la grave carenza di personale, l'impossibilità da parte del personale di polizia penitenziaria dell'IPM di Torino di godere del previsto riposo settimanale che in alcuni casi porterebbe a svolgere servizio continuativo per 30 giorni consecutivi;
   in un comunicato stampa del 3 agosto 2015 a firma del Dirigente del CGM dottor Antonio Pappalardo si dichiara che «è falso» che vi siano «ferie non usufruite dal 2013»;
   l'interrogante ritiene i succitati turni, la mancata fruizione delle ferie arretrate e il mancato godimento dei riposi settimanali, possibile causa delle frequenti malattie di servizio che colpiscono quotidianamente il personale dell'IPM in questione, come si evince dal prospetto malattie di giugno 2015 e luglio 2015 ove si riportano assenze quotidiane che vanno da un minimo di 4 a massimo di 10 unità per il periodo preso in considerazione;
   l'interrogante durante l'ispezione all'IPM di Torino ha riscontrato problematiche dovute alla struttura, alla popolazione carceraria, alla carenza di personale, alla carenza di figure di comando, alla carenza di adeguato supporto psicologico e formativo da parte dell'amministrazione centrale a tutto il personale in servizio, e quindi lo considera quale caso esemplare dello stato di salute del sistema carcerario piemontese e italiano nel suo complesso;
   l'interrogante ritiene che, in seguito alle dichiarazioni del personale intervistato al momento delle visite ispettive e dallo stesso OSAPP, sia doveroso predisporre una razionalizzazione e ottimizzazione dell'impiego del personale assegnato alle strutture, arrivando anche a rendere a chiamata i centri di prima accoglienza, valutare un piano di assunzioni mirate e possibilmente vincolate al territorio, in modo sia da evitare presenze estemporanee, le cosiddette «meteore», che restano nelle strutture giusto il tempo necessario per poi essere trasferite vicino casa, sia per sopperire alla mancanza di figure chiave nella linea di comando ed infine prevedere una formazione costante ed un affiancamento psicologico effettivo al personale –:
   se i fatti narrati in premessa corrispondano al vero e, nell'eventualità positiva, quali iniziative urgenti intendano assumere al fine di dare soluzione ai problemi esposti;
   quando i Ministri interrogati intendano adottare le necessarie e urgenti disposizioni utili al superamento della situazione descritta, eventualmente recependo le soluzioni prospettate al fine di dare soluzione alla problematica;
   se i Ministri ritengano adeguata, vista la gravità dei problemi descritti in premessa, la dotazione di personale di polizia penitenziaria dell'IPM di Torino e se non intendano integrarla conseguentemente;
   se i Ministri non intendano procedere ad un'ispezione al Centro giustizia minorile di Torino al fine di verificare:
    a) l'effettiva congruità del monte ore di straordinario effettuate a pagamento presso il CPA di Torino anche in assenza di minori;
    b) l'effettiva esistenza di ferie non usufruite dal 2013 da parte del personale di polizia penitenziaria dell'IPM di Torino;
    c) se l'effettiva causa delle malattie di servizio sia imputabile anche alla grave carenza di personale descritta in premessa;
    d) l'effettiva necessità dell'Istituto penale per minorenni di Torino di usufruire in caso di assenza di minori del personale dell'adiacente Centro di prima accoglienza al fine di garantire il necessario servizio di sorveglianza, adoperandosi per giungere ad una riformulazione congrua dell'ordine di servizio n. 11 del 4 maggio 2015 dell'Istituto penale per minorenni di Torino;
    e) l'effettiva necessità di distaccare personale dall'Istituto penale per minorenni di Torino in altre strutture, vista la gravissima carenza di personale evidenziata in premessa;
    f) l'effettiva esistenza di corsi di formazione e supporto professionale in tutti i casi di cambio della popolazione carceraria. (5-06329)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

personale carcerario

lavoro femminile

aiuto sociale