ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06266

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 476 del 05/08/2015
Firmatari
Primo firmatario: DI BATTISTA ALESSANDRO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/08/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 05/08/2015
DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE 05/08/2015
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 05/08/2015
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 05/08/2015
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 05/08/2015
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 05/08/2015


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 05/08/2015
Stato iter:
15/10/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/10/2015
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 15/10/2015
Resoconto SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/08/2015

DISCUSSIONE IL 15/10/2015

SVOLTO IL 15/10/2015

CONCLUSO IL 15/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06266
presentato da
DI BATTISTA Alessandro
testo di
Mercoledì 5 agosto 2015, seduta n. 476

   DI BATTISTA, SPADONI, MANLIO DI STEFANO, SIBILIA, DEL GROSSO, GRANDE e SCAGLIUSI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   la Repubblica Bolivariana del Venezuela nel corso degli ultimi diciassette anni ha intrapreso una rivoluzione pacifica e democratica, provocando profondi cambiamenti sociali, economici e politici e favorendo notevoli progressi nelle relazioni estere con gli altri Paesi della regione latinoamericana e del mondo;
   in questo lasso di tempo il Paese è riuscito non solo a raggiungere conquiste politiche e sociali basate sulla partecipazione attiva del popolo nelle decisioni di governo, ma soprattutto a proporre un modello alternativo di relazioni regionali e internazionali, basato su principi consacrati dalla Carta delle Nazioni Unite come il rispetto della sovranità nazionale, la risoluzione pacifica dei conflitti e la non ingerenza negli affari interni di uno Stato, proponendo, di fatto, un mondo più equo e multipolare;
   la Repubblica Bolivariana del Venezuela è uno dei principali artefici del sistema di cooperazione multilaterale e sub-regionale politica, sociale ed economica tra i Paesi dell'America latina e del Caribe, attraverso l'ALBA, la CELAC, l'UNASUR, il MERCOSUR, PETROCARIBE, che oggi rappresenta un modello collaudato d'integrazione tra i popoli della regione e opera per la promozione di una produzione sostenibile in America latina e nel Caribe;
   la Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela del 1811 consacra una Repubblica libera e indipendente che, attraverso la successiva Costituzione del 1821 relativa alla composizione della Gran Colombia, delimita il suo territorio come quello che corrispondeva al Capitanato Generale, definito successivamente nella Costituzione del 1830 come il territorio del Capitanato Generale del Venezuela prima della trasformazione politica del 1810;
   il Venezuela possiede titoli storici e legali che definirono, sin dalla sua origine repubblicana, il suo territorio, in conformità al principio di uti possidetis juris, quindi la titolarità dei suoi diritti sovrani originari;
   dalla metà del XIX secolo la Gran Bretagna ha ampliato la sua estensione territoriale nella Guyana Esequiba da 4920 chilometri quadrati nel 1835, a 141.930 chilometri quadrati nel 1840 e, successivamente, da 167.830 chilometri quadrati nel 1887 fino ad arrivare a 20.3310 chilometri quadrati nel 1899, attraverso una commissione arbitrale denominata Lodo Arbitrale del 1899;
   da allora il Venezuela iniziò a protestare e nella metà del XX secolo ricorse alla mediazione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, dando luogo alla sottoscrizione dell'accordo di Ginevra del 1966 firmato da Venezuela, Gran Bretagna e Guyana Britannica (oggi Guyana);
   col suddetto accordo, attualmente in vigore, viene formalmente riconosciuta una disputa territoriale sulla Guyana Esequiba;
   secondo tale Accordo: «Nessun atto o attività realizzati durante la vigenza del presente accordo costituirà fondamento per far valere, sostenere o negare un reclamo sulla sovranità territoriale nei territori del Venezuela o della Guyana Britannica, né per costituire un diritto di sovranità su tali territori, a meno che tali atti o attività siano il risultato di un accordo raggiunto dalla commissione mista, accettato per iscritto dal Governo del Venezuela e dal Governo della Guyana». (Articolo V, comma 2);
   nonostante le proteste del Venezuela per la violazione della legalità e dei suoi diritti sovrani, la Guyana, in modo unilaterale e a giudizio degli interroganti sconsiderato, ha autorizzato l'ingresso di un'impresa multinazionale, la Exxon Mobil, in alcune aree d territorio oggetto di disputa;
   insiste ancora una disputa territoriale non risolta, il territorio non può essere definito e fino a quando esisterà tale controversia nessuna delle parti potrà concedere permessi per operare sul territorio e nello spazio marittimo non delimitato;
   il Venezuela e la Guyana devono evitare che attori esterni alla disputa possano frapporsi tra i due Paesi e influenzarne le buone relazioni bilaterali e devono, altresì, evitare che qualsiasi attività o insediamento sul territorio conteso generi diritti sul medesimo;
   la Repubblica Bolivariana del Venezuela esercita una diplomazia di pace e, in tale ottica, la Guyana è un Paese amico, motivo per cui i due Paesi devono raggiungere un accordo pacifico, giusto e soddisfacente per entrambi –:
   quali siano gli orientamenti del Governo in ordine a quanto esposto in premessa;
   se e come intenda sostenere iniziative diplomatiche, in occasione di consessi internazionali o incontri bilaterali, affinché entrambi i Paesi possano risolvere pacificamente la controversia nel rispetto della sovranità del territorio conteso così come stabilito dall'accordo di Ginevra. (5-06266)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 15 ottobre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-06266

  Desidero innanzitutto segnalare che il Governo italiano sta seguendo con particolare attenzione la controversia territoriale relativa al territorio della Guyana Esequibo, che – come noto – vede coinvolti il Venezuela e la Guyana. Si tratta di una controversia che, dopo un decennio di silenzio, sta conoscendo una escalation provocata dall'effettuazione di uno studio delle riserve petrolifere da parte della Exxon in un tratto di mare prospiciente il fiume Esequibo, proprio nella zona contesa fin dal XIX secolo. Tale attività è stata interpretata dal Governo venezuelano come una vera e propria provocazione, alla luce del contenzioso territoriale di lunga data fra i due Paesi.
  In realtà, sul piano storico e giuridico, ambedue i Paesi possono vantare ragioni: il Venezuela sostiene che il territorio appare in tutti i documenti anteriori al i 830 come parte integrante della Capitania Generale del Venezuela, della Grande Colombia e del Venezuela indipendente. Il lodo arbitrale di Parigi del 1899, favorevole alla Guyana, fu adottato da un collegio composto da esperti inglesi, statunitensi e russi, in assenza di rappresentanti del Venezuela. Come ricorda l'On. Interrogante, l'accordo di Ginevra del 1966 impose poi alle parti di rivedere la decisione del 1899 attraverso negoziati, riconoscendo formalmente una disputa territoriale sulla Guyana Esequiba.
  Al contempo, il territorio non è più venezuelano da 116 anni e costituisce il 75 per cento del territorio di un altro Stato sovrano, rappresentandone per giunta la parte più ricca di risorse naturali.
  Ricordo inoltre che l'Accordo di Ginevra prevedeva la creazione di una commissione mista per trovare un modo di porre fine alla contesa. Dopo quattro anni senza risultati, le Parti decisero di firmare a Trinidad e Tobago il protocollo di Puerto España proponendosi di continuare la discussione per ulteriori dodici anni. Neppure tale iniziativa diplomatica riuscì tuttavia a garantire la risoluzione della controversia in questione. Si decise pertanto di continuare ad operare nell'ambito dell'Accordo di Ginevra, tramite gli auspici del Segretario Generale delle Nazioni Unite. Nel 1987 Guyana e Venezuela decisero infine di accettare il metodo dei «buoni uffici»: dal 1987 al 2014, il Segretario Generale ha nominato tre mediatori: il grenadino Alister McIntyre (1987-1999); il barbadino Oliver Jackman (1999-2007) e, dopo qualche anno di stallo, il giamaicano Norman Girven (2010-2014). Da allora la questione è rimasta ferma sul piano dei buoni uffici, con la riapertura delle ostilità diplomatiche tra i due Paesi a partire dalla scorsa primavera. Mentre il Presidente venezuelano Maduro intenderebbe proseguire con lo strumento dei buoni uffici, intenzione del Presidente della Guyana Granger è di adire la Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite.
  In tale contesto, il Governo italiano ha seguito con una certa preoccupazione l’escalation di tensione delle ultime settimane. L'obiettivo è quello di trovare una soluzione pacifica, che possa al contempo rappresentare un esito accettabile e soddisfacente per entrambi i Paesi. L'incoraggiamento da parte governativa nei confronti di entrambe le parti per risolvere il nodo negoziale è stato manifestato in recenti incontri a livello bilaterale, quali quello del Ministro Gentiloni con il suo omologo della Guyana, Greenidge, a margine dell'apertura della 70esima sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, e l'incontro tra il Sottosegretario Giro e il Vice Ministro degli Esteri venezuelano Fleming a Roma lo scorso mese di settembre. Come fatto presente ad entrambi gli interlocutori, l'Italia è a disposizione per facilitare un dialogo finalizzato alla risoluzione della controversia, anche alla luce delle ottime relazioni che ci legano ad entrambi i Paesi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

Carta delle Nazioni Unite

politica sociale

relazioni bilaterali