ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05921

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 500 del 04/05/2021
Firmatari
Primo firmatario: VALLASCAS ANDREA
Gruppo: MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
Data firma: 04/05/2021


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA delegato in data 04/05/2021
Stato iter:
05/05/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 05/05/2021
Resoconto VALLASCAS ANDREA MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
 
RISPOSTA GOVERNO 05/05/2021
Resoconto FONTANA ILARIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (TRANSIZIONE ECOLOGICA)
 
REPLICA 05/05/2021
Resoconto VALLASCAS ANDREA MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 05/05/2021

SVOLTO IL 05/05/2021

CONCLUSO IL 05/05/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05921
presentato da
VALLASCAS Andrea
testo di
Martedì 4 maggio 2021, seduta n. 500

   VALLASCAS. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   il Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (Pniec) prevedo che il contributo delle rinnovabili al soddisfacimento dei consumi finali lordi totali al 2030 sia pari al 30 per cento, di cui il 55 per cento del solo settore elettrico;

   a questi impegni, si aggiungono le misure previste per un valore pari a 23,7 miliardi di euro, nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per la transizione energetica e la mobilità sostenibile (M2C2);

   è il caso di osservare che, a fronte di questi obiettivi, secondo le associazioni di categoria, nel corso del 2020, la potenza di rinnovabili installata sarebbe crollata del 35 per cento rispetto all'anno precedente, con una potenza complessiva pari a 785 MW di impianti realizzati tra le diverse tecnologie (sarebbe cresciuto solo il comparto idroelettrico con un +60 per cento, mentre avrebbero subìto delle riduzioni l'eolico, il fotovoltaico e le bioenergie);

   questo ritmo di sviluppo delle fonti rinnovabili non sembra compatibile con gli impegni contenuti nel Pniec, tanto che alcuni osservatori hanno rilevato che/continuando di questo passo, l'Italia rischia di raggiungere gli obiettivi del 2030 solo nel 2085;

   tra le cause di questo rallentamento, acquista particolare rilevanza il quadro normativo di riferimento del settore delle rinnovabili che, risultando per molti profili incerto e ancora incompleto, rappresenterebbe un freno al processo di transizione energetica e un limite agli investimenti per la riconversione tecnologica nel nostro Paese;

   a questo proposito è il caso di sottolineare che gli operatori del settore rinnovabili, ormai da quasi due anni, sono in attesa della pubblicazione del cosiddetto decreto «FER 2», che costituisce il completamento dello schema degli incentivi alle fonti rinnovabili con il sostegno alle tecnologie più innovative;

   questo ritardo risulta inaccettabile perché, facendo mancare un quadro di riferimento chiaro agli operatori del settore, imprime un forte rallentamento a tutti i procedimenti connessi alla transizione, rendendo quindi più problematico il raggiungimento degli obiettivi, e blocca investimenti in tecnologie legate alle rinnovabili –:

   quali iniziative intenda adottare ai fini dell'approvazione urgente del cosiddetto decreto «Fer 2» per incentivare l'energia derivante dalle fonti rinnovabili anche come contributo alla transizione ecologica del Paese.
(5-05921)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 5 maggio 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-05921

  L'impegno del nostro Paese al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 ha trovato conferma ed espressione nel Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (PNIEC) e nella più recente Strategia di decarbonizzazione al 2050 (Long Term Strategy, LTS) pubblicata nel gennaio scorso.
  Il «primo tratto» del percorso di decarbonizzazione, per il periodo 2021-2030, di fatto, è già stato tracciato nel PNIEC che ha individuato obbiettivi puntuali relativamente alla crescita delle fonti rinnovabili (30 per cento sui consumi finali), al miglioramento dell'efficienza energetica (-43 per cento rispetto allo Scenario tendenziale) e alla riduzione delle emissioni di gas serra, declinate tra settori «ETS» e «non-ETS» (rispettivamente almeno -43 per cento e -33 per cento rispetto al dato del 2005).
  A questi obiettivi si deve aggiungere la recente proposta Europea di passare dal 40 per cento al 55 per cento di riduzione rispetto al 1990.
  Va osservato altresì che il raggiungimento degli obiettivi in materia di energia rinnovabile al 2030 e al 2050 implica un grande investimento anche nella ricerca di soluzioni innovative di produzione di energia, sia in termini di tecnologie che di assetti e configurazioni impiantistiche.
  Le azioni che il Governo intende intraprendere e in parte ha già intrapreso sono molteplici e accanto al PNIEC troviamo le riforme e gli investimenti proposti e strutturati nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
  Nello specifico, anche in virtù della recente approvazione della Legge 22 aprile 2021, n. 53 («Legge di delegazione europea») e il conseguente prossimo recepimento della Direttiva RED II, gli obiettivi da perseguire prevedono l'individuazione di aree e superfici idonee alla realizzazione degli impianti FER a cui è inscindibilmente connesso il tema della creazione di un quadro regolatorio semplificato e accessibile per gli impianti FER. Tale previsione si pone in continuità con quanto avviato con il decreto Semplificazioni del 2020 e punta all'obiettivo di completare il meccanismo di sostegno alle FER a tecnologie meno mature o con costi di esercizio elevati.
  Va osservato che la stesura del decreto c.d. FER 2 e i relativi aggiornamenti del testo si sono svolti in parallelo a quelli relativi alla predisposizione del decreto di attuazione dell'articolo 1, commi 524 e 525, legge n. 160/2019, recante disciplina dell'entità, modalità e condizioni per l'incentivazione degli impianti di produzione di energia elettrica esistenti, alimentati a biogas, e ciò al fine di assicurare coerenza tra i due provvedimenti, atteso che il cosiddetto FER 2 si occupa anche di incentivi al biogas.
  Fatta salva l'eventuale revisione del decreto per assicurare la giusta coerenza tra il FER 2 e le misure inserite nel PNRR, nonché l'opportunità di una consultazione pubblica, la prossime fasi del procedimento prevedono l'acquisizione dei pareri della Conferenza unificata e di ARERA e la successiva notifica dello schema di provvedimento alla Commissione Europea per la verifica di compatibilità con le regole UE sugli aiuti di Stato.