ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05105

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 397 del 23/03/2015
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/06246
Firmatari
Primo firmatario: CIPRINI TIZIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 23/03/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 23/03/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 23/03/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 23/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05105
presentato da
CIPRINI Tiziana
testo di
Lunedì 23 marzo 2015, seduta n. 397

   CIPRINI e GALLINELLA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   in Italia lavora solo il 16 per cento (circa 300.000 individui) delle persone con disabilità fra i 15 e i 74 anni, contro il 49,9 per cento del totale della popolazione. Solo l'11 per cento, poi, delle persone con limitazioni funzionali che lavorano ha trovato occupazione attraverso un centro pubblico per l'impiego. E ancora, le persone con limitazioni funzionali che sono inattive rappresentano una quota quasi doppia rispetto a quella osservata nell'intera popolazione (l'81,2 per cento contro il 45,4 per cento), mentre la percentuale di chi non è mai entrato nel mercato del lavoro e che non cerca di entrarvi (250.000 persone, per la quasi totalità donne) è molto più elevata tra chi ha limitazioni funzionali gravi (il 18,5 per cento) contro l'8,8 per cento di chi ha limitazioni funzionali lievi;
   la signora R.C., nata il 4 settembre 1958 a Baunei (OG), residente a Perugia, è affetta da una malattia rara (morbo di Wilson) consistente nella mutazione di un gene che porta all'accumulo sistemico di rame nell'organismo, con particolare rilevanza nel cervello e nel fegato. E una malattia progressiva che colpisce una persona ogni 30.000;
   in Italia il morbo di Wilson è riconosciuto malattia rara nel regolamento di cui al decreto del Ministro della sanità n. 279 del 2001;
   la signora C., pur percependo una (contenuta) pensione di invalidità, si trova in serie difficoltà economiche e nell'agosto del 2013 ha fatto domanda per accedere alle agevolazioni previste dalla legge n. 68 del 1999 al fine di trovare un lavoro e, ottenuto il riconoscimento di una invalidità del 75 per cento da parte della commissione medica, è iscritta negli elenchi del centro per l'impiego di Perugia dall'ottobre del 2013;
   la legge 12 marzo 1999, n. 68, riguardante «Norme per il diritto al lavoro dei disabili» ha come finalità la promozione dell'inserimento e dell'integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato. Il comma 1 dell'articolo 3 di tale legge, stabilisce che i datori di lavoro pubblici e privati sono tenuti ad avere alle loro dipendenze lavoratori appartenenti alle categorie protette con quote di riserva proporzionali al numero totale dei dipendenti dell'azienda. Le amministrazioni provinciali, attraverso i centri per l'impiego, svolgono un ruolo fondamentale nell'attività di orientamento, tutoraggio e ricerca occupazionale dedicate specificatamente alle persone disabili;
   la legge prevede che in un'azienda che abbia tra i 15 e 35 dipendenti ci sia un disabile, due fino a 50 dipendenti e per le aziende più grandi sia riservato a loro il 7 per cento dei posti disponibili;
   il punto critico che emerge lungo il percorso di integrazione lavorativa riguarda dunque le opportunità di inserimento in termini di disponibilità di quota di riserva, cioè di posti riservati per legge ai disabili, nonché di compatibilità con le mansioni segnalate dalle imprese;
   a fronte di tale quadro normativo, i dati resi disponibili dalla seconda relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della legge n. 68 del 1999, predisposta dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali con la collaborazione dell'ISFOL, evidenziano che i disabili iscritti agli elenchi provinciali risultavano essere nel 2003 oltre 475.000 (rapporto ISFOL «I servizi di inserimento lavorativo per i disabili nell'ambito dei sistemi di welfare locale» relativo all'anno di programmazione 2000-2006);
   nel 2011 sono stati oltre 22.023 i disabili avviati al lavoro in Italia. Gli iscritti alle liste speciali del lavoro risulterebbero poco più di 644 mila, di cui quasi 65.800 nuovi iscritti (ISFOL, relazione sullo stato di attuazione delle norme per il collocamento obbligatorio e mirato delle persone disabili relativo al biennio 2010-2011);
   rimane forte il divario tra il numero delle assunzioni obbligatorie previste per legge e il numero dei disabili iscritti nelle liste;
   nella realtà le quote di scopertura, delle imprese potrebbero coprire buona parte dell'offerta lavorativa ma ciò non accade;
   inoltre, i dati, relativi a sole 72 province rispondenti, evidenziano che la quota di riserva totale era nel 2003 di 149.648 unità, con una netta preponderanza dei posti disponibili rinvenibile nella fascia dimensionale delle imprese con oltre 50 dipendenti. A fronte di questo dato le stesse imprese denunciavano una scopertura di 84.462 posti di lavoro corrispondente, pur tenendo conto della diversa distribuzione delle risposte, a circa il 56 per cento del totale della quota di riserva;
   è verosimile che oggi tali dati, con la crisi economica che morde l'Italia, siano peggiorati;
   la legge n. 68 del 1999, ha lo scopo di promuovere l'inserimento e l'integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro ma appare – in tali casi – frustrata e recentemente – con sentenza n. C-312/11 del 4 luglio 2013 – la Corte di giustizia dell'Unione europea – ha condannato l'Italia per essere venuta meno al suo obbligo di recepire correttamente e completamente la direttiva n. 2000/78/CE, stabilendo che lo Stato «non ha adottato tutte le misure necessarie per garantire un adeguato inserimento professionale dei disabili nel mondo del lavoro e la invita a porre rimedio a questa situazione al più presto»;
   la signora C. e tutte le persone inabili iscritte nelle liste dei centri per l'impiego hanno diritto, in conformità a quanto previsto dalla Costituzione e dalla legge n. 68 del 1999, all'inserimento lavorativo e all'avviamento professionale che permetta loro la garanzia di una vita dignitosa;
   il lavoro per le persone disabili non è solo fonte di reddito, ma è anche principalmente momento d'inserimento sociale;
   già con interrogazione a risposta scritta (n. 4-01495) l'interrogante aveva sollecitato l'iniziativa governativa in materia senza alcun riscontro –:
   se il Ministro sia a conoscenza della situazione descritta e dei dati aggiornati del numero dei disabili iscritti nelle liste speciali e del numero dei disabili avviati al lavoro in base alla legge n. 68 del 1999;
   se il Ministro interrogato non ritenga opportuno intervenire per predisporre ulteriori iniziative volte a favorire un inserimento reale dei lavoratori disabili nel mondo del lavoro, anche valutando l'opportunità di modificare favorevolmente la normativa riguardante i centri per l'impiego. (5-05105)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

ufficio del lavoro

lavoratore disabile

disabile