ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04377

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 357 del 05/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: TONINELLI DANILO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 02/01/2015


Commissione assegnataria
Commissione: V COMMISSIONE (BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 02/01/2015
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 13/01/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE delegato in data 27/04/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/01/2015

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 13/01/2015

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 27/04/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04377
presentato da
TONINELLI Danilo
testo di
Lunedì 5 gennaio 2015, seduta n. 357

   TONINELLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere - premesso che:
   nel novembre del 2013 il Consiglio dei ministri ha designato il dottor Carlo Cottarelli «commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica». Nell'ambito del suo mandato, terminato con la sua nomina da parte del Governo al Fondo monetario internazionale a partire dal 1° novembre 2014, il commissario ha elaborato un piano per la revisione e l'efficientamento della spesa pubblica, del quale non è stata resa disponibile una versione ufficiale, pubblica e accessibile. Tuttavia, per quello che riguarda la parte del piano pubblica perché ricavata dal documento intitolato «proposte per una revisione della spesa pubblica (2014-2016)» o in quanto diffusa dalla stampa, è stato reso noto che:
    a) la riduzione della spesa deriverebbe da una «drastica riduzione numero centrali appaltanti (da 32.000 a 30-40; CONSIP, regioni, città metropolitane) per acquisti “sopra soglia”»;
    b) che all'interno del piano era stata prevista una drastica riduzione delle società partecipate da enti statali o locali, in una misura che ne avrebbe ridotto il numero da quello attualmente censito di 8.000 a 1.000 in tre anni, e che comunque prevedeva la possibilità di riduzione, nell'immediato, di circa 2.000 di tali società partecipate;
   nonostante la predisposizione del piano di un incaricato governativo ad hoc (il cui stipendio annuale, ammontante a 258.000 euro, peraltro, eccede il tetto massimo per le retribuzioni nel pubblico impiego fissato dallo stesso Governo nella misura di 240.000 euro) e tutti gli annunci fatti dal Presidente del Consiglio e dai sottosegretari e Ministri competenti, anche in questo caso i fatti sembrano andare in direzione opposta, così come è avvenuto per la sbandierata «eliminazione delle province», che non ha fatto altro che creare istituzioni non elettive che continuano a essere centri di spesa, e del cui piano di trasferimento del personale ancora non si ha notizia;
   il riferimento è alla vicenda della Scrp, principale tra le società partecipate del Cremasco, a cui sindaci soci hanno delegato la gestione della gara d'appalto che assegnerà per dieci anni – a partire dal 2016 – il servizio di igiene urbana, un appalto da 150 milioni di euro. La Scrp, che detiene una partecipazione azionaria di poco superiore al 9 per cento in Lgh, concorrerà alla suddetta gara d'appalto in quanto controlla il cento per cento linea gestioni, società che attualmente svolge tale servizio nella quasi totalità dei comuni soci di Scrp. In questo contesto, si ha che il direttore generale di Scrp figura tra i membri del consiglio di amministrazione di Lgh, ciò che evidentemente configura a giudizio dell'interrogante un manifesto conflitto di interessi e, infatti, la questione viene percepita da Scrp. Ma anziché chiedere al proprio direttore generale di dimettersi dal consiglio di amministrazione di Lgh, Scrp ha preferito chiedere un parere legale, con il quale ha il via libera all'operazione: ma si tratta pur sempre di un parere, peraltro di un privato e non di un'istituzione quale potrebbe essere l'Autorità nazionale anticorruzione (allora Autorità di vigilanza dei contratti pubblici);
   il direttore generale di Scrp è stato quindi dispensato dal compito di predisporre la gara, sono stati assunti pool di consulenti ad hoc, con spese per decine di migliaia di euro, per lo svolgimento di attività che potevano essere svolte dagli uffici provinciali competenti;
   a fronte di ciò, non è dato sapere quali conseguenze legali avrà il comportamento in questione sullo svolgimento della gara e quindi sulle tempistiche e sui costi complessivi dell'affidamento del servizio. Di fronte a una problematica del genere, anziché trovare la soluzione più semplice, si decide di affidarsi ad un'interpretazione in quella che per il suo valore è già una gara in cui la probabilità del contenzioso conseguente è molto elevata;
   quello appena menzionato è solo un esempio eclatante di come le promesse del Governo stiano rimanendo lettera morta dopo essere state «vendute» agli elettori come conquiste rivoluzionarie. La «legge Delrio» non ha abolito le province la riforma costituzionale in discussione le ha sostituite con gli enti di area vasta, l'attuazione del piano di trasferimento dei lavoratori al momento sta producendo solo caos e il piano per la riduzione del numero delle società partecipate è inattuato –:
   in che modo e secondo quali tempistiche si intenda promuovere il processo di riduzione delle società partecipate dallo Stato e dagli enti locali;
   quali iniziative di competenza, nel tempo previsto per l'attuazione del piano di riduzione delle società partecipate, si intendano assumere per prevenire e/o limitare il costo delle stesse attraverso l'implementazione di soluzioni quali la riduzione del numero delle centrali appaltanti, in particolare relativamente alle ancora esistenti e attive province. (5-04377)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

indennita' e spese

gara d'appalto

consiglio dei ministri