ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04316

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 368 del 08/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: SPORTIELLO GILDA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/07/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SAPIA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2020
SARLI DORIANA MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2020
TROIANO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2020
D'ARRANDO CELESTE MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2020
IANARO ANGELA MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2020
LAPIA MARA MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2020
MAMMI' STEFANIA MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2020
MENGA ROSA MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2020
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2020
NAPPI SILVANA MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2020
PROVENZA NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2020
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 08/07/2020
Stato iter:
09/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 09/07/2020
Resoconto SPORTIELLO GILDA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 09/07/2020
Resoconto PUGLISI FRANCESCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 09/07/2020
Resoconto D'ARRANDO CELESTE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 09/07/2020

SVOLTO IL 09/07/2020

CONCLUSO IL 09/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04316
presentato da
SPORTIELLO Gilda
testo di
Mercoledì 8 luglio 2020, seduta n. 368

   SPORTIELLO, SAPIA, SARLI, TROIANO, D'ARRANDO, IANARO, LAPIA, MAMMÌ, MENGA, NESCI, NAPPI, PROVENZA e MASSIMO ENRICO BARONI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali — Per sapere – premesso che:

   l'assistenza sociale è realizzata attraverso un complesso di interventi nazionali, regionali e comunali, che rivestono le forme della prestazione economica o del servizio alla persona. A differenza di quanto avviene in campo sanitario, dove i livelli essenziali di assistenza (Lea) indicano nel dettaglio le prestazioni erogate attraverso il servizio sanitario nazionale, le politiche sociali sono differenziate a seconda della regione o perfino del comune di riferimento;

   la legge quadro sull'assistenza (legge n. 328 del 2000) ha stabilito che i livelli essenziali delle prestazioni sociali (Lep) corrispondono all'insieme degli interventi garantiti, sotto forma di beni o servizi, secondo le caratteristiche fissate dalla pianificazione nazionale, regionale e zonale, e attuati nei limiti delle risorse del fondo nazionale per le politiche sociali; più precisamente, l'articolo 22 individua l'area del bisogno e quindi le prestazioni e gli interventi idonei a soddisfare quei bisogni, senza giungere tuttavia a una definizione puntuale dei servizi e delle prestazioni essenziali;

   la legge di stabilità 2016 (legge n. 208 del 2015) ha istituito il Fondo per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale, con una dotazione iniziale e strutturale di 1 miliardo di euro l'anno, finalizzata all'attuazione del piano nazionale di lotta alla povertà e al finanziamento della misura di contrasto alla povertà. A seguito dell'introduzione del reddito di cittadinanza (che ha sostituito il Rei), è stato istituito il fondo per il reddito di cittadinanza destinato al finanziamento del beneficio economico collegato alla misura. Parte delle risorse del fondo povertà sono state conseguentemente trasferite al fondo per il reddito di cittadinanza; le risorse residue del fondo povertà, la cosiddetta «quota servizi», sono state invece finalizzate al raggiungimento dei livelli essenziali delle prestazioni sociali relativi al Rdc;

   il piano nazionale di contrasto alla povertà del triennio 2018-2020 ha sottolineato come risulti difficile definire i Lep in un quadro economico in cui le risorse dedicate alle politiche sociali risultano fortemente limitate, a fronte di un quadro territoriale fortemente disomogeneo. Pertanto, il piano si limita a programmare a livello nazionale l'utilizzo delle risorse, senza però fissare livelli essenziali delle prestazioni –:

   se sia prevista, per il prossimo triennio 2021-2023, in relazione all'attuazione del piano nazionale per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale, l'adozione di iniziative per il superamento delle criticità correlate al piano vigente descritte in premessa, con particolare riferimento all'individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni (Lep).
(5-04316)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 9 luglio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-04316

  Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante pone l'attenzione sul Piano nazionale di contrasto alla povertà, segnalando, in particolare, la necessità di superare per il triennio 2021-2023 le criticità correlate alla individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali.
  Mi preme evidenziare, anzitutto, che le risorse del Fondo povertà, finalizzate al finanziamento degli interventi previsti dal Piano in parola, con specifico riguardo all'accompagnamento e al rafforzamento di servizi ed interventi attivati nei Patti per l'inclusione sociale, sottoscritti dai beneficiari del Reddito di cittadinanza, che acquisiscono la natura di livelli essenziali delle prestazioni, sono progressivamente cresciute nel triennio 2018-2020 (da 297 milioni di euro nel 2018, a 347 milioni di euro nel 2019 e 587 milioni di euro nel 2020). A partire dal 2021 tali risorse vanno stabilizzandosi in un ammontare pari a 615 milioni di euro.
  In proposito, è giusto sottolineare come la stabilità e la natura strutturale dei fondi dedicati alle politiche di contrasto alla povertà abbiano rappresentato una novità nel panorama italiano.
  Il Piano nazionale di contrasto alla povertà ha costituito la cornice fondamentale di un percorso, condiviso con i diversi livelli di governo (Amministrazione centrale, Regioni e Comuni), per l'attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni, previsti dall'articolo 7 del decreto legislativo n. 147 del 2017 e confermati dall'articolo 4, comma 14, del decreto-legge n. 4 del 2019. L'attuazione del Piano ha portato all'identificazione condivisa di livelli di servizio alla cui assicurazione è legato l'utilizzo delle risorse del Fondo povertà.
  Il percorso di condivisione istituzionale, che caratterizzerà anche la definizione del Piano per il prossimo triennio, mirerà a rafforzare quanto già raggiunto, nonché a dare piena attuazione ai livelli essenziali, eventualmente attraverso la definizione di nuovi obiettivi di servizio, l'individuazione delle necessarie risorse e l'identificazione di strumenti quali costi standard o costi unitari delle prestazioni.
  Dunque, posso rassicurare che l'amministrazione che rappresento è ben consapevole dell'importanza del tema oggetto della presente interrogazione, e si attiverà affinché siano apportati tutti i miglioramenti ritenuti necessari al Piano nazionale di contrasto alla povertà.