Legislatura: 18Seduta di annuncio: 368 del 08/07/2020
Primo firmatario: NARDI MARTINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 08/07/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma ROMANO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 08/07/2020
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 08/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 09/07/2020 Resoconto ROMANO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO RISPOSTA GOVERNO 09/07/2020 Resoconto MORANI ALESSIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO) REPLICA 09/07/2020 Resoconto ROMANO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
DISCUSSIONE IL 09/07/2020
SVOLTO IL 09/07/2020
CONCLUSO IL 09/07/2020
NARDI e ANDREA ROMANO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
durante un incontro con le rappresentanze sindacali unitarie dell'impianto della raffineria Eni di Livorno, sita tra la zona industriale del comune di Livorno e la frazione di Stagno, è stata segnalata forte preoccupazione per il futuro di quell'insediamento industriale che occupa circa 400 dipendenti diretti della raffineria e 600 dipendenti dell'indotto;
le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali riguardano le scelte strategiche che sta elaborando Eni per ridurre e contenere le perdite economiche riscontrate sul mercato internazionale dell'oil & gas e le ricadute di queste scelte sugli impianti della raffineria Eni di Livorno;
gli interventi di manutenzione limitati ai soli interventi «a rottura» e la riduzione delle squadre di manutenzione operative acuiscono tali preoccupazioni, stante la complessità degli impianti presenti all'interno della raffineria e i mancati rinnovi delle gare di appalto di lavori e di servizi per la raffineria (scadute a fine giugno 2020 e prorogate al 31 dicembre 2020) con possibili effetti dirompenti su un'area di crisi industriale complessa che da anni è alle prese con gravi perdite occupazionali;
le recenti dichiarazioni dell'amministratore delegato Descalzi sul nuovo piano industriale in preparazione, anche in conseguenza dei movimenti internazionali sul prezzo del petrolio, non sembrano andare nella direzione di un auspicato progetto industriale di consolidamento ed espansione degli investimenti e dunque dei livelli occupazionali nella raffineria Eni di Livorno, con il rischio di disperdere un know how consolidato, fatto di oltre ottant'anni di attività nel settore della raffinazione capace di assicurare il rifornimento di prodotti petroliferi per usi industriali e civili ad una vasta area del Paese e, in particolare, Toscana, Emilia, Umbria e Lazio –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative intenda assumere, per quanto di competenza, anche attraverso l'apertura con Eni di un tavolo di confronto per la valorizzazione degli strumenti di Eni ai fini della reindustrializzazione del Paese dopo l'emergenza Covid-19 e per assicurare alla raffineria Eni di Livorno un percorso di sostenibilità produttiva ed occupazionale.
(5-04312)
Con l'atto in discussione, gli Onorevoli Interroganti pongono l'attenzione sul futuro dell'insediamento industriale della raffineria ENI di Livorno, dei lavoratori occupati nel sito e di quelli dell'indotto, a seguito degli effetti prodotti dall'epidemia COVID.
Occorre premettere, che la raffineria di Livorno, situata nel Comune di Collesalvetti, ha una capacità di raffinazione di 84 mila barili/giorno e produce prevalentemente benzine, gasoli, olio combustibile per bunkeraggi e basi lubrificanti. Il collegamento con le strutture portuali di Livorno e con i depositi di Firenze attraverso due oleodotti consente di ottimizzare le attività di ricezione, movimentazione e distribuzione del greggio e dei prodotti finiti.
Ciò detto, nell'ambito del processo di de-carbonizzazione in corso nel nostro Paese, giova rilevare che il Ministero dello sviluppo economico sta proseguendo nell'opera di promozione della trasformazione delle raffinerie in depositi di prodotti petrolieri, o in bioraffinerie. Anche per la Raffineria di Livorno, dunque, sarebbe allo studio, da parte di Eni, un progetto di trasformazione in bioraffineria, tale da determinare un sensibile minor inquinamento rispetto all'attuale.
Tale progetto, illustrato da Eni alle Amministrazioni locali, in partnership con imprese toscane, prevede la realizzazione di un impianto «Waste to Methanol», sviluppato da Eni e NextChem, in grado di convertire, mediante una tecnologia innovativa, circa 200.000 tonnellate/anno di rifiuti solidi urbani (CSS-combustibile solido secondario e plasmix, ovvero plastiche non riciclabili) in circa 100.000 tonnellate/anno di metanolo.
In tal modo, il processo produttivo dell'impianto si configurerebbe come una soluzione tecnica diversa dalla termovalorizzazione: sembra puntare alla massimizzazione della sostenibilità ambientale ed è rivolto ad iniziative industriali per lo sviluppo di progetti di economia circolare.
A riguardo, Eni ha dichiarato di avere scelto il sito di Livorno proprio in considerazione dell'elevata competenza tecnica necessaria per la gestione di un processo chimico sofisticato e tale da sfruttare le sinergie con la raffineria, che si configurerebbe, così, come un sito industriale arricchito da un impianto bio in ottica di lungo termine. È in corso da parte della Società il confronto con il territorio per verificare il consenso della comunità locale.
In relazione poi alla preoccupazione espressa dagli Interroganti in merito agli interventi di manutenzione «limitati ai soli Interventi di rottura» ed alla riduzione delle squadre di manutenzione operativa, si evidenzia a tale proposito che l'impianto di raffinazione è sottoposto a tutte quelle misure in tema di sicurezza ed ambientale che la Raffineria è tenuta a rispettare.
Infine, in merito alla possibilità dell'apertura di un tavolo di confronto con Eni «per la valorizzazione degli strumenti Eni ...per assicurare alla Raffineria Eni di Livorno un percorso di sostenibilità produttiva ed occupazionale», si informa che già nel 2014 presso il MISE era stato attivato un tavolo di confronto con la Regione Toscana, gli Enti locali e le Organizzazioni sindacali. Come da impegni assunti all'esito di questo tavolo ministeriale, Eni e le organizzazioni sindacali hanno poi proseguito in sede locale le trattative sull'efficientamento del sito, sulla riorganizzazione del lavoro e sul piano industriale.
Resta ferma, in ogni caso, qualora sussistano le condizioni, la disponibilità del Ministero dello sviluppo economico di aprire un nuovo tavolo di confronto sul tema, ricordando anche gli esiti positivi del precedente Tavolo per la trasformazione della raffineria di Gela in bioraffineria.