ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02182

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 175 del 17/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: LIUZZI MIRELLA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 17/02/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 17/02/2014
CATALANO IVAN MOVIMENTO 5 STELLE 17/02/2014
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 19/02/2014


Commissione assegnataria
Commissione: V COMMISSIONE (BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 17/02/2014
Stato iter:
24/04/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/04/2014
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 24/04/2014
Resoconto LIUZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/02/2014

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 19/02/2014

DISCUSSIONE IL 24/04/2014

SVOLTO IL 24/04/2014

CONCLUSO IL 24/04/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02182
presentato da
LIUZZI Mirella
testo presentato
Lunedì 17 febbraio 2014
modificato
Mercoledì 19 febbraio 2014, seduta n. 176

   LIUZZI, PAOLO NICOLÒ ROMANO, CATALANO, DE LORENZIS. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
l'articolo 2, commi 12, 13, 14 e 15 del decreto-legge 31 ottobre 2013, n. 126, recante «misure finanziarie urgenti in favore di regioni ed enti locali ed interventi localizzati nel territorio. Proroghe di termini previsti da disposizioni legislative» ha predisposto la riattivazione del Comitato permanente di consulenza globale e di garanzia per le privatizzazioni di cui alla direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 15 ottobre 1993, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 281 del 30 novembre 1993, al fine di assicurare un costante supporto al Ministero dell'economia e delle finanze nella predisposizione e nella attuazione di programmi di dismissione di partecipazioni dello Stato e garantire la realizzazione degli stessi programmi secondo modalità e procedure trasparenti e tali da massimizzare i relativi introiti;
la disposizione prefigurava in realtà la costituzione ex novo del Comitato, posto che lo stesso non risultava più attivo e rientrava tra gli organismi da sopprimere ai sensi dell'articolo 12, comma 20, del decreto-legge n. 95/2012;
la disposizione del decreto-legge n. 126 del 2013 prevedeva, peraltro, modalità di composizione e poteri del Comitato diversi da quelli previsti dalla citata direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri, come successivamente integrata; in particolare veniva prevista la nomina del Comitato con decreto del Ministro dell'economia e non più con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri; veniva incrementato il numero dei componenti da tre a cinque, veniva previsto che il mandato triennale divenisse rinnovabile senza limiti e non più per una sola volta; veniva esclusa la corresponsione di un gettone di presenza, in precedenza invece prevista;
sulla base della disposizione del decreto-legge n. 126 del 2013 si è proceduto, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 25 novembre 2013, alla costituzione del comitato che risulta presieduto dal direttore generale del tesoro, dottor Vincenzo La Via, e composto dalla dottoressa Anna Maria Artoni, dall'ingegnere Massimo Capuano, dal professor Piergaetano Marchetti, dal professor Angelo Provasoli;
il 24 dicembre 2013 il Governo, dopo i rilievi mossi dal Capo dello Stato circa l'eterogeneità del contenuto del decreto n. 126, ha inteso rinunciare alla conversione dello stesso ed inserire parte dei provvedimenti ivi contenuti in decreti approvati successivamente dal Consiglio dei ministri;
le disposizioni relative al Comitato di cui ai commi 12, 13, 14 e 15 dell'articolo 2, del decreto-legge 31 ottobre 2013, n. 126, non risultano essere state reinserite nei successivi disposti normativi;
da fonti di stampa si apprende che l'operato del Comitato sarebbe continuato anche una volta decaduto il decreto n. 126. Il Comitato si sarebbe infatti riunito, anche alla presenza del Presidente del Consiglio, per discutere del decreto ministeriale per la privatizzazione e la vendita del 40 per cento delle azioni di Poste italiane spa e del decreto ministeriale per la privatizzazione di ENAV spa in un momento successivo alla decadenza del decreto in oggetto;
tale attività si evince anche dalle relazioni illustrative dei due schemi di decreto di cui in parola trasmesse alle competenti commissioni parlamentari dalle quali si apprende che il Comitato avrebbe espresso i rispettivi pareri, il contenuto dei quali non risulta peraltro pubblico –:
se il Ministro interrogato non ritenga chiarire a quale titolo continui ad operare il Comitato permanente di consulenza globale e di garanzia per le privatizzazioni;
se non ritenga che gli schemi di decreto relativi alle privatizzazioni di cui in parola possano essere stati condizionati da pareri espressi da un comitato secondo gli interroganti illegittimo. (5-02182)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 24 aprile 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione V (Bilancio)
5-02182

  Con l'interrogazione a risposta in Commissione n. 5-02182 l'On. Liuzzi ed altri pongono quesiti in ordine al Comitato permanente di consulenza globale e di garanzia per le privatizzazioni.
  Al riguardo, occorre premettere che l'articolo 2, comma 12, del decreto-legge 31 ottobre 2013, n. 126 aveva previsto che il Ministero dell'Economia e delle Finanze continuasse ad avvalersi del Comitato permanente di consulenza globale e di garanzia per le privatizzazioni, di cui alla direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 15 ottobre 1993, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 281 del 30 novembre 1993, in relazione alla necessità di assicurare al medesimo Ministero un costante supporto nella predisposizione e nella attuazione di programmi di dismissione di partecipazioni dello Stato e garantire la realizzazione degli stessi programmi secondo modalità e procedure trasparenti e tali da massimizzare i relativi introiti.
  Pertanto, ai sensi della suddetta norma, con decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze del 25 novembre 2013, è stato nominato il Comitato Privatizzazioni, costituito da cinque componenti, senza prevedere per gli stessi alcuna forma di emolumento o gettoni di presenza.
  Nonostante la mancata conversione in legge del citato DL 126/2013, il Governo, anche nella considerazione dell'assenza di oneri a carico del bilancio dello Stato, ha ritenuto utile continuare ad avvalersi della funzione di supporto esclusivamente consultiva del Comitato, il cui parere non è né obbligatorio né vincolante.
  Il Governo, quindi, assicura che le scelte operate in merito alle procedure di privatizzazione di Poste ed Enav non ne sono state condizionate. Il Comitato Privatizzazioni, infatti, in occasione di tali procedure, ha svolto una funzione di verifica della correttezza e trasparenza delle attività dell'Amministrazione, senza assumere decisioni sulle scelte da adottare, che restano, comunque, in capo al Governo.
  Peraltro, seguendo coerentemente la ratio fin qui rappresentata, il Governo ha previsto nell'AC 2256, già approvato dall'altro ramo del Parlamento, la permanenza di detto Comitato fino al 31 dicembre 2018, consolidandone l'attività consultiva attraverso l'aggiunta di una funzione di supporto a un Comitato di Ministri, presieduto dal Presidente del Consiglio dei Ministri per la definizione ed il coordinamento temporale dei programmi di dismissione di partecipazioni in società controllate dallo Stato e da altri enti e società pubbliche, attuati dal Ministero dell'Economia e delle Finanze.
  La suddetta iniziativa conferma, quindi, la forte volontà non solo di tenere in vita ma di rafforzare in futuro il ruolo del Comitato per le privatizzazioni.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

POSTE ITALIANE SPA

EUROVOC :

privatizzazione

trasparenza amministrativa