ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02175

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 175 del 17/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: ZAN ALESSANDRO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 17/02/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COSTANTINO CELESTE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2014
FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2014
GIORDANO GIANCARLO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 17/02/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/02/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02175
presentato da
ZAN Alessandro
testo di
Lunedì 17 febbraio 2014, seduta n. 175

   ZAN, COSTANTINO, FRATOIANNI e GIANCARLO GIORDANO. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
   in seguito alla crisi derivata dal cambio degli appalti dei servizi esternalizzati negli istituti scolastici, si sta creando una difficile situazione sia di vivibilità all'interno delle scuole che a livello occupazionale;
   la situazione sta colpendo anche le scuole e i lavoratori della regione Veneto;
   nelle scorse settimane nelle scuole del territorio veneziano si sono determinati fortissimi disagi, documentati ampiamente dalla cronaca sia locale sia nazionale, con chiusura di scuole, riduzione del tempo pieno, ricovero di bambini per attacchi d'asma e malessere diffuso;
   a seguito di ciò e delle proteste che ne sono seguite spontaneamente, è stato costituito dai genitori sia dei Comitati genitori sia dei consigli d'istituto il gruppo provinciale intercomitati e interistituti con il fine di condurre una fondamentale battaglia di civiltà, iniziativa che vuole essere anche momento di svolta al fine di riprendere in modo determinato e continuo una seria opposizione alle politiche di impoverimento della scuola pubblica statale sin qui perseguite e di cui l'articolo 58, comma 5, del decreto-legge n. 69 del 2013 (Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia, così detto «decreto del fare», convertito, con modificazioni dalla legge 9 agosto 2013, n. 98), è soltanto l'ultimo tassello;
   il 29 gennaio 2014, insieme all'assessorato alle politiche educative e della famiglia del comune di Venezia che l'ha convocata, e a tanti sindaci e assessori di altri comuni dell’hinterland veneziano, il gruppo provinciale ha dato vita a una grande assemblea al palasport «Taliercio» di Mestre/Venezia approvando un documento da parte degli oltre mille partecipanti presenti: comitati di genitori, presidenti e rappresentanti di consigli d'istituto e genitori delle scuole: Mira 1, Mira 2, Spinea 1, Spinea 2, Martellago, Marcon, Marghera, Favaro, Chirignago, Dese, Mestre, Lido, Pellestrina, Murano, Venezia e dai sindaci, assessori e amministratori dei comuni di Venezia, Mira, Spinea, Marcon, Favaro, Lido e dalle organizzazioni sindacali e lavoratori e lavoratrici di Filcams-Cgil, Fisacat-Cisl, Uil-trasporti, FlcCgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals, Cobas;
   nel documento approvato dall'assemblea, si contesta il perdurare della crisi derivata dal cambio di appalto per i servizi esternalizzati di pulizia e vigilanza nelle scuole del veneziano, in conseguenza della norma prevista dal citato «decreto del fare»;
   la normativa citata, si legge nel documento, ha posto un «limite di spesa» per l'appalto di pulizia per un importo pari alle risorse non impiegate con l'accantonamento di 11.851 posti organico ATA. In questo modo il finanziamento che nel 2013 era pari a 465 milioni di euro è stato ridotto a 292 milioni, con un taglio del 37 per cento, che sommato a quello del 25 per cento del 2010, portano la riduzione di risorse al 53 per cento;
   su pressione sindacale la legge di stabilità 2014 ha reintrodotto una quota di risorse per 32,6 milioni di euro per i mesi di gennaio e febbraio 2014, pari a 2/10mi di quanto tagliato nel 2013 dal «decreto del fare» e disponendo che le scuole acquistassero servizi «aggiuntivi»;
   le risorse «aggiuntive» comunicate alle istituzioni scolastiche in troppi casi non coprono la spesa mensile del 2013 lasciando, quindi, pressoché invariato il problema di pulizia e vigilanza;
   la ditta aggiudicataria, Manutencoop Facility Management spa, ha tagliato l'orario di lavoro dei propri dipendenti utilizzati nelle scuole, in un primo momento di un 60, 70 e 88 per cento, poi ridotto al 30, 40 e 50 per cento;
   il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca da quanto si può leggere nelle note pubblicate e da quanto si apprende dalle dichiarazioni di alcuni funzionari, affronta la questione come se questa problematica non esistesse o al massimo ne dà un'interpretazione dovuta a questioni accidentali o organizzative interne alle scuole o ai rapporti tra istituzioni scolastiche e la ditta aggiudicataria/Manutencoop: infatti, nella nota n. 990 del 22 gennaio 2014 dell'ufficio scolastico regionale del Veneto – che riporta la nota n. 656 del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca del 20 gennaio 2014 – si afferma che «tutte le istituzioni scolastiche ed educative hanno ricevuto una risorsa finanziaria almeno pari, se non addirittura superiore, ai sensi del comma n. 748 della Legge di stabilità 2014, a quanto occorrerebbe per coprire i posti accantonati di collaboratore scolastico con personale dipendente»;
   i firmatari del documento contestano l'interpretazione che dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca viene data alla vicenda, ove il Ministero addossa alle scuole l'intera responsabilità degli attuali disservizi: «Spetta al dirigente scolastico riorganizzare il lavoro dei collaboratori scolastici dipendenti in maniera tale da assicurare la copertura dei servizi di pulizia ed altri ausiliari per la percentuale non copribile con la ditta esterna» (cfr nota del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca n. 990 del 2014) e parimenti contestano la fondatezza dell'equivalenza sostenuta dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, fra il risparmio di spesa dei posti organico ATA accantonati e i servizi in appalto acquistabili con le pari risorse. Nel decreto-legge n. 69 del 2013, infatti, questa equivalenza è stabilita solo come «limite di spesa» e, dunque, a esclusivo fine di risparmio, prescindendo totalmente dagli effetti che esso avrebbe avuto e sta avendo sul servizio. Continuando a negare ogni evidenza – prosegue il documento – il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, invece, dichiara che anche con la riduzione del 37 per cento delle risorse disponibili per l'anno 2014 (in verità la riduzione è del 53 per cento rispetto all'anno 2010, con le risorse disponibili che passano da 620 milioni di euro ai 292 milioni attuali) i fondi erogati alle istituzioni scolastiche per i servizi esternalizzati sarebbero equi e sufficienti e «almeno pari a quelle delle altre 5.500 scuole che nel Paese svolgono regolarmente i servizi esclusivamente attraverso l'opera del personale dipendente»;
   si rileva, invece, da un'analisi della situazione che si è alla presenza di un taglio di risorse essenziali per il regolare funzionamento degli istituti scolastici per l'esercizio costituzionale del diritto allo studio e alla salute;
   rispetto a quanto speso nel 2013, sulla base della relazione tecnica al comma 748 dell'articolo 1 della legge di stabilità 2014 (legge 7 dicembre 2013, n. 147) questi tagli sono quantificabili in 173 milioni di euro annui, cifra che diventa significativamente maggiore a causa dei «ribassi d'asta», che per il lotto n. 9/Consip dovrebbe aggirarsi intorno al 50 per cento –:
   se il Ministro interrogato non ritenga, data l'importanza e la gravità dei fatti esposti in premessa, assumere iniziative normative urgenti per ripristinare i fondi tagliati dal cosiddetto «decreto del fare» al fine di risolvere la crisi occupazionale prodotta e la grave crisi di vivibilità, igiene e sicurezza nelle scuole, nonché quali iniziative siano allo studio per procedere a re-internalizzare il servizio, salvaguardando i lavoratori addetti, a meno di non pensare di risolvere l'attuale situazione – come le citate note ministeriali citate del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca/ n. 656 e dell'Usr Veneto/n. 990 sembrano indicare – distribuendo tutte le risorse interne dell'organico dei collaboratori scolastici per coprire le carenze derivanti dai tagli degli appalti e producendo in tal modo ad avviso degli interroganti ancora maggiori danni posto che, attraverso questa strada, si intaccherebbe anche il servizio attualmente in precario equilibrio, in primo luogo la vigilanza oltre che la pulizia, rendendolo insufficiente anche là dove adesso esso è appena sufficiente o, ancor peggio, riducendo il tempo-scuola del «tempo-pieno», come è già accaduto seppur provvisoriamente in alcuni casi. (5-02175)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Veneto

concessione di servizi

istituto di istruzione

ambiente scolastico

risparmio

soppressione di posti di lavoro