ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01991

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 243 del 13/02/2024
Firmatari
Primo firmatario: CONGEDO SAVERIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 13/02/2024
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE BERTOLDI ANDREA FRATELLI D'ITALIA 13/02/2024
FILINI FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 13/02/2024
LA PORTA CHIARA FRATELLI D'ITALIA 13/02/2024
MATERA MARIANGELA FRATELLI D'ITALIA 13/02/2024
MATTEONI NICOLE FRATELLI D'ITALIA 13/02/2024
MAULLU STEFANO GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA 13/02/2024
TESTA GUERINO FRATELLI D'ITALIA 13/02/2024


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 13/02/2024
Stato iter:
14/02/2024
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 14/02/2024
Resoconto LA PORTA CHIARA FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 14/02/2024
Resoconto ALBANO LUCIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 14/02/2024
Resoconto LA PORTA CHIARA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 14/02/2024

SVOLTO IL 14/02/2024

CONCLUSO IL 14/02/2024

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01991
presentato da
CONGEDO Saverio
testo di
Martedì 13 febbraio 2024, seduta n. 243

   CONGEDO, DE BERTOLDI, FILINI, LA PORTA, MATERA, MATTEONI, MAULLU e TESTA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   la legge 29 dicembre 2022, n. 197 – legge di bilancio per il 2023, all'articolo 1, commi 148-150, ha introdotto specifiche misure di presidio preventivo connesso all'attribuzione e all'operatività delle partite Iva;

   le suesposte disposizioni sono volte a contrastare le frodi fiscali perpetrate attraverso la costituzione di imprese individuali o società a responsabilità semplificate, che operano per brevi periodi violando obblighi fiscali e i cui titolari si rendano successivamente irreperibili sottraendosi ad ogni attività di riscossione da parte dell'amministrazione fiscale;

   al riguardo, gli interroganti evidenziano come le conseguenze negative e penalizzanti sotto il profilo del danno erariale siano altamente complesse e onerose, stante peraltro la difficile possibilità di recuperare in una fase successiva il quantum dovuto e identificare gli stessi intestatari troppo spesso fittizi;

   in base alla normativa vigente infatti, l'Agenzia delle entrate, in collaborazione con la Guardia di finanza, è in grado di compiere precise valutazioni prognostiche del rischio al rilascio di nuove partite Iva e, in caso di fumus, convoca il richiedente per ottenere ogni documentazione utile per dimostrare, sulla base di idonea istruttoria, l'assenza di quei profili di rischio individuati dal provvedimento della medesima Agenzia del 16 maggio 2023;

   le conseguenze derivanti dalla mancata accettazione dell'invito, rilevano altresì gli interroganti, comportano la cessazione della partita Iva e l'irrogazione di una sanzione pari a 3 mila euro, nonché la subordinazione dell'attribuzione di un nuovo numero della medesima partita Iva, previo rilascio di una polizza fideiussoria o fideiussione bancaria in favore dell'amministrazione finanziaria, della durata di tre anni e per un importo non inferiore a 50 mila euro –:

   quali siano i dati numerici relativi alle partite Iva, per le quali sia intervenuta la cessazione d'ufficio a seguito della violazione riscontrata ai sensi dell'articolo 1, commi 148-150, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 – legge di bilancio 2023 sul territorio italiano, in particolare nella regione Toscana, nonché le risorse complessivamente recuperate ai sensi della predetta disciplina normativa.
(5-01991)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 14 febbraio 2024
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-01991

  Con il documento in esame gli Onorevoli interroganti richiamano, in premessa, le disposizioni di cui all'articolo 1, commi 148-150, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 (legge di bilancio per il 2023) che ha introdotto specifiche misure di presidio preventivo concernenti il rilascio di nuove partite IVA al fine di contrastare le frodi fiscali perpetrate attraverso la costituzione di imprese individuali o società a responsabilità semplificate che operano per brevi periodi violando obblighi fiscali.
  In particolare, gli interroganti evidenziano che, in base alla normativa vigente, l'Agenzia delle entrate, in collaborazione con la Guardia di Finanza, è in grado di compiere precise valutazioni prognostiche del rischio sotteso al rilascio di nuove partite IVA e può convocare il richiedente per ottenere ogni documentazione utile per dimostrare, sulla base di idonea istruttoria, l'assenza di quei profili di rischio, appositamente individuati. In caso di esito negativo è disposta la cessazione d'ufficio della partita IVA da parte dell'Agenzia delle entrate e l'esclusione dell'impresa dalla banca dati dei soggetti passivi che effettuano operazioni intracomunitarie.
  Tanto premesso, gli interroganti chiedono di sapere «quali siano i dati numerici relativi alle partite IVA, per le quali sia intervenuta la cessazione d'ufficio, a seguito della violazione dell'articolo 1, commi 148-150 della legge 29 dicembre 2022, n. 197 – legge di bilancio 2023 sul territorio italiano in particolare nella regione Toscana, nonché le risorse complessivamente recuperate ai sensi della predetta disciplina normativa».
  Al riguardo, sentiti gli Uffici dell'Agenzia delle entrate e il Comando generale della Guardia di finanza, si fa presente quanto segue.
  Con l'interrogazione in rassegna, si chiede di poter conoscere anzitutto i dati numerici relativi alle partite IVA, per le quali intervenuta la cessazione d'ufficio a seguito della violazione dell'articolo 1, commi 148-150 della legge 29 dicembre 2022, n. 197 (legge di bilancio per il 2023), sul territorio italiano, in particolare nella regione Toscana, nonché le risorse complessivamente recuperate ai sensi della predetta disciplina normativa.
  In proposito, deve preliminarmente osservarsi che l'articolo 1, comma 148, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 ha integrato e rafforzato il sistema di prevenzione già esistente introducendo, dopo il comma 15-bis dell'articolo 35 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, i commi 15-bis.1 e 15-bis.2, che prevedono ulteriori strumenti di prevenzione e contrasto ai fenomeni di evasione connessi al rilascio di nuove partite IVA.
  Tali misure vanno, quindi, inquadrate in un'ottica complessiva e di sistema: infatti, da un lato, il comma 15-bis – nell'attuare le prescrizioni contenute nel Regolamento UE n. 904/2010 del Consiglio del 7 ottobre 2010 – persegue l'obiettivo di intercettare tempestivamente soggetti coinvolti in fenomeni fraudolenti, principalmente riconducili alla nozione tipica di «cartiera» e missing trader, dall'altro, il comma 15-bis.1, integrando il presidio già esistente, mira a un ampliamento della platea cui la misura è applicabile, principalmente composta da soggetti caratterizzati dalla presenza di profili di grave e/o sistematica evasione e di inadempimento degli obblighi fiscali, uniti all'esercizio di un'attività, preordinata all'evasione, che si esaurisce normalmente dopo un breve ciclo di vita.
  Da ultimo, la legge n. 213 del 2023 (legge di bilancio per il 2024), al comma 99, ha ulteriormente novellato l'articolo 35 del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, inserendo il comma 15-bis.3, con cui si estendono le misure di presidio preventivo declinate al precedente comma 15-bis.2 – quali la possibilità di richiedere una nuova partita IVA da parte del medesimo soggetto, come imprenditore individuale, lavoratore autonomo o rappresentante legale di società, associazione o ente, con o senza personalità giuridica solo previo rilascio di polizza fideiussoria o fideiussione bancaria per la durata di tre anni dalla data del rilascio e per un importo non inferiore a 50.000 euro – anche ai contribuenti che abbiano comunicato la cessazione della partita IVA nei dodici mesi precedenti, laddove sia riscontrata la sussistenza dei presupposti che avrebbero determinato la cessazione d'ufficio della partita IVA, ai sensi dell'articolo 35 commi 15-bis o 15-bis.1 del medesimo decreto.
  Ciò posto, in relazione allo specifico quesito numerico formulato dagli interroganti, si rappresenta che, nel corso del 2023, l'attività di controllo posta in essere dall'Agenzia delle entrate e dalla Guardia di Finanza ha portato alla cessazione d'ufficio di un numero di partite IVA su tutto il territorio nazionale pari a 2.428.
  Per quanto concerne, poi, in particolare, il territorio della regione Toscana, il numero di cessazioni d'ufficio, nell'anno 2023, è pari a 251.
  Infine, in ordine alla richiesta relativa alle risorse complessivamente recuperate ai sensi della predetta disciplina normativa, si evidenzia che detto ammontare non è quantificabile trattandosi, come anzidetto, di misure di carattere preventivo volte ad impedire il perpetrarsi di condotte evasive e/o fraudolente.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

IVA

amministrazione fiscale

evasione fiscale