ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01487

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 179 del 17/10/2023
Firmatari
Primo firmatario: SQUERI LUCA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Data firma: 17/10/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CASASCO MAURIZIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 17/10/2023
POLIDORI CATIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 17/10/2023
TENERINI CHIARA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 18/10/2023


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA'  PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE IMPRESE E DEL MADE IN ITALY
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE IMPRESE E DEL MADE IN ITALY delegato in data 17/10/2023
Stato iter:
18/10/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 18/10/2023
Resoconto TENERINI CHIARA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
 
RISPOSTA GOVERNO 18/10/2023
Resoconto BITONCI MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (IMPRESE E MADE IN ITALY)
 
REPLICA 18/10/2023
Resoconto TENERINI CHIARA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 18/10/2023

DISCUSSIONE IL 18/10/2023

SVOLTO IL 18/10/2023

CONCLUSO IL 18/10/2023

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01487
presentato da
SQUERI Luca
testo presentato
Martedì 17 ottobre 2023
modificato
Mercoledì 18 ottobre 2023, seduta n. 180

   SQUERI, CASASCO, POLIDORI, TENERINI. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy. — Per sapere – premesso che:

   Una recente ricerca dell'European Association of Automotive Supplier (CLEPA) spiega come il 70 per cento del valore aggiunto delle auto elettriche (EV) dipenda dalla produzione di batterie, un settore ad elevata automazione. Aggiunge che in conseguenza dell'elettrificazione del parco veicoli saranno persi circa 275.000 (su circa 500.000) dei posti di lavoro direttamente impegnati nel settore della propulsione a combustione interna (ICE) e che la trasformazione del settore creerà meno opportunità di lavoro;

   altrettanto difficili le sfide per le aziende della componentistica: il caso dei 230 lavoratori della Magneti Marelli è un ulteriore esempio del rischio di desertificazione produttiva che si sta profilando. Arrivano segnali preoccupanti: a Termoli è stata decisa da Stellantis la fine, tra cinque mesi, della produzione del cambio, che coinvolge 350 persone, in Irpinia la Denso (che produce condizionatori per auto) sta avviando il licenziamento di 30 lavoratori; altri 27 sono a rischio alla Fub Sud di Nusco (batterie tradizionali), alla ex Gkn di Campi Bisenzio (semiassi e elementi di trasmissione) 422 dipendenti sono in cassa integrazione, con pesanti nubi sul loro futuro;

   la transizione trova sul suo cammino una filiera che in Italia ha 3.100 aziende con 268.000 occupati (secondo l'ANFIA, l'associazione degli imprenditori del settore). Secondo CLEPA in Italia sono a rischio immeditato 450-500 aziende di tale settore, che occupano 70.000 lavoratori;

   l'Europa sarà l'unica che nel 2035 cesserà di produrre le auto a combustione, dismettendo una supremazia tecnologica, senza possedere materie prime per la transizione elettrica e perdendo quote del mercato globale (dal 26 per cento attuale al 12 per cento nel 2040). Cina, Asia, Stati Uniti potranno continuare a produrle;

   secondo alcuni studi la possibilità per i lavoratori che operano in settori ad alta intensità carbonica di passare a occupazioni green si aggira tra il 4 e il 7 per cento. Addirittura l'1 per cento secondo una ricerca dello statunitense National Bureau of Economic Research. La salubrità dell'ambiente è prioritaria ma le modalità per arrivarci non possono distruggere un intero comparto produttivo;

   è in discussione il valore stesso della mobilità privata, motore dello sviluppo europeo nel dopoguerra –:

   quali ulteriori iniziative di competenza intenda adottare il Ministro interrogato sulle problematiche esposte in premessa, in particolare per quel che riguarda gli obiettivi del tavolo automotive e le misure di sostegno e difesa della propulsione endotermica sia in Italia sia in sede europea.
(5-01487)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 18 ottobre 2023
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-01487

  Grazie Presidente, grazie Onorevole Squeri.
  Tutti sappiamo che la transizione energetica costituisce una svolta necessaria ma nessuno ha mai creduto che sia un processo facile e indolore. L'industria nazionale italiana è tra le più penalizzate dalla imposizione del passaggio alla propulsione elettrica, se drastico e non organizzato.
  Per questo motivo, l'azione di Governo si è sviluppata su più fronti, con una decisa posizione in Europa per rendere i condivisi obiettivi di transizione ambientale coerenti con le esigenze e i tempi di riconversione dell'industria, e con una strategia nazionale di rilancio del settore automotive.
  Lo scorso 25 settembre 2023 è stato approvato l'Orientamento Generale del Consiglio sul regolamento Euro 7. Il testo, elaborato dalla presidenza di turno dell'UE (Spagna), rappresenta un compromesso di successo per l'Italia. L'Europa ha condiviso la nostra visione e il nostro approccio alla evoluzione verso un sistema industriale complessivo verde, ma sostenibile non solo dal punto di vista ambientale, ma anche dal punto di vista della continuità della produzione e della difesa dell'occupazione.
  In particolare, nel corso del negoziato l'Italia è riuscita a far apportare modifiche fondamentali per la tenuta della nostra componentistica su vari ambiti, tra le altre quelle relative alle condizioni per i test di emissioni di autovetture e piccoli van e il rinvio della data di applicazione. Inoltre, nei considerando si apre alla possibilità di un futuro intervento legislativo della Commissione per immatricolare autovetture alimentate a CO2 Neutral Fuel anche dopo il 2035.
  Si ricorda che la filiera della componentistica italiana è per il 70 per cento focalizzata nella fabbricazione di veicoli a combustione interna e loro parti, accessori e motori. La strada dell'elettrificazione dei veicoli leggeri comporta dunque un enorme restringimento del campo di attività economica: porterà a una forte riduzione numerica dei componenti necessari all'assemblaggio dei mezzi e la componente principale, anche in termini di valore aggiunto, sarà la batteria, la cui catena del valore a oggi è per oltre l'80 per cento di dominio asiatico.
  Nei prossimi 5 anni si ridisegnerà totalmente la filiera automotive nazionale e si definirà la sua competitività in Europa e nel mondo. Per affrontare velocemente le sfide della transizione produttiva e della decarbonizzazione, puntando allo stesso tempo alla salvaguardia di lavoratori e imprese, si sta altresì mettendo in campo un piano straordinario, potendo contare anche sulle risorse del Fondo automotive (circa 6 miliardi) destinate a supportare investimenti privati e pubblici per consolidare e ampliare la capacità d'innovazione sull'insieme delle tecnologie chiave per lo sviluppo dell'auto e della mobilità del futuro.
  Proprio oggi sarà siglato un Protocollo di intesa MiMIT-ANFIA per il rilancio della filiera, che sarà l'utile premessa del Piano di Lavoro con Stellantis, che porterà all'istituzione di un Tavolo con tutte le parti sociali e produttive, per riprendere la strada della crescita nella produzione auto nel nostro Paese.
  In tale ottica, merita senz'altro menzione il risultato ottenuto nell'ambito del Tavolo Magneti Marelli, che ha sospeso sine die le procedure finalizzate alla chiusura, per consentire a tutte le parti di avviare il processo di reindustrializzazione del sito di Crevalcore. Da tale scelta deriva: la continuità produttiva e la non necessità della Cassa Integrazione per i lavoratori (non vi è bisogno, perché il sito rimane attivo).
  La politica che concerne l'automotive di questo Governo è dunque quella di sostenere la nostra industria a compiere il salto definitivo verso la mobilità sostenibile, nell'ottica del principio della neutralità tecnologica, garantendo al contempo la produzione e tutelando i lavoratori coinvolti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

licenziamento collettivo

soppressione di posti di lavoro

automobile