ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01286

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 160 del 12/09/2023
Firmatari
Primo firmatario: MALAVASI ILENIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 12/09/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LAI SILVIO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 12/09/2023
FURFARO MARCO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 12/09/2023
GIRELLI GIAN ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 12/09/2023
STUMPO NICOLA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 12/09/2023
CIANI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 12/09/2023


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 12/09/2023
Stato iter:
13/09/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/09/2023
Resoconto MALAVASI ILENIA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
 
RISPOSTA GOVERNO 13/09/2023
Resoconto GEMMATO MARCELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 13/09/2023
Resoconto MALAVASI ILENIA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/09/2023

SVOLTO IL 13/09/2023

CONCLUSO IL 13/09/2023

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01286
presentato da
MALAVASI Ilenia
testo di
Martedì 12 settembre 2023, seduta n. 160

   MALAVASI, LAI, FURFARO, GIRELLI, STUMPO e CIANI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   la pandemia da Covid-19, come noto ormai da tempo, oltre ai decessi e alla forte pressione sulle strutture ospedaliere, ha causato ulteriori ritardi nelle liste d'attesa nonostante i Governi abbiano messo in campo nel tempo diverse misure;

   in particolare, come riportato da vari organi di stampa la regione Sardegna e in particolare la zona del nuorese è in gravissima difficoltà, tanto che come pubblicato il 5 settembre 2023 anche dal Corriere della sera, l'ospedale ha invitato un proprio paziente a recarsi in un altro centro fuori regione poiché a causa della lista d'attesa (6 mesi solo per poter iniziare la radioterapia) non era possibile rispettare una tempistica oncologica corretta (come suggerito dal rapporto «Istisan» 02/2. Istisan, ovvero dell'istituto Superiore di Sanità, ndr);

   di fatto la radioterapia per i pazienti oncologici sardi non è più un diritto visto che lo stesso sistema sanitario dell'isola consiglia a chi è affetto da tumore di cercare le cure radioterapiche fuori dalla Sardegna viste le lunghe liste di attesa;

   quanto accaduto evidenzia, ancora una volta la scarsa capacità del governo regionale di gestire una situazione di grave criticità e di saper garantire ai propri cittadini le cure di cui hanno bisogno, in particolare per i pazienti più fragili;

   lo stesso l'assessore regionale alla sanità Doria ha dovuto ammettere che la Sardegna sta attraversando un momento di disagio confermando, quanto denunciato e cioè che, per alcune patologie, i tempi di attesa vanno fino a 6 mesi;

   l'assessore ha evidenziato che tale situazione è dovuta al fatto che al presidio di Businco di Cagliari è in corso il cambio delle macchine per la radioterapia e quindi molti pazienti si riversano negli altri centri mentre nel presidio di Nuoro la carenza di personale consente di far funzionare un solo macchinario su due –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti sopraesposti e quali iniziative urgenti, per quanto di competenza, intenda adottare, compresa anche la valutazione dei presupposti per intraprendere iniziative ispettive, al fine di assicurare il rispetto dei Lea e l'accesso per tutti i cittadini sardi a cure fondamentali, soprattutto alla luce della condizione di isolamento e di insularità insita nella geografia della regione.
(5-01286)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 13 settembre 2023
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-01286

  Ringrazio gli Onorevoli interroganti per aver posto l'attenzione su una problematica molto ricorrente come quella delle liste di attesa.
  Come è noto, durante la fase della pandemia, le problematiche relative ai tempi di attesa si sono acuite, rendendo molto più critico per i cittadini l'accesso alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche.
  Per affrontare tale situazione, il decreto-legge del 29 dicembre 2022, n. 198, ha introdotto specifiche misure volte a favorire il recupero delle liste d'attesa per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e per le prestazioni ospedaliere.
  In particolare, è stata prevista la possibilità, per regioni e province autonome, di rendere disponibili, per l'equilibrio finanziario 2022, le risorse correnti già previste dalla legge di bilancio n. 234 del 2021 non utilizzate al 31 dicembre 2022.
  È stata, inoltre, prevista la possibilità di avvalersi, sino al 31 dicembre 2023, delle misure già disposte dai provvedimenti adottati in stato di emergenza sanitaria, ivi compresa la possibilità di avvalersi delle prestazioni ospedaliere e di specialistica ambulatoriale erogate dalle strutture private convenzionate.
  In attuazione alle suddette disposizioni presso la Direzione generale della programmazione del Ministero della salute è stato attivato un tavolo di monitoraggio che ha seguito costantemente lo stato di avanzamento delle attività di recupero delle prestazioni non erogate.
  Le Regioni/PA sono state invitate a formulare e rimodulare Piani operativi di intervento, tenuto conto delle precipue misure organizzative regionali adottate per fronteggiare l'incremento della domanda di assistenza sanitaria legata all'infezione da SARS-CoV-2, sia a livello territoriale che ospedaliero.
  Sebbene non tutte le regioni nel 2022 abbiano azzerato le liste d'attesa generatesi in epoca pandemica, il finanziamento e il supporto tecnico del Ministero hanno permesso di recuperare prestazioni che, se non fossero state soddisfatte con gli strumenti straordinari adottati, si sarebbero sommate ai nuovi bisogni di prestazioni del periodo post-critico, rendendo definitivamente disfunzionale il sistema di offerta.
  La regione Sardegna, in particolare, nel corso del 2022 ha presentato un piano operativo con il quale aveva stimato di recuperare il 29 per cento delle liste di attesa dei ricoveri ospedalieri, il 100 per cento delle prestazioni ambulatoriali e il 100 per cento delle prestazioni di screening.
  Va evidenziato inoltre che la regione Sardegna presenta una percentuale di garanzia (cioè il numero di prestazioni garantite nei tempi rispetto alle prestazioni totali da garantire, per una determinata classe di priorità) inferiore alle attese per quanto riguarda le prestazioni ambulatoriali in classe di priorità «D» (differibile) e «P» (programmata) e per gli interventi di tumore alla mammella e alla prostata.
  In merito al caso segnalato dagli interroganti, premetto innanzitutto che, acquisiti i doverosi elementi dalla regione Sardegna, risulta che la notizia riportata dai media circa la necessità di rivolgersi ai centri della penisola per l'impossibilità di eseguire trattamenti di radioterapia in Sardegna, nel rispetto dei tempi tracciati dalle linee guida oncologiche nazionali, è destituita di ogni fondamento come documentato dai report dei tempi di attesa dei servizi di radioterapia dell'isola.
  Nello specifico, la notizia di stampa riguarda la pubblicazione, anticipata su internet, di una certificazione specialistica radioterapica, parzialmente oscurata, con l'intestazione di un ente sanitario non più esistente dal 31 dicembre 2021, senza data, firma, generalità del paziente e prescrizioni terapeutiche, dove viene dichiarato che «a causa delle liste di attesa, purtroppo non è possibile rispettare una tempistica oncologica corretta».
  Dalle informazioni rese dall'Assessore regionale, che ha provveduto a rintracciare la certificazione originale, risulta che un paziente affetto da un tumore alla prostata veniva regolarmente preso in carico dalla struttura dell'ASL di Nuoro per il trattamento radioterapico in sede programmando per il 20 dicembre dell'anno corrente (3 mesi e 3 settimane dopo la visita) la Tomografia Computerizzata (TC di centraggio propedeutica all'immediato trattamento radiante nel rispetto dei tempi corretti di 4-6 mesi previsti dalle linee guida oncologiche nazionali.
  In calce al certificato lo stesso medico però riportava, contraddicendosi palesemente, una frase in grassetto in cui affermava che «i tempi di attesa nel centro di Nuoro erano di circa sei mesi ed invitava il paziente a trovarsi un centro fuori regione».
  Questa certificazione è stata impropriamente diramata su internet e sulla stampa e l'invito a recarsi fuori regione, che appare del tutto illogico visti i tempi di cura congrui proposti a Nuoro, ha generato tanto allarme soprattutto nei pazienti oncologici e nei loro familiari.
  Sulla vicenda è in corso un'indagine da parte della Procura della Repubblica di Nuoro, oltre che un'indagine interna all'ASL 3 di Nuoro.
  Ciò considerato, l'Assessore ha proceduto a richiedere a tutti i centri di radioterapia sardi i loro tempi di attesa per isotipo tumorale a tutela di una corretta informazione per i pazienti oncologici e i loro familiari e a tutela di tutti gli operatori sanitari che, con abnegazione, sono quotidianamente sul fronte nel garantire i livelli essenziali di assistenza nonostante le note carenze di organico comuni a tutta Italia.
  Dai riscontri pervenuti risulta che i centri interpellati hanno fornito i dati richiesti dall'Assessore garantendo tempistiche adeguate nell'erogazione delle prestazioni.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

terapeutica

cancro