Legislatura: 16Seduta di annuncio: 701 del 11/10/2012
Primo firmatario: DE POLI ANTONIO
Gruppo: UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Data firma: 11/10/2012
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 11/10/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 15/03/2013 DE STEFANO CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/03/2013
CONCLUSO IL 15/03/2013
Risposta. — Con l'interrogazione in esame, l'interrogante chiede chiarimenti in merito al recente episodio avvenuto nel comune di Cittadella, relativo all'esecuzione di un provvedimento di allontanamento di un minore dall'ambiente familiare materno.
La vicenda ha suscitato una forte reazione emotiva in tutta l'opinione pubblica e questa amministrazione ha immediatamente fornito elementi di conoscenza al Parlamento – nel corrispondere ad una richiesta di informativa urgente, svolta il 12 ottobre 2012 – sottolineando come l'intervento della polizia in quell'occasione sia stato determinato dalla necessità di dare assistenza agli operatori dei servizi sociali e consentire l'attuazione del predetto provvedimento dell'autorità giudiziaria (subito dopo il rigetto del ricorso con il quale la madre ne aveva chiesto la sospensiva).
Su disposizione del giudice, infatti, il padre aveva richiesto per l'esecuzione del provvedimento il supporto dei servizi sociali e della forza pubblica, oltre che di uno psichiatra consulente tecnico della corte d'appello. Quest'ultimo era stato interessato dai servizi sociali ai fini dell'individuazione dell'istituto scolastico frequentato dal minore, quale luogo più idoneo per l'intervento.
Sul posto si sono recati, insieme al padre e al citato consulente tecnico d'ufficio, anche quattro operatori dei servizi sociali del comune di Padova, tra cui il responsabile ed uno psicologo, nonché tre dipendenti della questura, di cui due operatrici dell'ufficio minori ed un dipendente del gabinetto interregionale polizia scientifica, tutti in abiti civili.
La presenza della Polizia scientifica si è resa necessaria per documentare – anche con riprese video – le fasi dell'intervento, in quanto i familiari del bambino già in passato avevano reagito a precedenti esecuzioni, effettuate presso l'abitazione materna. In quelle occasioni il consulente tecnico d'ufficio e gli assistenti sociali erano stati indotti a non procedere all'attuazione del provvedimento. Si fa comunque presente che all'intervento non hanno assistito i compagni di classe, per effetto della decisione, adottata dal dirigente scolastico, di allontanarli dall'aula, dove rimaneva pertanto il minore in compagnia di un insegnante.
Solo dopo che era stato verificato, attraverso un colloquio tenuto dal minore con lo psichiatra e lo psicologo, l'impossibilità di ottenere una condotta volontaria da parte del bambino, il padre è entrato nell'edificio scolastico per prelevarlo fisicamente e condurlo nell'autovettura in dotazione ai servizi sociali (che lo avrebbe accompagnato alla comunità di accoglienza).
Per effetto della condotta recalcitrante del minore – su richiesta del padre e su sollecitazione del consulente tecnico d'ufficio – sono intervenuti gli operatori di polizia, al solo fine di salvaguardare l'incolumità del bambino.
Appena uscito dall'ingresso secondario dell'edificio scolastico, il minore invocava con urla l'intervento dei familiari della madre, allontanati a fatica dai tre operatori di polizia.
In tale fase concitata, il padre afferrava per le gambe il bambino, aiutato da un assistente di polizia che lo sollevava da terra per evitare che il minore si potesse far male.
Nonostante la resistenza sempre più accesa dei familiari, gli operatori di polizia riuscivano ad allontanarli dal veicolo, consentendone le partenza.
Ai parenti che continuavano a protestare vivacemente contro le forze dell'ordine, chiedendo l'esibizione del provvedimento di diniego della sospensiva, un ispettore capo della polizia di Stato ha replicato, con espressioni assolutamente non professionali, che il grado di parentela con il minore non giustificava la richiesta.
Durante tutto l'intervento, il padre, il consulente tecnico d'ufficio ed il personale dei servizi sociali, nonostante la difficile situazione venutasi a creare, hanno mostrato la ferma volontà di portare a termine l'esecuzione del provvedimento giudiziario.
I fatti sono stati tempestivamente riferiti all'autorità giudiziaria con un'informativa corredata da tutti gli atti acquisiti, tra i quali anche il video prodotto dalla polizia scientifica.
Come è noto, in ordine all'attività svolta dalle forze dell'ordine è stata avviata, su disposizione del capo della polizia, un'apposita inchiesta conoscitiva, condotta dai massimi rappresentanti dell'ufficio centrale ispettivo del dipartimento della pubblica sicurezza, che dovrà valutare le condotte poste in essere alla luce della complessiva documentazione e dei conseguenti elementi di valutazione acquisiti.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Carlo De Stefano.