ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17604

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 685 del 13/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: REGUZZONI MARCO GIOVANNI
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 13/09/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MONTAGNOLI ALESSANDRO LEGA NORD PADANIA 13/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 13/09/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17604
presentata da
MARCO GIOVANNI REGUZZONI
giovedì 13 settembre 2012, seduta n.685

REGUZZONI e MONTAGNOLI. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

è in corso di svolgimento a Milano la manifestazione fieristica «Milano Unica», tra i più importanti eventi mondiali del settore;

Sistema Moda Italia, organizzazione dei produttori tessili, ha reso noto alcuni dati congiunturali e strutturali del settore. In particolare: «Nel primo semestre del 2012, secondo le elaborazioni del Centro Studi di Sistema Moda Italia, la Tessitura ha visto la produzione diminuire del -15,3 per cento. Nei primi 5 mesi del 2012, in diminuzione anche le esportazioni di tessuti sia in valore (-5 per cento), sia soprattutto in quantità (-10,4 per cento). In positivo solo l'export verso Cina (+7,4 per cento), Stati Uniti (+6,8 per cento) e Portogallo (+3,2 per cento). Tuttavia il saldo commerciale positivo, che nello stesso periodo sfiora il miliardo di euro, risulta ancora in crescita visto il contrarsi delle importazioni (...). Nel 2011 la tessitura italiana (nella presente accezione comprensiva di tessuti lanieri, cotonieri, linieri, serici e a maglia) si è avvicinata agli 8,4 miliardi in termini di giro d'affari complessivamente generato, mettendo a segno un incremento del +9,3 per cento su base annua (...). In virtù del risultato conseguito lo scorso anno, la tessitura conferma il suo ruolo di primo piano nell'ambito della filiera Tessile-Moda italiana, facendo segnare un'incidenza sul fatturato totale del 16 per cento circa (Fig. 1), quota che sale al 39,2 per cento circoscrivendo l'analisi al solo «monte» della filiera. Con riferimento alla tessitura, il comparto preponderante è sempre costituito dalla produzione laniera, che assicura quasi il 37 per cento del fatturato di comparto (...). Il 2012, confermando le attese degli analisti economici e di molti operatori del settore, si profila un anno molto complesso per la tessitura nazionale, come del resto indicano i dati ad oggi disponibili proprio con riferimento alla prima parte dell'anno. E anche per il secondo semestre le prospettive restano in chiaroscuro. Secondo i dati diffusi dall'ISTAT relativamente alla produzione industriale (corretta per i giorni lavorati), nei primi due trimestri del 2012 la tessitura italiana (in questo caso sono esclusi i tessuti a maglia) ha evidenziato contrazioni particolarmente gravose rispetto ai corrispondenti periodi del 2011. Dopo aver registrato una dinamica positiva per 5 trimestri consecutivi a partire dal gennaio 2010 fino al marzo 2011, la produzione italiana di tessuti mostra un progressivo deterioramento delle attività. Il primo trimestre del 2012 ha accusato la dinamica peggiore dal 2010 fino al periodo qui monitorato, segnando un calo del -17,7 per cento; non di meno, lo stesso secondo trimestre cede quasi il -13 per cento. Guardando al complessivo primo semestre dell'anno, la tessitura italiana ha, pertanto, assistito ad un decremento della produzione pari al -15,3 per cento (...). Anche analizzando il commercio con l'estero (i cui dati, al momento della redazione della presente Nota, sono relativi al periodo gennaio-maggio 2012) si ricava una fotografia poco confortante per la tessitura italiana. In particolare, nei primi 5 mesi del 2012, l'export di tessuti italiani ha segnato un'inversione di tendenza, entrando in area negativa. Se già il primo trimestre si era chiuso con un calo delle esportazioni di tessuti pari al -3,1 per cento, con il dato dei cinque mesi si passa a rilevare un accelerazione del tasso di decremento delle vendite estere, corrispondente al -5 per cento. Nel caso dei volumi, il calo risulta più gravoso, ovvero pari al -10,4 per cento. Sul fronte dell'import, che nei primi cinque mesi del 2011 aveva assistito (sospinto dai rialzi nei valori medi unitari) ad un vero e proprio boom del +39,7 per cento (contro un +0,2 per cento a volume), nel 2012 si rileva un netto ridimensionamento, corrispondente ad un calo del -24,5 per cento a valore e del -22,8 per cento a volume (...). Analizzando i flussi di export sotto il profilo geografico, da gennaio a maggio 2012 risultano in flessione sia i mercati intra-UE (-6,6 per cento), sia le aree extra-UE pur in misura meno marcata (-3,2 per cento). Se si osservano i primi dieci mercati di sbocco, solo tre (di cui due extra-UE) presentano dinamiche positive: la Cina, al quinto posto, sperimenta un incremento del +7,4 per cento, gli Stati Uniti si mantengono in crescita, segnando un +6,8 per cento, quindi il Portogallo ha fatto registrare una variazione del +3,2 per cento. Di contro, la Germania (pur confermandosi primo mercato di sbocco dei tessuti italiani) accusa una flessione del -9 per cento, mentre l'export verso la Francia perde il -13,9 per cento, dato su cui grava soprattutto l'arretramento del tessuto di cotone. Se la Romania, dopo il boom del 2011, contiene le perdite al -2,5 per cento, la Tunisia, complice la situazione socio-politica del Paese, presenta un calo del -21,1 per cento. Persino le vendite di tessuti dirette ad Hong Kong risultano in flessione (-13,6 per cento). Nonostante tale risultato, sommando il valore dell'export verso Hong Kong a quello diretto in Cina, la Francia verrebbe sorpassata dall'area Cina-Hong Kong che risulterebbe, pertanto, il secondo mercato di sbocco della tessitura italiana per un valore complessivo di circa 153 milioni di euro, poco lontana dalla Germania»;

il comparto del tessile-abbigliamento-calzatura-pelletteria rappresenta una colonna insostituibile del tessuto economico e produttivo italiano;

i dati sopra rappresentati rischiano di rinnovare le spinte alla delocalizzazione produttiva che in passato hanno visto una vera e propria diaspora dell'industria tessile, con danni per i lavoratori, la qualità dei prodotti destinati ai consumatori, il sistema economico del Paese -:

se e quali iniziative il Governo abbia intrapreso o intenda intraprendere per sostenere l'industria tessile nel presente, difficile momento congiunturale e - al contempo - scoraggiare le delocalizzazioni produttive. (4-17604)