ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16797

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 807 del 31/05/2017
Firmatari
Primo firmatario: PAGLIA GIOVANNI
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Data firma: 31/05/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 31/05/2017
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 31/05/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 20/06/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16797
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Mercoledì 31 maggio 2017, seduta n. 807

   PAGLIA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   la situazione di Inalca spa, i suoi repentini cambi di appalto il discutibile trattamento riservato a centinaia di lavoratori è stato già al centro di due interrogazioni del firmatario del presente atto nel corso del 2015 e del 2016 – entrambe rimaste senza risposta – la n. 4-09362 e la n. 4-11654;
   è da ribadire come la società fino al 2014 risultasse controllata al 100 per cento da Cremonini spa, colosso della ristorazione, per poi vedere l'ingresso nel capitale con il 28,4 per cento di IQ made in Italy, joint venture fra Fondo strategico italiano e Qatar Investment Authority, tramite un investimento di 165 milioni di euro; il Fondo strategico italiano è una società di investimento di capitale di rischio con circa euro 4,4 miliardi di capitale, il cui azionista strategico è la Cassa depositi e prestiti, controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze, che detiene l'80 per cento della società. La Banca d'Italia detiene il restante 20 per cento;
   dal 17 dicembre 2015 le centinaia di lavoratori del vecchio Consorzio Euro 2000 – liquidato insieme a King Service nel maggio 2015 – dopo un «transito» di sei mesi a tempo determinato presso l'impresa interinale Trenkwalder, risultano essere stati assunti da Ges.Car srl, società partecipata al 100 per cento dalla stessa Inalca spa; a seguito di tale operazione, come sospettato dall'interrogante e scritto nero su bianco, Inalca spa sembra effettivamente avere goduto di sgravi contributivi per svariati milioni di euro, occupando a tutele crescenti gli stessi lavoratori prima impiegati a tempo indeterminato;
   sul caso, dal settembre 2016, è aperta un'inchiesta della procura di Modena a danno di 4 dirigenti della Ges.car e con richiesta del pubblico ministero di rinvio a giudizio per truffa ai danni dell'Inps, lì dove la cifra in ballo contestata da procura e ispettorato del lavoro consisterebbe in 21 milioni di euro, il tutto grazie alle segnalazioni della Flai Cgil di Modena e dell'Emilia Romagna;
   ora, si apprende da fonti di stampa che ad uno di quei lavoratori repentinamente trasferiti dal Consorzio Euro 200 a Ges.Car è stato licenziato in seguito ad un infortunio sul lavoro;
   l'episodio dell'infortunio avviene il 30 agosto 2016; il lavoratore, impiegato nel reparto lavorazione e conservazione carni tramite Ges.Car, racconta: «Mi stavo recando negli spogliatoi e sono scivolato lungo le scale a causa dei gradini infidi. Per proteggermi dalla caduta, istintivamente mi sono aggrappato ad una specie di passamano, poi, cadendo con violenza sulle scale, ho cercato di proteggermi mettendo le mani avanti»;
   il lavoratore subisce una prognosi di infortunio che lo renderà inabile al lavoro fino al successivo 10 ottobre, essendogli stata nel frattempo diagnosticata una lesione al tendine di 15 millimetri;
   lo stato da «infortunio» passa a «malattia», e precisa il lavoratore: «Il 16 marzo (2017, ndr) la Ges.Car mi comunica, senza alcun preavviso, che avendo superato di sette giorni il periodo di malattia previsto dal contratto nazionale, venivo licenziato». Da marzo 2017, quindi, risulta a casa senza stipendio;
   con il contestato cambio di appalto, infatti, si sono ridotti i diritti e con essi il periodo di malattia che da un anno è passato a sei mesi (perché il lavoratore ha perso la pregressa anzianità di servizio);
   il licenziamento è stato impugnato dalla Flai Cgil di Modena e contestualmente è stato attivato il ricorso presso l'Inail per riconoscere tutti i giorni di assenza come infortunio. Il ricorso ha esito positivo, quindi decade la motivazione del licenziamento, ma il lavoratore non è, ad oggi, reintegrato. Si evidenzia che il lavoratore non gode della «tutela reale» (articolo 18 dello statuto dei lavoratori), in quanto assunto dopo l'entrata in vigore del Jobs Act –:
   come si spieghi che sia stata di fatto ignorata una vicenda che riguarda un'impresa che gode di partecipazione pubblica, denunciata dettagliatamente in passato, sul fronte sindacale e istituzionale, in particolare per quanto concerne cambi d'appalto e sgravi contributivi;
   cosa si intenda fare, per quanto di competenza, per evitare che storie del genere si ripetano e per far sì che i diritti dei lavoratori siano rispettati. (4-16797)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

infortunio sul lavoro

diritto del lavoro

licenziamento