ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16443

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 787 del 02/05/2017
Firmatari
Primo firmatario: D'INCA' FEDERICO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 02/05/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 02/05/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16443
presentato da
D'INCÀ Federico
testo di
Martedì 2 maggio 2017, seduta n. 787

   D'INCÀ. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   la meningoencefalite da zecche, o meningoencefalite primaverile-estiva, è una malattia virale acuta del sistema nervoso centrale, si manifesta nel 70 per cento dei casi con meningite o meningoencefalite, con esiti anche gravi e permanenti. Questa patologia risulta essere propria di molti Paesi europei, compresa l'Italia, nei quali si stimano almeno 13.000 casi ogni anno e in progressivo aumento. Nella nostra penisola le regioni maggiormente colpite sono Trentino, Toscana, Friuli Venezia Giulia e Veneto; e, nella regione Veneto, soprattutto nella provincia di Belluno, dove la conformazione del territorio favorisce la malattia a causa dalla presenza della zecca;
   infatti, i casi segnalati nella provincia di Belluno, dal 1994 ad oggi sono 194, poco meno della metà di quelli registrati sull'intero territorio nazionale;
   i dati comunicati dall'Unità locale socio-sanitaria 1, nel 2016, rivelano che, nella provincia di Belluno, si è registrata una ripresa allarmante dell'encefalite a morso di zecca (Tbe). Già ad inizio dell'estate 2016 il numero delle persone ricoverate per tale patologia, presso l'ospedale San Martino, risultava essere pari a quelli registrati complessivamente negli anni 2014 e 2015; a ciò si aggiunge che nel territorio della provincia si rileva una scarsa propensione dei bellunesi alla vaccinazione contro la Tbe come dimostrano le riduzioni di somministrazione del vaccino, passata dalle 1.900 dosi nel 2009 alle 1.300 degli ultimi anni;
   ad oggi, non esiste una cura per la Tbe, ed il modo migliore per prevenirla risulta essere la vaccinazione, con la somministrazione di tre dosi di vaccino, e richiami programmati, al costo unitario di 47 euro, comportando così un costo totale di 141 euro per la vaccinazione completa;
   con la nota del 14 luglio 2009, la regione Veneto, ad integrazione della deliberazione della giunta regionale n. 2326/2003 e successive note regionali dato l'elevato rischio di esposizione, estende la gratuità della vaccinazione anti-Tbe ad alcune categorie considerate a rischio tra cui: i volontari del soccorso alpino, della protezione civile ed ai «soggetti che prestano attività di volontariato sul territorio e che operano in zone endemiche» tra cui rientrano i volontari dei vigili del fuoco;
   il Corpo nazionale dei vigili del fuoco si compone di personale permanente, cioè di ruolo, dipendente dal Ministero dell'interno e personale volontario, impiegato all'occorrenza per attività di soccorso, addestramento e formazione, il cui apporto, seppur prezioso e utile, non presuppone l'utilizzo continuativo da parte del Comando provinciale;
   sulla base della legislazione vigente, ad oggi, la vaccinazione anti Tbe è gratuita per il personale volontario e a pagamento per quello di ruolo, determinando così un'evidente disparità di trattamento;
   infatti, come risulta dalla nota del 17 marzo 2017, con la quale il Comandante dei vigili del fuoco di Belluno a seguito delle richieste di vaccinazione anti Tbe, da parte di 30 unità di personale permanente e 51 vigili volontari, vista la richiesta da parte della Usl, competente dell'importo di euro 3,901,00 necessari per la vaccinazione delle 30 unità permanenti, lo stesso si rivolge all'ufficio competente del Ministero, per richiedere i fondi necessari, alla vaccinazione dei 30 vigili di ruolo che ne hanno fatto domanda;
   la vaccinazione anti Tbe pur non essendo obbligatoria, è comunque consigliata per chi presta soccorso ed opera nella provincia di Belluno e vista la gravità delle conseguenze associate alla salute dei cittadini, anche in virtù dell'attuale periodo, primaverile ed estivo, in cui è maggiormente diffusa la presenza delle zecche –:
   se i Ministri interrogati intendano intraprendere iniziative urgenti, anche di carattere normativo prevedendo, nei territori interessati dal fenomeno della consistente diffusione della Tbe, come quello della provincia di Belluno, l'erogazione gratuita del vaccino anti Tbe per gli operatori dei vigili del fuoco, volontari e di ruolo, nonché per tutta la popolazione di tali aree, promuovendo a tal fine anche una campagna di informazione e sensibilizzazione. (4-16443)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

vaccinazione

vaccino