ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16301

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 639 del 28/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: VILLECCO CALIPARI ROSA MARIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 28/05/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MINNITI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 28/05/2012
LO MORO DORIS PARTITO DEMOCRATICO 28/05/2012
LAGANA' FORTUGNO MARIA GRAZIA PARTITO DEMOCRATICO 28/05/2012
LARATTA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 28/05/2012
MARINI CESARE PARTITO DEMOCRATICO 28/05/2012
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 28/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 28/05/2012
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 28/05/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 13/06/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16301
presentata da
ROSA MARIA VILLECCO CALIPARI
lunedì 28 maggio 2012, seduta n.639

VILLECCO CALIPARI, MINNITI, LO MORO, LAGANÀ FORTUGNO, LARATTA, MARINI e OLIVERIO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

il Governo ha annunciato alcune misure per affrontare l'annosa questione dei ritardati pagamenti alle imprese dei crediti da queste vantati nei confronti della pubblica amministrazione, anche attraverso l'emanazione di atti regolamentari attesi da anni dal mondo economico e dell'impresa;

in particolare, nell'ambito di dette misure, risulta agli scriventi che siano previste:

a) norme riguardanti la certificazione dei crediti nei confronti di amministrazioni statali, enti pubblici nazionali, enti locali, regioni e enti del servizio sanitario nazionale;

b) norme riguardanti le regole per compensare i crediti con i debiti verso il fisco iscritti a ruolo alla data del 30 aprile 2012;

c) norme riguardanti la costituzione di un fondo centrale di garanzia per offrire garanzia diretta sull'anticipazione dei crediti che le aziende vantano nei confronti della pubblica amministrazione;

d) la definizione dell'accordo tra Abi e associazioni degli imprenditori per la costituzione di un plafond del valore iniziale 10 miliardi di euro, riservato allo mobilizzazione dei crediti verso lo Stato;

i debiti della pubblica amministrazione ammonterebbero a circa 70 miliardi di euro e, sulla scorta delle misure predisposte dal Governo e di quanto dichiarato dallo stesso Presidente del Consiglio dei ministri, Mario Monti, già entro la fine del 2012 dovrebbero essere pagati debiti per un ammontare di 20-30 miliardi di euro, attraverso un meccanismo che, previa certificazione dei crediti scaduti da parte delle amministrazioni, consentirà alle imprese di recarsi in banca per farseli anticipare o per cederli, il tutto attraverso la garanzia del Fondo centrale che consentirà anche alle imprese meno forti di essere tutelate;

il quadro degli interventi previsti assume specifico rilievo per garantire un'iniezione di liquidità nella difficile congiuntura economica, da cui potrebbero giovarsi in modo particolare le imprese che operano nel mezzogiorno;

da questa procedura, stando al testo informale del decreto del Ministro dell'economia e delle finanze sulle compensazioni che gli scriventi hanno avuto modo di conoscere, resterebbero esclusi gli enti locali commissariati e le regioni sottoposte ai piani di rientro dai deficit sanitari, tra cui la regione Calabria;

si deve ritenere che tale esclusione costituisca diretta conseguenza del divieto introdotto dalla legge di stabilita per il 2012 (legge 183/2011) approvata dal Parlamento su proposta dell'allora in carica Governo Berlusconi, con specifico riferimento alle preclusioni in danno dei comuni commissariati e delle regioni sottoposte a piano di rientro per deficit sanitario, secondo quanto disposto dall'articolo 13, comma 31-ter, della legge di stabilità n. 183 del novembre 2011;

non può sottacersi l'evidente ingiustizia di tale esclusione, che per ragioni riguardanti le condizioni critiche dei bilanci di enti pubblici, ricade sulle imprese che non hanno alcuna responsabilità in merito, determinando una discriminazione e grave disparità di trattamento, sicuramente censurabile anche per violazione del principio di uguaglianza sancito dall'articolo 3 della Costituzione;

infatti a seguito dei provvedimenti in questione le imprese operanti in Calabria si vedrebbero preclusa, tra l'altro, la possibilità di compensare i crediti vantati nei confronti dell'amministrazione regionale campana, perdendo l'occasione per conseguire un giusto ed opportuno rimedio nei confronti delle inadempienze della pubblica amministrazione;

è invece necessario garantire maggiore liquidità a tutte le imprese in condizioni di difficoltà, riducendo non solo i tempi di pagamento della pubblica amministrazione, ma anche predisponendo misure dirette a supportare soprattutto quelle aree del Paese in maggiore condizione di svantaggio;

le conseguenze della decisione governativa di estromettere solo talune zone del Paese dai suddetti benefici fiscali avrebbero un devastante effetto domino sull'occupazione e su tutto il comparto economico-produttivo, le cui prospettive di crescita verrebbero completamente azzerate;

l'indiscriminata estromissione sopra indicata è, secondo gli interroganti, un'insostenibile sottovalutazione da parte del Governo della gravità della situazione socio-economica del Mezzogiorno, in quanto la prevalenza degli enti esclusi interessa proprio le aree del centro sud d'Italia; si tratta di una estromissione che contribuirebbe in maniera determinante a danneggiare non solo il Mezzogiorno ma lo stesso tessuto economico produttivo nazionale, compromettendone irreparabilmente la ripresa e aumentando il divario che già esiste tra Nord e Sud e vanificando nei fatti - togliendo con una mano ciò che dà con un'altra - le parziali misure già disposte dal Governo per il Piano Sud -:

se non ritenga opportuno e doveroso garantire la facoltà di compensare rapporti creditori e debitori anche alle imprese che vantano crediti nei confronti di comuni commissariati e delle regioni sottoposte a piano di rientro dal deficit sanitario;

quali iniziative normative intenda assumere per il pieno raggiungimento dell'obiettivo di cui sopra.(4-16301)