ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16277

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 639 del 28/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: GIANNI PIPPO
Gruppo: POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA)
Data firma: 25/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 25/05/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16277
presentata da
PIPPO GIANNI
lunedì 28 maggio 2012, seduta n.639

GIANNI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri.
- Per sapere - premesso che:

il terremoto che ha colpito, in forma più dura, le province di Ferrara e Modena, ha lasciato il suo strascico di morti e di danni;

tra gli effetti del terremoto, si è registrato, inaspettatamente, il crollo di alcuni capannoni industriali che hanno portato, in un caso specifico, alla morte di quattro lavoratori;

adesso, com'è giusto che sia, si sta approntando lo stato di emergenza e si porteranno avanti gli interventi nelle aree più colpite;

in questo caso, come in altri che hanno funestato il Paese, si attendono le cosiddette scosse di assestamento che, purtroppo, sembrano siano destinate a durare dei mesi;

oltre ai danni alle abitazioni e al patrimonio storico e architettonico di questo territorio, ha suscitato parecchia perplessità la mancanza di adeguate misure antisismiche in molte strutture adibite a cicli produttivi;

ancora una volta, anche se con un numero minore di vittime, si è potuto registrare il ritardo, in termini di sicurezza, che caratterizza buona parte del nostro patrimonio abitativo e, in questo caso, lavorativo;

com'è facile comprendere, sarebbe meno gravoso, sia in termini di vite umane che di costi materiali per la comunità, mettere mano alla sicurezza degli edifici pubblici e privati piuttosto che intervenire a disastro compiuto contando le vittime che si sarebbero potute evitare e i fiumi di denaro pubblico che saranno investiti per ristabilire, giustamente, un livello di vita decente per i territori colpiti;

tra le aree più a rischio, come è noto, vi è la regione Sicilia che ha il 90 per cento del proprio territorio inserito nella mappa del pericolo terremoti -:

se non si ritenga necessario e improcrastinabile intervenire, anche attraverso apposite iniziative normative al fine di accertare e ripristinare, nel caso, i livelli di sicurezza antisismica, non solo nelle aree più a rischio, di tutti gli edifici pubblici e privati esistenti nell'intero territorio nazionale affinché non si continui a subire gli effetti e le vittime procurate dai terremoti senza che si sia fatto niente di serio per evitare tante tragedie;

se non si ritenga, su tale necessità, urgente attivare un confronto con tutti gli enti locali e regionali affinché si diventi operativi in tempi rapidi per avviare un monitoraggio serio, a cui deve seguire ovviamente la messa in sicurezza, sulla situazione degli stabili, sia abitativi che commerciali, in tutto il territorio nazionale, dando in questo caso priorità alla regione Sicilia che come è noto è un territorio al 90 per cento a rischio di terremoti (ben 356 comuni su un totale di 390). (4-16277)