ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16276

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 639 del 28/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: POLIDORI CATIA
Gruppo: POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA)
Data firma: 25/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI, IL TURISMO E LO SPORT
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 25/05/2012
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 28/05/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI, IL TURISMO E LO SPORT delegato in data 13/06/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16276
presentata da
CATIA POLIDORI
lunedì 28 maggio 2012, seduta n.639

POLIDORI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport.
- Per sapere - premesso che:

l'ipotesi ventilata, dagli organi di stampa, della possibile soppressione del dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, destinato a diventare un semplice Ufficio del dipartimento degli affari regionali e lo sport, qualora venisse confermata, sembrerebbe un'operazione dettata da logiche ragionieristiche più che una decisione sensata e ponderata;

lo stesso Ministro Gnudi ha dichiarato ufficialmente, ai componenti dell'osservatorio parlamentare del turismo, che nei prossimi 10 anni il settore potrebbe dare un contributo al prodotto interno lordo sino al 18 per cento, creando 1,6 milioni di nuovi posti di lavoro;

in tal senso, la soppressione di un dipartimento che dovrebbe lavorare, in prima fila, alla delicata costruzione di politiche turistiche nazionali condivise, armonizzate e non confliggenti con le competenze regionali, risulta illogica e difficilmente comprensibile;

tale decisione appare ancora più incomprensibile tenuto conto che, se l'obiettivo fosse stato quello di realizzare i necessari risparmi di spesa, si sarebbe potuto, anziché sopprimere un dipartimento tanto importante per lo sviluppo economico e occupazionale del Paese, operare in maniera diversa prevedendo la possibilità di:

a) sopprimere la «Struttura di missione per il rilancio dell'immagine dell'Italia» istituita con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 novembre 2011, che costa all'erario circa un milione e mezzo di euro all'anno solo per le spese per il personale (cui deve aggiungersi almeno un altro mezzo milione di euro di spese per il funzionamento e per la gestione delle attività), che, nella sostanza, appare destinata a svolgere compiti tutti rientranti totalmente nelle competenze istituzionali dell'Enit o dello stesso dipartimento e che, per di più, risulta affidata nella totalità a soggetti estranei all'amministrazione, sia per l'incarico di dirigente generale che per i tre incarichi di dirigente di seconda fascia e quelli di «esperto» addirittura previsti nel numero di nove unità;

b) ridurre il numero dei servizi del dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo accorpandone le competenze;

c) eliminare un ufficio di livello generale e un servizio del dipartimento degli affari regionali e lo sport, che attualmente risultano privi di dirigente, destinandone le relative competenze ad altri servizi -:

quali ragioni abbiano indotto il Governo a non affidare all'Enit lo svolgimento di quelle azioni e di quei progetti mirati al «rilancio dell'immagine dell'Italia», viceversa affidati ad una struttura di missione istituita ad hoc, con conseguenti oneri aggiuntivi a carico del bilancio della Presidenza del Consiglio (spese per il funzionamento e per il personale estraneo all'Amministrazione);

quali misure intendano assumere per scongiurare l'ipotesi della soppressione del dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo della Presidenza del Consiglio dei ministri e se non si ritenga opportuno, nel caso, verificare la possibilità di operare, in alternativa, i tagli di spesa suggeriti in premessa. (4-16276)