Legislatura: 16Seduta di annuncio: 639 del 28/05/2012
Primo firmatario: FUGATTI MAURIZIO
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 25/05/2012
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 25/05/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 15/03/2013 CLINI CORRADO MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/03/2013
CONCLUSO IL 15/03/2013
Risposta. — In merito all'interrogazione in esame, concernente le problematiche connesse all'orso bruno presente in Italia, è necessario, in primo luogo, sintetizzare il quadro delle disposizioni normative poste a tutela della specie di che trattasi.
Per quanto concerne il quadro normativo posto a tutela dell'orso bruno (Ursus arctos), si precisa che lo stesso è ascritto nell'elenco delle specie animali di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa ai sensi della direttiva 92/43/CEE «habitat» (allegato D, lettera a)) e per le quali il decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997 (di recepimento della direttiva) prevede il divieto tra l'altro, di catturarne o ucciderne esemplari nell'ambiente naturale (articolo 8). Eventuali deroghe alle disposizioni previste all'articolo 8 possono essere autorizzate, esclusivamente dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare a condizione che non esista un'altra soluzione valida e che la deroga non pregiudichi il mantenimento, in uno stato di conservazione soddisfacente, delle popolazioni della specie interessata nella sua area di distribuzione naturale (articolo 11). L'orso bruno rientra anche tra le specie particolarmente protette anche sotto il profilo sanzionatorio, dalla legge n. 157 del 1992 «Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio» che prevede la sanzione dell'arresto da tre mesi ad un anno e l'ammenda da euro 1032.91 a euro 6197.48 per chi abbatte, cattura o detiene esemplari, tra l'altro, di orso (articoli 2 e 30).
L'attuale popolazione di orsi sulle Alpi Centro-Orientali è frutto del progetto comunitario Life 1999-2002, fortemente voluto e sostenuto dalla provincia autonoma di Trento. Successivamente, fra questa amministrazione, la provincia autonoma di Trento, le altre amministrazioni regionali interessate e ISPRA è stato condiviso e sottoscritto il piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno sulle Alpi Centro-Orientali – Pacobace (http.//www.minambiente.it/export/sites/default/archivio/allegati/biodiversita/orso/orso-bruno-2010-BASSA-ISPRA.pdf) e il protocollo d'azione nei confronti degli orsi problematici. Il Pacobace rappresenta il documento di riferimento per le regioni, le province autonome, gli enti parco e gli istituti di ricerca per il coordinamento delle attività, tra le altre, di definizione degli interventi in situazioni critiche e di emergenza.
Tutto ciò premesso ed in relazione ai quesiti posti dall'onorevole interrogante, si comunica che questo ufficio è pienamente cosciente dei possibili problemi derivanti da una specie come l'orso, riguardo i danni cagionati al bestiame da reddito, agli apiari, all'industria del turismo ed in alcuni casi anche del disagio arrecato alla popolazione locale a causa di orsi troppo confidenti. La situazione è oggetto di attenta valutazione e per questo motivo vi è anche un costante contatto con la provincia e con ISPRA.
In provincia di Trento sono presenti squadre di intervento di emergenza composte da tecnici esperti ed appositamente formati per gestire i soggetti di orso bruno che si trovano in situazioni critiche e/o individuati come orsi problematici.
A parere di ISPRA, la progressione numerica della popolazione, la frequenza e l'entità dei danni, la presenza di individui problematici rientrano negli andamenti dallo studio di fattibilità. Lo stesso ISPRA, ritiene che i dati ad oggi raccolti non evidenziano comportamenti anomali degli animali e che una attenta piena applicazione delle disposizioni tecniche del PACOIBACE possa efficacemente minimizzare i rischi per la sicurezza dell'uomo ed i danni causati dagli orsi alle attività economiche nell'area delle Alpi centrali, assicurando quelle condizioni di convivenza tra l'orso e l'uomo cui l'interrogante fa riferimento. Risulta quindi di fondamentale importanza la gestione di situazioni critiche secondo quanto previsto e soprattutto una più efficace azione di supporto nei confronti della popolazione locale per consentire la convivenza con l'orso, anche con la promozione di campagne di sensibilizzazione verso gli abitanti delle aree frequentate dall'orso al fine di evitare possibili conflittualità con le realtà locali e con l'industria turistica. Altro aspetto da non sottovalutare è la prevenzione verso possibili incursioni degli orsi presso stalle, ovili, pollai ed apiari, mediante la realizzazione e la posa in opera di appositi recinti elettrificati ed altre soluzioni dissuasive, messe a disposizione dagli allevatori anche nella provincia di Trento. Tali metodologie dissuasive, risultano essere ampiamente diffuse e utilizzate con successo anche nelle aree appenniniche interessate dalla presenza dell'orso bruno marsicano.
Infine si ricorda che questo Ministero ha sempre confermato la propria disponibilità alla provincia autonoma di Trento, anche con il supporto di ISPRA, per trovare soluzioni idonee per la conservazione dell'orso e nel contempo per garantire la sicurezza alle popolazioni locali.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Corrado Clini.