ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16094

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 633 del 16/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: PEPE ANTONIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 16/05/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DISTASO ANTONIO POPOLO DELLA LIBERTA' 16/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 16/05/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16094
presentata da
ANTONIO PEPE
mercoledì 16 maggio 2012, seduta n.633

ANTONIO PEPE e DISTASO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:

la mobilità su ferro in Italia è uno strumento strategico per assicurare coesione territoriale, sia sotto il profilo del trasporto merci sia per quel che riguarda il trasporto passeggeri;

soprattutto sulla dorsale adriatica i collegamenti ferroviari risultano essenziali per permettere alla popolazione delle regioni del Mezzogiorno d'Italia un tasso accettabile di mobilità, oltre che per offrire una prospettiva di crescita e di sviluppo concreta per un'area del Paese che si presenta come una zona «cerniera» nei collegamenti Tirreno-Adriatico;

Rfi e Trenitalia, nell'ambito della riorganizzazione interna dei servizi, hanno provveduto, con le loro scelte strategiche e con le conseguenti riorganizzazioni aziendali dei servizi, ad allargare il divario tra Nord e Sud, di fatto creando una frattura in termini di servizi che sta penalizzando in maniera significativa le popolazioni e le comunità del Meridione, realizzando una vera e propria frattura tra la Puglia ed il resto del Paese;

negli ultimi due anni, nel Centro-Sud, Trenitalia ha operato un taglio del 60 per cento dei treni notte sulla linea adriatica e del 38 per cento dei treni per i quali è previsto un finanziamento dello Stato, a fronte del taglio di un solo treno beneficiario di contributi nel Centro-nord, cui si è aggiunto perfino un sensibile incremento dei treni ad alta velocità;

sulla base di una non meglio precisata attività manutentiva, Trenitalia recentemente ha provveduto a cancellare una coppia di Eurostar che collegava la Puglia a Roma;

l'attuale offerta di tre coppie quotidiane di treni «Freccia Argento» su Roma sconta un arretramento non modesto rispetto alle cinque coppie di analoghi treni di circa due anni fa e, di conseguenza, presenta frequenze orarie nemmeno lontanamente paragonabili a quelle che caratterizzano altre relazioni della infrastruttura nazionale;

Taranto registra la completa assenza di prodotti «freccia» e la contestuale scomparsa di tutti i collegamenti verso la linea adriatica, cosa che genera di fatto, una situazione di isolamento tanto insostenibile quanto inaccettabile, mentre la delicata congiuntura del territorio ionico, impegnato in uno sforzo straordinario di valorizzazione delle proprie infrastrutture, a partire dal suo porto, imporrebbe la permanenza di un adeguato sistema di mobilità, decisivo fattore di attrattività;

il «prodotto notte», scomparso del tutto da Taranto, registra una complessiva contrazione di offerta, sia sulla linea adriatica, sia sulla relazione Lecce-Bari-Roma;

l'offerta dei «servizi base» provoca legittime rimostranze sul territorio;

cancellare collegamenti così importanti, tagliare in maniera drastica i collegamenti notturni vuol dire aumentare le difficoltà affrontate e i costi sopportati dagli universitari per raggiungere le sedi di studio, dai lavoratori per raggiungere le fabbriche e i cantieri, dagli uomini e dalle donne di città e paesi del Sud per raggiungere gli ospedali in cui farsi curare;

a questo disagio afferente al tema della mobilità si affiancano i contraccolpi di natura occupazionale, a partire da quelli subiti dai dipendenti delle aziende dell'indotto che operano a servizio dei convogli soppressi;

la scelta del gruppo Ferrovie dello Stato di indirizzare gli investimenti verso le zone più ricche del Paese rischia di produrre ingenti difficoltà all'attuazione delle strategie di sviluppo che hanno nella rete e nei servizi ferroviari pilastri fondamentali;

una politica come quella attuata da Rfi e Trenitalia determina evidentemente una maggiore garanzia per collegamenti ferroviari nelle regioni a più alto tasso di sviluppo, che appaiono chiaramente più remunerativi di quelli che interessano le zone che ancora necessitano del sostegno europeo per venir fuori dalla marginalità -:

quali iniziative il Governo intenda adottare per fare in modo che il gruppo Ferrovie dello Stato rispetti i principi di equità, nella programmazione degli investimenti, e di coesione territoriale, nell'organizzazione dei collegamenti.(4-16094)