ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14147

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 558 del 06/12/2011
Firmatari
Primo firmatario: FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/12/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 06/12/2011
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 06/12/2011
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 06/12/2011
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 06/12/2011
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 06/12/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 06/12/2011
Stato iter:
19/07/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/07/2012
BALDUZZI RENATO MINISTRO - (SALUTE)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 28/05/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 19/07/2012

CONCLUSO IL 19/07/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14147
presentata da
MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI
martedì 6 dicembre 2011, seduta n.558

FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

il Corriere.it ha pubblicato sul suo sito la notizia «La Rai nel giorno dell'AIDS: non dite "profilattico"», a proposito di una presunta mail «interna» che rispecchierebbe la linea del ministero della Salute;

in particolare si riferisce che la parola «profilattico» nell'Italia 2011 sarebbe ancora «un tabù»;

almeno lo è «per la Rai e per il Ministero della salute... Non bisogna pronunciarla nemmeno in occasione della giornata mondiale contro l'Aids... i conduttori e le redazioni dei programmi coinvolti nell'iniziativa hanno ricevuto un'e-mail che lasciava adito a pochi dubbi: "Carissimi, segnalo che nelle ultime ore il ministero ha ribadito che in nessun intervento deve essere nominato esplicitamente il profilattico; bisogna limitarsi al concetto generico di prevenzione nei comportamenti sessuali e alla necessità di sottoporsi al test Hiv in caso di potenziale rischio. Se potete, sottolineate questo concetto"»;

l'e-mail in questione, «con priorità alta», sarebbe firmata dalla signora Laura De Pasquale «funzionaria della TV di Stato in rapida ascesa, nonché fidanzata del "cameraman privato" dell'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi» -:

se quanto riferito dal Corriere.it corrisponda a verità, e in particolare se su impulso e indicazione del Ministero della salute sia stata diffusa una mail nella quale si invitava non usare la parola «profilattico»;

in caso affermativo, quale sia la ragione di tale iniziativa da parte del Ministero della salute al quale certamente non compete stabilire o invitare cosa devono dire o non devono dire conduttori e redattori della RAI TV;

in caso negativo, quali iniziative intenda assumere per tutelare la credibilità del Ministero a fronte di una tale iniziativa, attribuita al Ministero della salute;

quali iniziative comunque si intendano promuovere, sollecitare e adottare in ordine a quanto sopra esposto. (4-14147)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 19 luglio 2012
nell'allegato B della seduta n. 669
All'Interrogazione 4-14147 presentata da
MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI

Risposta. - La legge 5 giugno 1990, n. 135, recante «Programma di interventi urgenti per la prevenzione e la lotta contro l'Aids» promuove, tra l'altro, la realizzazione, da parte del Ministero della salute, di iniziative di informazione allo scopo di contrastare la diffusione del virus Hiv. Ogni anno vengono pianificate iniziative di comunicazione, in base alle indicazioni formulate dalla Commissione nazionale per la lotta all'Aids.
In linea con quanto espresso dalla Commissione nazionale, l'obiettivo della campagna informativa-educativa 2011 «Aids: la sua forza finisce dove comincia la tua. Fai il test!», è stato quello di incentivare i giovani adulti (30-40 anni), di qualunque orientamento sessuale, italiani e stranieri, ad effettuare il test Hiv, di contrastare l'abbassamento della soglia di attenzione della popolazione italiana nei confronti del problema Aids, di favorire una assunzione di responsabilità nei comportamenti sessuali.
Infatti, gli ultimi dati epidemiologici sottolineano che le caratteristiche di coloro che oggi si infettano con Hiv sono completamente diverse da quelle di coloro che si infettavano dieci o venti anni fa. Non si tratta più di persone giovani e prevalentemente tossicodipendenti, ma piuttosto di adulti maturi che si infettano attraverso i rapporti sessuali non protetti (in prevalenza eterosessuali). Inoltre, altro dato significativo è che in Italia più della metà dei soggetti con una nuova diagnosi di Aids ignora la propria sieropositività (sei italiani su dieci scoprono di aver contratto il virus Hiv solo a malattia conclamata).
Il «target» della campagna è stato, quindi, costituito da quella fascia di popolazione rappresentata dai cosiddetti «inconsapevoli», vale a dire da coloro i quali, non essendosi sottoposti al test, ignorano la propria sieropositività, infettano gli altri attraverso i rapporti sessuali e ricevono una diagnosi tardiva della malattia.
La campagna di comunicazione, oltre a promuovere l'effettuazione del test Hiv, invitava ad approfondire tutte le problematiche relative all'Aids e tutte le altre misure di prevenzione, attraverso la consultazione dell'area tematica Hiv/Aids del portale del Ministero della salute ed il Numero verde Aids e Ist (infezioni a trasmissione sessuale) 800-861061 dell'Istituto superiore di sanità, il cui orario di funzionamento è stato appositamente prolungato per la celebrazione della giornata mondiale Aids che ricorre il 1o dicembre.
Proprio in occasione di tale giornata, il Ministero della salute ha stipulato un accordo con la Rai-Radiotelevisione italiana (Rai) volto a realizzare una maratona radiofonica sui canali radio 1 e radio 2, ed avente ad oggetto la veicolazione dei contenuti della campagna di comunicazione così come stabiliti dalla Commissione nazionale per la lotta all'Aids.
A tal riguardo, la Rai ha proposto di utilizzare per l'iniziativa una serie di programmi già presenti nel palinsesto radiofonico giornaliero delle proprie emittenti, prevedendo, a tal fine, la realizzazione, nell'ambito di ciascun programma coinvolto, di interventi redazionali informativi sui messaggi della campagna. All'interno di tali programmi, lo spazio di pochi minuti riservato ai Ministero della salute comprendeva anche interviste in diretta ad esperti scientifici e a rappresentanti istituzionali e delle associazioni, indicati dallo stesso Ministero.
In riferimento a quanto riportato nell'articolo citato nell'interrogazione in esame, si precisa che la nota del 2 dicembre 2011 ha sottolineato l'estraneità del Ministero riguardo ad indicazioni sull'uso del termine profilattico e preservativo all'interno di programmi Rai nella giornata mondiale Aids; segnalando che anche gli esperti indicati dal Ministero erano completamente liberi di gestire i loro interventi. Inoltre, il Ministero della salute non è a conoscenza di alcun elemento volto a confermare l'esistenza o meno di una comunicazione interna alla Rai con intenti censori nei confronti dell'utilizzo del termine profilattico. In effetti, il termine profilattico/preservativo è stato espressamente richiamato, quale misura di prevenzione, nel corso dei programmi coinvolti anche negli spazi del Ministero della salute dedicati all'iniziativa. Per quanto riguarda le future iniziative di comunicazione volte a promuovere l'informazione per la prevenzione dal virus Hiv, si è in attesa che la Commissione nazionale per la lotta all'Aids si riunisca ed esprima le indicazioni di competenza.
Si segnala che, stante la rilevanza socio-sanitaria della problematica in questione, lo stanziamento di fondi allocato annualmente nel capitolo di spesa del bilancio del Ministero della salute, specificamente dedicato alla realizzazione di iniziative di informazione sull'Aids - in considerazione dei sensibili tagli intervenuti negli ultimi anni - è stato adeguatamente integrato, attingendo ulteriori risorse da altri capitoli di spesa.

Il Ministro della salute: Renato Balduzzi.