FOGLIARDI e FEDERICO TESTA. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:
in data 3 gennaio 2011, la segreteria provinciale di Verona del Sindacato italiano unitario lavoratori polizia (SIULP), ha diffuso un comunicato stampa con il quale denunciava l'insostenibile situazione patita dal parco vetture della questura scaligera, con particolare riferimento ai veicoli destinati al servizio di «volante»;
nel comunicato stampa, ampiamente ripreso da lanci d'Agenzia, si sosteneva in sintesi che ben 11 delle 16 auto destinate al servizio di Volante era inutilizzabile, che i 5 veicoli marcianti avevano oltre 200 mila chilometri, e proprio per tale ragione, in capo a breve termine, se non fossero state assegnate nuove autovetture, le pattuglie sarebbero dovute uscire a piedi; il comunicato spiegava altresì che, essendovi uomini a sufficienza per comporre un numero di almeno 7 volanti, era già successo che alcune pattuglie erano uscite in servizio con veicoli del tutto improbabili, come ad esempio furgoni e ingombranti fuoristrada, proprio al fine di evitare il paradosso di derubricare a pattuglia appiedata il servizio automontato;
il Siulp ha invero affermato che tale situazione altro non sarebbe che il risultato dei devastanti effetti provocati dal taglio ai fondi del comparto sicurezza, da ultimo quelli introdotti dalla recente manovra correttiva ai bilanci dello Stato, che nella realtà veneta si sarebbero tradotti anche in mancati rifornimenti alle cisterne di benzina e in carenza di fondi per assicurare le riparazioni e/o manutenzioni di routine al parco veicoli delle Forze di polizia;
segnalava altresì il Siulp che le sole cinque autovetture marcianti venivano impiegate a ciclo continuo, senza alcuna interruzione nell'arco delle 24 ore, circostanza che, per veicoli con oltre 200 mila chilometri, costretti a percorrere a tale stregua almeno altri 15 mila chilometri in media al mese, avrebbe sicuramente significato un prematuro cedimento strutturale dei mezzi;
e tutto ciò senza che sia prevista, né nel breve, né nel medio periodo, l'assegnazione di alcuna nuova autovettura di servizio, non constando che vi siano fondi a ciò destinati; e quand'anche questi fondi vi fossero, occorrerebbe probabilmente attendere a lungo prima del completamento delle procedure negoziali per l'assegnazione della commessa;
la denuncia del SIULP, veniva riportata dai principali organi di stampa regionali del 4 gennaio destando non indifferente preoccupazione nella cittadinanza veronese (300.000 abitanti), che apprendeva persino dell'impiego di un fuoristrada (modello Defender) per l'attività di pronto intervento «113» con comprensibili limiti alle condizioni d'operatività;
dai report giornalistici si veniva a conoscenza che molti veicoli erano fermi in officina in attesa di riparazione in quanto i titolari delle medesime officine, che già vantavano crediti nei confronti del Ministero dell'interno per alcune decine di migliaia di euro, non intendevano esporsi ulteriormente concedendo nuove aperture di credito;
sempre dalla cennata rassegna stampa si è appresa la non meno sconvolgente circostanza che per i rifornimenti erano stati forniti buoni benzina spendibili solo in impianti di una compagnia petrolifera presente con pochissimi distributori sul territorio. Pertanto, non solo il rifornimento era reso già di per sé difficoltoso nel corso della giornata, ma pure, dovendosi necessariamente presentare il ticket al gestore dell'impianto, nei giorni festivi e in orario serale e notturno, per poter rifornire il veicolo di servizio era necessario percorrere decine di chilometri fino alla prima pompa utile presente in autostrada, e cioè quella dell'ara di servizio di Desenzano, che dista dal centro di Verona una quarantina di chilometri;
nel corso dei giorni seguenti la situazione, lungi dal migliorare, è rimasta pericolosamente stabile, nel senso che, come era ampiamente prevedibile, alcune delle auto marcianti si sono guastate, e solo la riparazione di alcune di quelle in giacenza presso officine ha consentito il mantenimento della soglia di sussistenza, di modo che, ad oggi, ogni giorno si assiste ad una frenetica rincorsa per riuscire a far riparare veicoli guasti in tempo utile per sostituire quelli che nel frattempo si sono bloccate. Uno spettacolo al quale si dovrà continuare ad assistere sino a quando i rappezzi non basteranno più a tenere in vita un parco auto vetusto e inaffidabile, che da un giorno all'altro potrebbe definitivamente essere inagibile -:
se risponda al vero che non sono previste sostituzioni dei veicoli da destinare al servizio di squadra volante nonostante tutte le vetture del parco auto abbiano da tempo superato la percorrenza di 200 mila chilometri, e se sì per quale ragione;
se risponda al vero che, come risulterebbe dalle notizie ricordate in premessa, il dipartimento della pubblica sicurezza non stia fornendo le somme necessarie per procedere al pagamento delle riparazioni dei veicoli utilizzati dalle Volanti di Verona giacenti in officina, e che molti artigiani già vantano per le riparazioni effettuate crediti che ammontano a decine di migliaia di euro;
se risponda al vero che la questura di Verona, non abbia ricevuto nel periodo da ottobre a dicembre 2010, i necessari approvvigionamenti all'impianto di distribuzione carburante preposto al rifornimento dei veicoli di Polizia;
come intenda intervenire per permettere di affrontare alla questura di Verona l'emergenza descritta in premessa, garantendo alla cittadinanza un adeguato controllo del territorio e la connessa prevenzione dei reati;
visto e considerato che la ragione ultima di tali disservizi ha evidentemente origine nei tagli di bilancio, per quale ragione le denunce dei sindacati di polizia, susseguitesi negli ultimi mesi con cadenza quasi settimanale, siano state oggetto di scarsa considerazione da parte del Ministro dell'interno, e non siano state, come invece avrebbero dovuto essere, trattate con la dovuta scrupolosa serietà. (4-10616)