Legislatura: 17Seduta di annuncio: 478 del 09/09/2015
Primo firmatario: GRIMOLDI PAOLO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 09/09/2015
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 09/09/2015
GRIMOLDI. –
Al Ministro della salute
. – Per sapere – premesso che:
l'intervento ricostruttivo di «metoidioplastica», che consente di adeguare i caratteri sessuali di un soggetto affetto da disturbo di identità di genere, è una spesa sanitaria detraibile. Secondo il documento si tratta, infatti, di una prestazione con finalità terapeutiche, necessaria per la salute psichica del richiedente;
a chiarirlo, l'Agenzia delle entrate con la risoluzione n. 71/E del 3 agosto 2015;
l'Agenzia ha accolto la soluzione prospettata dall'istante, secondo il quale l'operazione non è un intervento di chirurgia estetica e, pertanto, il relativo costo può essere portato in detrazione come spesa medica;
la risoluzione sottolinea, in primo luogo, che l'adeguamento dei caratteri sessuali, tramite intervento chirurgico deve essere preventivamente autorizzato dal tribunale (articolo 31, del decreto legislativo n. 150 del 2011);
al riguardo, l'istante ha prodotto la sentenza del tribunale relativa al suo caso, da cui risulta che il trattamento richiesto è finalizzato ad assicurare l'equilibrio psicofisico del paziente, è compatibile con il «disturbo di identità di genere» e non comporta controindicazioni di tipo psicopatologico;
anche il Ministero della salute, interpellato sul punto, ha precisato che l'intervento chirurgico di adeguamento dei propri caratteri sessuali, autorizzato dal tribunale previo accertamento del «disturbo di identità di genere», è un intervento medico-sanitario con finalità di cura;
sulla base di tali considerazioni l'Agenzia ritiene che le spese in esame possano rientrare tra quelle sanitarie detraibili ai sensi dell'articolo 15, comma 1, lettera c), del TUIR;
il recente decreto-legge Enti locali appena approvato in via definitiva alla Camera taglia 2,3 miliardi di euro al fondo sanitario, ridotto a 109,7 miliardi per il 2015. Nel 2010 era di 112,6 miliardi –:
se il Ministro interrogato non intenda intervenire al fine di modificare la classificazione di intervento medico-sanitario con finalità di cura per l'intervento ricostruttivo di «metoidioplastica» al fine di reindirizzare le risorse previste verso patologie la cui diffusione e incidenza necessita di fondi per le cure, ricordando i tumori e le epatiti tra i più penalizzati. (4-10268)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):malattia
risoluzione
chirurgia