ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04237

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 199 del 27/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: ROSATO ETTORE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 27/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 27/03/2014
Stato iter:
11/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/06/2015
BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/06/2015

CONCLUSO IL 11/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04237
presentato da
ROSATO Ettore
testo di
Giovedì 27 marzo 2014, seduta n. 199

   ROSATO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   il Dipartimento di pubblica sicurezza ha diramato una comunicazione alle questure, del 3 marzo 2014, in cui prospetta una razionalizzazione delle risorse e dei presidi della polizia di Stato sul territorio nazionale, tenendo conto della «conclamata carenza di organico in cui versano le Forze dell'Ordine e l'attuale congiuntura economica»;
   il piano prevede una ottimizzazione dei presidi delle quattro specialità di base (stradale, ferroviaria postale e di frontiera) e più precisamente: a) la soppressione di 11 Commissariati distaccati di pubblica sicurezza: b) la soppressione di 2 compartimenti e di 27 presidi minori, e l'accorpamento di 6 presidi con uffici attigui di Polizia Stradale; c) la soppressione di 73 fra sottosezioni e posti Polfer di polizia ferroviaria, l'elevazione di 13 presidi e il declassamento di altri 20; d) la soppressione di 2 Zone di frontiera e di 10 presidi minori e l'accorpamento di 2 uffici di polizia di frontiera; e) la soppressione di tutte le 50 squadre nautiche, di 4 squadre sommozzatori, di 11 squadre a cavallo e di 4 nuclei artificieri; f) della scuola per i servizi di polizia a cavallo; g) la rimodulazione degli Istituti di istruzione della Polizia di Stato, con l'intento di ridurli e di concentrarli in 3 o 4 sedi;
   nel Friuli Venezia Giulia, secondo queste indicazioni, verrebbero abolite le squadre nautiche esistenti; sarebbero soppressi i presidi di polizia postale dei capoluoghi di provincia, fatta eccezione per il capoluogo regionale; sarebbero eliminati i presidi di polizia ferroviaria di Cervignano del Friuli, Tarvisio, Casarsa e la sottosezione di Villa Opicina; sarebbe soppresso il presidio della Polstrada di Pontebba; verrebbero chiusi i Commissariati di P.S. di Sistiana e Tolmezzo; la funzione di controllo delle frontiere sarebbe trasferita dalla polizia di frontiera alla questura (Trieste e Tarvisio); mentre rimane incerta la sopravvivenza della Scuola allievi della Polizia di Stato di Trieste;
   pur condividendo lo spirito di riorganizzazione e ottimizzazione delle risorse del dipartimento di pubblica sicurezza, preme all'interrogante segnalare alcune necessità territoriali che sarebbero, ad avviso anche delle istituzioni locali, disattese ove il piano di riorganizzazione venisse attuato come da intendimenti emersi dalla nota di cui sopra, o se venisse attuato senza la predisposizione di un piano che garantisca gli attuali livelli di sicurezza garantiti con i presidi oggi esistenti;
   il posto di polizia ferroviaria di Cervignano del Friuli è un presidio importante nell'ambito della rete di trasporti su rotaia nella regione, in quanto ha competenza sul territorio del basso Friuli e su entrambe le direttrici Trieste-Venezia e Udine-Cervignano, servendo un'area che raggiunge le località di Portogruaro, Latisana, Lumignacco e il ponte di ferro sul fiume Isonzo;
   sulle linee ferroviarie che insistono sul territorio, la presenza della polizia ferroviaria è ad oggi quotidiana per attività di monitoraggio e pattugliamento diurno e notturno: le stazioni ferroviarie sono considerate a rischio di atti vandalici oltre che di furti di rame che sono sempre più frequenti;
   l'interrogante sottolinea come, peraltro, nella zona sopra circoscritta è compreso anche lo scalo intermodale che rappresenta lo snodo del futuro trasporto commerciale e la linea sulla quale dovrebbe svilupparsi il Corridoio 5;
   al pari, preoccupa anche il disimpegno operato a Tarvisio dove vengono soppressi contestualmente sia la sezione di polizia ferroviaria che il presidio di polizia di frontiera, nonostante essa sia la prima stazione ferroviaria in ingresso nel territorio nazionale per i convogli internazionali, e nonostante la località si collochi tra due importati valichi di confine con l'Austria e la Slovenia protagonisti, anche recentemente, di operazioni delle forze dell'ordine che hanno fermato presunte attività illecite;
   i commissariati di Tolmezzo e Duino Aurisina sono gli unici presidi di Pubblica sicurezza nelle rispettive aree, e servono un bacino ben più ampio del solo comune in cui sono insediati. La soppressione di queste due sedi arrecherebbe molteplici disagi ai cittadini che si vedrebbero costretti a rinunciare all'espletamento delle attività amministrative in sede, ma dovrebbero recarsi presso la sede della questura non sempre facilmente raggiungibile;
   nel caso di Duino Aurisina, all'interrogante preme far presente che nel territorio si è in presenza dell'imminente sviluppo di un importante porto turistico e di fenomeni criminali quali il furto di e a bordo di natanti ormeggiati nei porticcioli del comune marittimo e di periodiche recrudescenze dei furti in villa, situazioni rispetto alle quali l'attività di prevenzione svolta dai servizi originati dal commissariato e il concorso alle necessarie attività repressive hanno costituito argine irrinunciabile –:
   quali siano le linee guida che hanno condotto il Ministero ad individuare – nel dettaglio – le sedi oggetto di accorpamento o soppressione;
   se il Ministro confermi il piano esposto in premessa e quali iniziative abbia ipotizzato o intenda adottare affinché dall'attuazione del programma di riordino non giunga alcun pregiudizio per i livelli di sicurezza assicurati ai cittadini;
   come il piano di riorganizzazione dell'arma dei carabinieri nella regione Friuli Venezia Giulia interagisca con il programma predisposto dal dipartimento di pubblica sicurezza;
   quali siano gli intendimenti del Ministro sulla scuola allievi di polizia di Stato di Trieste e sul suo futuro, posto che ad oggi risulta essere uno dei principali poli italiani di addestramento e formazione. (4-04237)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 11 giugno 2015
nell'allegato B della seduta n. 440
4-04237
presentata da
ROSATO Ettore

  Risposta. — Le questioni segnalate nell'interrogazione in esame, relative alla soppressione di alcuni presidi della polizia di Stato nel territorio della regione Friuli Venezia Giulia, sono legate ad un piano di razionalizzazione della presenza delle forze dell'ordine sul territorio, sottoposto nei primi mesi dello scorso anno al parere delle autorità provinciali di pubblica sicurezza, ma a tutt'oggi non ancora definito, essendo sopravvenuto una circostanza pregiudiziale, cioè la presentazione da parte del Governo di un disegno di legge sulla riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni, contenente alcune importanti indicazioni proprio in tema di riorganizzazione del sistema della sicurezza.
  Con tale provvedimento normativo l'esecutivo ha indicato al Parlamento, rimettendosi alle sue valutazioni, un indirizzo di fondo che persegue lo scopo di evitare duplicazioni e sovrapposizioni dispersive e di favorire la gestione associata dei servizi strumentali, in adesione ai principi di efficienza della spesa pubblica.
  Un ulteriore criterio direttivo individuato dal disegno di legge, più settoriale, è legato, invece, al tema della sicurezza ambientale agroalimentare, per il quale è prevista la possibilità anche di un'eventuale confluenza del corpo forestale denotato in altra forza di polizia.
  Il disegno di legge è attualmente all'esame del Parlamento. Solo quando il legislatore ne avrà puntualizzato i contenuti, il Governo potrà procedere alla definizione del piano di razionalizzazione.
  Si può affermare fin d'ora che gli interventi ipotizzati nel piano saranno dettati da esclusive esigenze di efficientamento, senza che ne venga a soffrire la qualità del prodotto sicurezza, che, semmai, verrà accresciuta da una migliore e più adeguata rispondenza alle esigenze del Paese, in una logica di effettiva prossimità al cittadino.
  L'idea di fondo è quella di dar vita a una nuova pianificazione strategica che tenga conto di oggettivi e rigorosi indicatori di contesto, tali da restituire la più fedele immagine del territorio, della sua realtà socio-economica e dei fenomeni delittuosi che la connotano.
  A tale riguardo va sottolineato che in alcuni settori più di altri – come quello delle telecomunicazione, dell'informatica, e dei trasporti – il mutamento tecnologico e infrastrutturale del paese è stato molto rapido, con caratteri di sostenuta innovazione. Tuttavia, la ridefinizione degli assetti strutturali e funzionali della polizia di Stato, con riferimento soprattutto alle sue specialità, non è sempre andata di pari passo con tale processo, con la conseguenza di un rischio di arretramento della risposta rispetto alle nuove minacce alla sicurezza che si sono venute affermando.
  Sotto altro profilo, occorre considerare il peso sempre maggiore che ha finito con l'assumere la percezione della sicurezza e l'esigenza di conferirle un più adeguato rilievo anche in sede di pianificazione e organizzazione dei servizi di controllo del territorio. Ciò nel presupposto, maturato anche alla luce delle esperienze di altri paesi occidentali, che la sicurezza percepita sia indissolubilmente legata alla visibilità e alla capacità di intervento dell'operatore di polizia piuttosto che alla mera presenza di strutture.
  Sulla scorta di tali elementi di valutazione, il progetto di riorganizzazione potrà articolarsi in linea di massima su due linee direttrici fondamentali.
  La prima, da concertare con il comando generale dell'Arma dei carabinieri, sarà fondata su un criterio di compensazione tra le due forze a competenza generale nel presidio del territorio. L'obiettivo primario concerne nella sostanza il migliore impiego delle risorse umane in aree in cui le carenze di organico dei due corpi di polizia e i mutati scenari della sicurezza suggeriscono una diversa e più razionale distribuzione del personale, rendendo così possibile il recupero di aliquote da destinare a compiti operativi.
  La seconda direttrice riguarderà, invece, la razionalizzazione dei presìdi delle quattro specialità di base della polizia di Stato (stradale, ferroviaria, postale e di frontiera) e dei reparti speciali (squadre nautiche, squadre dei sommozzatori, squadre a cavallo e nuclei artificieri).
  A tal proposito va sottolineato che la polizia postale ha ormai assunto compiti aventi spiccate connotazioni di alta specializzazione tecnologica, orientati alla tutela delle infrastrutture immateriali e, in particolare, al contrasto del crimine informatico nelle sue più variegate forme.
  L'organizzazione attuale, concepita quando l'attività era essenzialmente quella di scorta alla corrispondenza e di vigilanza agli uffici postali, va dunque adeguata alle nuove esigenze. Il territorio con cui oggi si confronta la polizia postale è la rete, un luogo virtuale che richiede professionalità e risorse tecniche diverse da prima, ma che postula soprattutto un'organizzazione completamente nuova, in grado di privilegiare il rapporto con gli uffici giudiziari competenti per i reati informatici.
  Sul versante estero è di fondamentale importanza privilegiare le aree, come il continente americano e alcuni paesi d'oriente, nelle quali si concentrano i maggiori flussi di traffico digitale.
  Va anche considerato che l'informatica e i sistemi di comunicazione sono, infatti, diventati gli strumenti di uso abituale delle associazioni criminali di tipo mafioso e di tipo terroristico e il loro contrasto, nella logica di corrispondere simmetricamente alla minaccia, richiede l'adeguamento costante delle strumentazioni in dotazione alle forze dell'ordine.
  Anche la polizia stradale e quella ferroviaria saranno interessate da un processo di innovazione, perché dagli anni novanta ad oggi i volumi di traffico sono notevolmente aumentati così come le direttrici principali hanno subito notevoli cambiamenti.
  In ragione di queste trasformazioni, gli interventi allo studio – dopo oltre venticinque anni dall'ultimo processo di riorganizzazione – avranno l'obiettivo di potenziare la presenza degli operatori di polizia stradale in particolare lungo le arterie viarie più importanti.
  Analoghe considerazioni vanno svolte in relazione alla sicurezza dei traffici ferroviari, la cui fisionomia è venuta fortemente a evolversi in ragione di molteplici fattori di cambiamento, a cominciare dallo sviluppo dell'alta velocità per arrivare alla separazione della rete di traffico dai gestori di servizio e alla trasformazione delle grandi stazioni, divenute da semplici luoghi di transito punti di incontro e di allocazione di attività commerciali. È del tutto evidente come sia necessario ripensare all'organizzazione della polizia ferroviaria disegnandone i contorni alla luce del predetto mutato scenario.
  Per quanto riguarda la polizia di frontiera, un criterio direttivo per gli interventi di razionalizzazione che potranno interessare i presìdi di frontiera marittima e aerea è strettamente collegato all'abolizione dei controlli alle frontiere interne, in attuazione dell'accordo Schengen.
  Il piano di razionalizzazione riguarderà anche i presìdi relativi ai reparti speciali a carattere sussidiario.
  L'opera di riordino seguirà un criterio basato sulla valorizzazione delle specifiche vocazioni delle singole forze di polizia e sulla salvaguardia delle professionalità più consolidate nei vari settori.
  Nel complesso è possibile affermare che attraverso l'insieme degli interventi di ottimizzazione ipotizzati per le specialità e i reparti speciali sarà possibili recuperare risorse per compiti prettamente operativi, a beneficio di un miglioramento complessivo dei servizi e dell'azione di polizia.
  In conclusione, il piano di riorganizzazione – che, si ribadisce, è attualmente allo studio e terrà conto dell'approdo che avrà il dibattito parlamentare sul disegno di legge relativo alle pubbliche amministrazioni – risponde esclusivamente a una logica di costante miglioramento organizzativo, senza perdere di vista, tuttavia, le esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica.
Il Viceministro dell'internoFilippo Bubbico.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

TRIESTE,TRIESTE - Prov,FRIULI-VENEZIA GIULIA

EUROVOC :

Friuli-Venezia Giulia

istituto di istruzione

polizia

forze paramilitari

sicurezza pubblica