ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02175

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 97 del 15/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: OTTOBRE MAURO
Gruppo: MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Data firma: 15/10/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 15/10/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02175
presentato da
OTTOBRE Mauro
testo di
Martedì 15 ottobre 2013, seduta n. 97

   OTTOBRE. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   in data 16 giugno 2013 la Direzione regionale della Liguria del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha richiesto al sindaco della Spezia la sospensione dei lavori relativi al progetto di trasformazione (progetto Vannetti-Buren) imposto dal comune – pur a fronte di un ampio movimento di protesta – nella nevralgica e pregiata area urbana del centro storico denominata piazza G. Verdi, i cui lavori sarebbero partiti all'indomani, con l'abbattimento del filare di pini domestici presente sull'asse centrale dell'immobile;
   la richiesta veniva motivata dalla direzione regionale con il fatto che, contrariamente alla richiesta fatta dalla soprintendenza ai, beni architettonici e paesaggistici della Liguria al comune della Spezia con protocollo n. 33062 in data 6 novembre 2012 – detto Comune non aveva ancora effettuato la necessaria verifica d'interesse culturale ai sensi dell'articolo 21 del Codice dei beni culturali e del Paesaggio e veniva pertanto invitato ad avviare tale procedura «con ogni possibile urgenza»;
   nella città della Spezia si andava subito aprendo un dibattito sulla reale età dei pini domestici presenti nella piazza, alimentato dalla consapevolezza delle decisive disposizioni introdotte dalla legge n. 10 del 2013 e dal fatto che l'attenzione puntata dai media sulla vicenda aveva permesso all'opinione pubblica cittadina di sapere che l’iter amministrativo del progetto era stato suffragato da una relazione storica, svolta dalla direttrice dei servizi culturali e degli archivi storici del comune della Spezia, in cui si dichiarava che la piantumazione del filare in questione fu fatta negli anni Cinquanta, periodo distante due decenni dalla realizzazione di Piazza Verdi;
   dopo pochi giorni, dal reperimento di atti incontrovertibili conservati presso l'archivio della Biblioteca Civica da parte di un cittadino e prontamente reso noto ai media, veniva accertato che la piantumazione dei pini domestici risale agli anni Trenta, stesso periodo di realizzazione del nuovo spazio urbano denominato piazza Verdi, e che pertanto quanto dichiarato dalla direttrice dei servizi culturali nella relazione tecnica circa l'età del filare di pini non sarebbe corretto;
   nel frattempo avveniva un carteggio fra il comune della Spezia, nella persona del responsabile del procedimento, ingegnere Canneti, e la Soprintendenza, da cui si evince che il Comune: trasmetteva alla soprintendenza i soli atti relativi a Piazza Verdi dal 1969 in poi; comunicava senza dare ulteriori dettagli «Pare che le essenze arboree poste sull'asse longitudinale della piazza abbiano subito nel tempo impianti e rimaneggiamenti così che potrebbero avere meno di anni settanta»; informava di voler procedere nei lavori nelle parti laterali della piazza;
   in data 21 giugno la soprintendenza comunicava nulla-osta ai lavori nelle parti laterali nelle more della verifica d'interesse, ma senza dare prescrizioni;
   in data 15 luglio in assenza delle suddette prescrizioni, il comune dava luogo ai lavori sulla parte sud, cosa che ha portato alla totale distruzione del marciapiede lato-mare ivi incluso il filare di aranci ed oleandri ivi presente, alla movimentazione di mezzi pesanti nell'area centrale ove sono presenti i pini (a tutti gli effetti area di cantiere) e all'apertura di un profondo scavo, con grave rischio di danni irreparabili ai medesimi, oltre alla riemersione di alcune vestigia di preesistenti immobili (frammenti del pavimento del vecchio teatro Politeama e lacerti di fondamenta dell'antico quartiere del Torretto) e a continue problematiche idrogeologiche (dovute alla presenza di acqua a poca profondità) che potrebbero recare nocumento ai beni di rilevanza storico-culturale presenti in loco, dagli stessi pini al prospiciente palazzo delle poste (edificio vincolato);
   in 17 luglio 2013 – data precedente alla distruzione del filare di aranci e oleandri – la soprintendenza al comune comunicava l'avvio d'ufficio della procedura d'interesse su tutta la piazza;
   in data 20 agosto 2013 comunicava al Comune le prescrizioni tecnico-operative da seguire nella prosecuzione degli interventi in corso per non compromettere i beni soggetti a verifica;
   in data 16 settembre 2013 alla ripresa delle attività scolastiche, le transenne del cantiere risultavano posizionate ad appena 3,10 metri dagli ingressi dell'antistante edificio scolastico per tutta l'estensione della facciata del medesimo, con evidente pregiudizio per la sicurezza degli studenti e del personale addetto, soprattutto in casi di emergenza: tale situazione a quanto risulta all'interrogante ad oggi non risulta mutata;
   appare evidente che nel prosieguo delle stesse lavorazioni avviate dal comune nella piazza risultano incompatibili sia con le prescrizioni cautelative/conservative della soprintendenza sia con la procedura di verifica in corso presso la Soprintendenza e la direzione regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (date le profonde, radicali e talora irreversibili alterazioni e manomissioni che comportano rispetto tanto alle singole componenti quanto alla facies complessiva dell'immobile);
   va altresì tenuta in considerazione dal Governo l'incompatibilità di tali lavorazioni con le esigenze primarie di pubblica sicurezza per quanto specificato sopra;
   ad avviso dell'interrogante i lavori in corso in piazza Verdi a La Spezia hanno realizzato pregiudizi ed altri ne stanno prefigurando a danno dell'integrità di Piazza Verdi, contravvenendo il principio conservativo che deve essere applicato ad un bene sottoposto alla procedura di verifica dell'interesse storico-culturale;
   se sussista, ad avviso dell'interrogante in particolare, una situazione di pericolo per i pini domestici del filare ultrasettantenne;
   se Ministro, non ritenga necessario assumere con urgenza iniziative di salvaguardia del bene di cui in premessa, in quanto assoggettato ai suoi uffici di tutela;
   se per quanto finora riscontrato, l'acquisizione dei documenti da parte della direzione regionale e della competente soprintendenza stia avvenendo in modo corretto;
   se il Governo – non ritenga di dover intervenire risolutamente per garantire con sollecitudine e urgenza il rispetto delle condizioni di sicurezza dei cittadini di La Spezia alla luce della situazione denunciata fra le premesse, in riferimento alle distanze fra le transenne e gli accessi delle scuole antistanti. (4-02175)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

LA SPEZIA,LA SPEZIA - Prov,LIGURIA

EUROVOC :

sicurezza pubblica

protezione del consumatore

rischio sanitario

comune

istituto di istruzione

accesso all'istruzione

zona urbana