ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02161

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 97 del 15/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: DAMBRUOSO STEFANO
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 15/10/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 15/10/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02161
presentato da
DAMBRUOSO Stefano
testo di
Martedì 15 ottobre 2013, seduta n. 97

   DAMBRUOSO. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   in base a dati pubblicati sul sito del Ministero della giustizia e aggiornati al 30 settembre 2013, i detenuti presenti nei 19 istituti di pena della regione Lombardia risultano essere 8.980 a fronte di una capienza regolamentare di 6.040 unità;
   drammatiche risultano anche le carenze di organico della polizia penitenziaria: complessivamente, come lamentato dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, in Lombardia mancano più di 1.000 unità;
   ne consegue che il personale di polizia penitenziaria della Lombardia non solo debba lavorare in carceri sovraffollate ma debba anche coprire più posti di servizio a causa della carenza di organico; tutto ciò con gravi rischi per la propria incolumità e per la sicurezza della collettività. Inoltre, neanche la imminente apertura di tre ampi padiglioni (Pavia, Cremona, Voghera) sembra abbia portato ad un adeguamento delle piante organiche rispondenti, quanto meno, alle reali esigenze degli istituti;
   alle criticità relative al sovraffollamento ed alla mancanza di personale di polizia penitenziaria si affianca anche una difficile situazione sul piano sanitario. Infatti da diversi anni la sanità penitenziaria è sotto la competenza delle aziende ospedaliere locali e ciò, come emerso nel corso di una audizione delle organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria nelle sale del Pirellone di Milano del 20 giugno 2013, ha creato moltissimi problemi, tra cui il significativo aumento dei ricoveri in luoghi esterni di cura dei detenuti e la moltiplicazioni delle visite specialistiche fuori dagli istituti penitenziari, con risvolti negativi dal punto di vista della sicurezza e con un consistente aumento dei costi di gestione;
   secondo quanto segnalato dal Sappe in una missiva al direttore generale del personale e della formazione del DAP del 16 settembre 2013, nonostante il carcere di Mantova viva una situazione di drammatica carenza di personale, subirà una riduzione di organico di ulteriori 8 unità con evidenti ripercussioni dal punto di vista della sicurezza. Viene inoltre segnalato come il nucleo traduzioni, con circa 11 unità, debba garantire i movimenti di 180 detenuti dell'istituto mantovano più i circa 300 dell'ospedale pediatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere;
   è slittata l'apertura del nuovo padiglione del carcere di Voghera prevista per metà settembre e che dovrà ospitare circa 200 detenuti. Nonostante il fabbisogno per la custodia del nuovo padiglione oscilli fra le 21 e le 27 nuove unità sembra che siano stati assegnati solo altri 15 poliziotti. Inoltre, a seguito di una visita all'istituto avvenuta in data 7 settembre 2013, i sindacalisti Cgil e Sippe hanno riferito alcune situazioni limite fra le quali monitor fuori uso, posizioni di controllo fatiscenti e con spazi angusti, uno stato disastroso del parco macchine, presenza di pensiline in eternit accanto alla sala conferenze;
   a seguito di una visita al carcere di Monza avvenuta in data 13 settembre 2013, l'organizzazione sindacale Uil Penitenziari ha riportato, fra le altre, le seguenti criticità: intere sezioni,tra cui quelle di isolamento e tutti i locali ad esse adiacenti del reparto femminile, chiuse per infiltrazioni d'acqua; palestra detenuti e cappella inagibili; assenza nell'area passaggio carraio di impianti di areazione; ingenti infiltrazioni d'acqua con conseguente pericolo di folgorazione per il personale di servizio nella Sala Regia; assenza di climatizzazione che costringe il personale a lavorare a temperature al limite di sopportazione; caserma agenti inutilizzata per dichiarata inagibilità; inidoneità della maggior parte dei mezzi in dotazione. Inoltre, i detenuti risultano essere 746 in una struttura che ne potrebbe ospitare 400 e in conseguenza di ciò lo spazio vitale nelle celle risulta ridotto al mimmo;
   a seguito di una visita al carcere di Milano San Vittore avvenuta in data 24 settembre 2013, l'organizzazione sindacale Uil Penitenziari ha riferito, oltre alla grave situazione di sovraffollamento dei detenuti e alla carenza di personale, fra le altre le seguenti criticità; assenza di qualsiasi apparato tecnologico in portineria con evidenti ricadute dal punto di vista della sicurezza; cancelli di accesso ai padiglioni tutti a comando manuale che comportano un aumento del carico di lavoro insopportabile per gli agenti; padiglioni detentivi connotati da una presenza di detenuti di gran lunga superiore rispetto alle possibilità ricettive; centro clinico caratterizzato da una situazione deficitaria dal punto di vista dell'igiene e della salubrità degli ambienti; area colloqui caratterizzata da spazi stretti mura sporche, carenze igieniche, mancanza di finestre di aerazione; allarmante e deficitaria la situazione degli automezzi per numero e qualità; caserma esterna con ambienti insalubri e fatiscenti, pareti sporche, vetri rotti e infiltrazioni diffuse, bagni indecorosi e condizioni igieniche pessime;
   a seguito di una visita al carcere di Cremona avvenuta in data 6 marzo 2013, l'organizzazione sindacale Uil Penitenziari ha riscontrato fra le altre le seguenti criticità: mancanze strutturali dell'istituto nel suo complesso soprattutto a causa di diffuse infiltrazioni d'acqua piovana che rendono inagibili e pericolosi interi settori, come quello destinato ai colloqui e quello destinato ai box in uso al personale di polizia; assenza all'interno delle sezioni di sistemi di allarme sonoro, tutto ciò con evidenti ricadute sul piano della sicurezza personale degli agenti; reparto infermeria e ambulatori utilizzati solo parzialmente a causa della parziale inagibilità degli stessi; cucina detenuti inadeguata, priva di riscaldamento, caratterizzata da locali umidi e freddi che non rispettano i parametri stabiliti in materia di igiene e salubrità; nuovo padiglione caratterizzato anch'esso da evidenti carenze strutturali e scelte costruttive che hanno tenuto in poco conto la sicurezza del personale. Inoltre su una pianta organica prevista di 210 unità risultano presenti solo 171;
   a seguito di una visita al carcere di Pavia avvenuta in data 13 settembre 2013, l'organizzazione sindacale Uil Penitenziari ha riferito, relativamente al vecchio reparto, fra le altre, le seguenti criticità: passo carraio, passaggio pedonale e area colloqui caratterizzati da ingenti infiltrazioni d'acqua; ufficio preposto e sorveglianza generale insieme al corridoio che conduce alla caserma detenuti caratterizzati da un evidente rischio di caduta di parti di soffitto; postazioni di vigilanza dei cortili adibiti a passeggio caratterizzati da infiltrazioni di acqua; scarsa tenuta igienica nella maggior parte dei posti di servizio della struttura; muro di cinta e garitte in uso al servizio sentinella in condizioni pessime; molte postazioni di lavoro caratterizzate da situazioni di igiene, sicurezza e salubrità al di sotto degli standard previsti dal testo unico n. 81 del 2008. Inoltre da tempo le organizzazioni sindacali di categoria lamentano una situazione di drammatica carenza di organico di Polizia Penitenziaria. Nonostante ciò, a fronte dell'arrivo nella struttura di 300 detenuti in più in conseguenza dell'apertura di un nuovo padiglione, risulta che il DAP abbia previsto un incremento di organico di sole 8 unità, incremento ritenuto dalle stesse organizzazioni sindacali assolutamente insufficiente a garantire ai poliziotti penitenziari di lavorare in sicurezza. Sintomatico, infine, della decadenza strutturale e organizzativa in cui versa l'istituto di pena in questione, è il gravissimo episodio di furto avvenuto all'interno della palazzina comando nella notte fra il 18 e il 19 settembre. Una cassaforte è stata smurata e portata via senza che nessuno si accorgesse di nulla. Si tratta indubbiamente di un evento gravissimo –:
   se corrisponda al vero quanto riportato dai sindacati di categoria in merito alla situazione strutturale e organizzativa delle carceri lombarde e, in particolare, alle attuali difficili condizioni di lavoro del corpo di polizia penitenziaria;
   quali misure urgenti intenda adottare nella regione Lombardia al fine di:
    a) migliorare le condizioni di lavoro del personale di polizia penitenziaria eventualmente prevedendo un potenziamento dell'organico attualmente disponibile;
    b) valorizzare il patrimonio immobiliare carcerario;
    c) migliorare le condizioni di permanenza per i detenuti. (4-02161)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

personale carcerario

Lombardia

detenuto

stabilimento penitenziario

soppressione di posti di lavoro

penuria di manodopera

sicurezza del lavoro

condizioni di lavoro