ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01605

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 66 del 06/08/2013
Firmatari
Primo firmatario: FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 06/08/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 06/08/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 06/08/2013
Stato iter:
04/12/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/12/2014
DE VINCENTI CLAUDIO VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 04/12/2014

CONCLUSO IL 04/12/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01605
presentato da
FERRARA Francesco detto Ciccio
testo di
Martedì 6 agosto 2013, seduta n. 66

   FERRARA e AIRAUDO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   il 1o agosto 2013, l'amministratore delegato di Finmeccanica, Alessandro Pansa, riguardo ad Ansaldo Breda, ha avanzato l'ipotesi della creazione di una bad company per le attività legate al trasporto regionale e i tram;
   nel corso di un solo anno, sul futuro di Ansaldo Breda, sono state prospettate da parte dei vertici di Finmeccanica le più svariate soluzioni: dalla vendita totale, alla ricerca di una partnership industriale, alla chiusura di alcuni stabilimenti;
   ad avviso degli interroganti, l'unica cosa che emerge con chiarezza è la troppa semplicità con cui si ritiene che il vero problema di Finmeccanica sia rappresentato da Ansaldo Breda, senza considerare le opportunità di mercato che proprio il trasporto regionale e le reti tranviarie possono avere nel mondo;
   il piano annunciato da Pansa durante la presentazione dei risultati semestrali agli analisti prevede, in sostanza, di dividere in due Ansaldo Breda per far confluire in una bad company tutti i contratti da lui definiti «più complicati» per lasciare nella «nuova entità» le attività legate all'alta velocità ferroviaria e al trasporto metropolitano. In sintesi, ad avviso degli interroganti l'unica iniziativa straordinaria che l'amministratore delegato di Finmeccanica riesce a mettere in campo per risolvere le inefficienze strutturali e congiunturali dell'azienda sarebbe quella dello spacchettamento con la conseguente volontà del management di disfarsi di un settore strategico per il nostro Paese, salvaguardandone soltanto una minima parte definita «buona»;
   sarebbe auspicabile che il Governo non favorisca la strada tracciata dall'attuale amministratore delegato di Finmeccanica, Alessandro Pansa che vorrebbe concentrare l'attività di Finmeccanica sui settori dell'aerospazio e difesa, quando invece occorrerebbe un intervento deciso per rilanciare tutto il settore civile del gruppo Finmeccanica, da AnsaldoBreda a Ansaldo STS, a Ansaldo Energia, a BredaMenarini, che rappresentano una ricchezza professionale, occupazionale e industriale per il nostro Paese, investendo quindi su processi e prodotti e rilanciando la progettazione;
   il Governo, dunque, dovrebbe bloccare immediatamente qualsiasi processo di depotenziamento e alienazione della tecnologia che si otterrebbe attraverso la cessione degli asset civili o la creazione di bad company;
   concentrare l'attività di Finmeccanica nel solo settore militare e della difesa, provocherebbe, ad avviso degli interroganti, una forte penalizzazione per l'intero gruppo Finmeccanica ed il Paese rimarrebbe privo di un patrimonio industriale strategico di primaria importanza;
   per rilanciare Finmeccanica è necessario che il settore civile torni ad essere un punto di riferimento strategico per il gruppo e per il Paese;
   vi è ad esempio la necessità che il Governo metta in atto politiche industriali volte a ricomporre la filiera del settore ferroviario e, AnsaldoBreda nella costruzione dei treni, Ansaldo STS nel segnalamento e sistemi, Ansaldo Energia nella produzione di energia, turbine a gas e a vapore, generatori e centrali elettriche complete e BredaMenarini nella produzione di autobus, sono aziende di eccellenza, rappresentando nel mercato mondiale un settore in netta crescita e produttivo di utili;
   esattamente un mese fa il Governo, nel rispondere ad una interpellanza urgente presentata dal Gruppo Sinistra Ecologia e Libertà, (n. 2-00125) ha sottolineato: a) che l'amministratore delegato nei mesi scorsi ha fatto un lavoro molto importante di riorganizzazione dell'azienda stessa nel suo insieme; b) che il presidente nominato, Gianni De Gennaro, è persona di altissima qualità ed esperienza; c) che la nomina dell'ambasciatore Minuto Rizzo risponde esattamente ai criteri necessari a Finmeccanica; d) che il Governo stava seguendo con grande attenzione il processo di riorganizzazione del gruppo, nonché la focalizzazione degli investimenti del stesso Gruppo su alcuni settori strategici tra cui anche quello civile;
   il Governo, peraltro, ha auspicato che qualsiasi decisione riguardante il perimetro di azione di Finmeccanica avvenga salvaguardando il radicamento direzionale e produttivo delle società controllate nel nostro Paese, e puntando soprattutto a salvaguardare la presenza territoriale degli impianti, le competenze, i livelli occupazionali, il know-how;
   purtroppo, i dubbi degli interroganti di allora sono addirittura aumentati, perché se le uniche soluzioni proposte dal nuovo vertice sono solo legate a politiche di dismissione e «spacchettamenti», il tema di capire chi faccia la politica industriale in quel gruppo rimane e nel nuovo assetto continua a non essercene traccia;
   vero è che ci sarebbe bisogno di una riorganizzazione profonda, a partire da Ansaldo Breda, ma il processo di riorganizzazione dovrebbe avvenire dentro una logica di mantenimento, di difesa e di sviluppo di queste aziende e, soprattutto, dentro il perimetro di Finmeccanica;
   peraltro, dalle parole dello stesso Pansa emerge come sia sempre più evidente il fatto di voler utilizzare la Ansaldo Sistemi e Segnalamento per liberarsi di Ansaldo Breda. Infatti, un'altra ipotesi avanzata è quella di mettere sui mercato anche Ansaldo STS, sperando che, chi è interessato a quell'azienda, possa acquistare anche Ansaldo Breda, operazione che, ad avviso degli interroganti, sarebbe sicuramente sbagliata –:
   quali azioni urgenti il Governo intenda assumere, in qualità di azionista di riferimento di Finmeccanica, affinché Finmeccanica stessa modifichi la propria strategia industriale attraverso investimenti e anche con trasferimento di tecnologie dal militare al civile, fermando qualsiasi ipotesi di cessione degli asset civili o di creazione di bad company, a partire da AnsaldoBreda, Ansaldo STS, Ansaldo Energia e BredaMenarini, così da garantire che le scelte della società vadano nella direzione dello sviluppo e del rilancio produttivo dei settori e degli stabilimenti che rappresentano un'importantissima risorsa strategica per il Paese e se il governo non intenda convocare immediatamente un tavolo di confronto per esaminare sin da subito la situazione del gruppo Finmeccanica e discutere sul futuro di AnsaldoBreda. (4-01605)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 dicembre 2014
nell'allegato B della seduta n. 345
4-01605
presentata da
FERRARA Francesco detto Ciccio

  Risposta. — Per quanto di competenza, si risponde congiuntamente alle interrogazioni in esame, riguardando la medesima problematica.
  Il consiglio di amministrazione di Finmeccanica ha deciso, sotto la conduzione del nuovo amministratore delegato, di intraprendere un processo di ristrutturazione. Il Governo ritenendo che il gruppo abbia un ruolo fondamentale per favorire una strategia di potenziamento della capacità competitiva del sistema produttivo italiano, guarda con grande attenzione alla strategia che Finmeccanica intende seguire e al suo piano industriale.
  Il piano industriale di Finmeccanica prevede la concentrazione delle attività in settori a elevata innovazione tecnologica, in particolare quelli dell'aerospazio, difesa e sicurezza. Si rileva come, all'interno di questo gruppo di settori, non sia presente solo il comparto militare, ma si abbia anche una presenza amplissima di produzioni per il settore civile. Basti pensare alle attività di Selex, alle attività di Telespazio, alle attività di Avio, alle attività di Aermacchi e così via. Il Governo ritiene che questi siano settori in cui sia assolutamente necessario rafforzare la presenza italiana e che Finmeccanica sia l'operatore chiave per questa operazione.
  Si è nella convinzione che Finmeccanica debba avere come missione principale quella di stare sui settori a tecnologia più avanzata, di sviluppare innovazione tecnologica di punta in tecnologie che, come dice la comunicazione della Commissione europea sulla politica industriale, sono tecnologie abilitanti, cioè tecnologie che hanno ricadute a catena su tutto il sistema economico e che, quindi, aprono nuove frontiere di competitività all'economia italiana.
  Per fare questa operazione strategica per la politica industriale italiana è necessario che Finmeccanica concentri le sue capacità manageriali nonché di ricerca e sviluppo in questi settori e concentri notevoli capacità finanziarie in questi comparti. C’è bisogno, pertanto, di un rafforzamento patrimoniale di Finmeccanica, di un suo riequilibrio patrimoniale che faciliti la raccolta di risorse finanziarie sui mercati e che, quindi, potenzi le capacità della stessa azienda di investire in tali settori.
  Pertanto, sono state seguite con interesse e sostegno le operazioni di dismissione di alcune aziende di Finmeccanica. La prima è stata Ansaldo Energia.
  La stessa cosa dovrà avvenire anche per il settore del trasporto ferroviario. Qui si è pensato fosse essenziale, come del resto Finmeccanica ha fatto, combinare insieme Ansaldo Sts, società leader nel segnalamento, e Ansaldo Breda, società del materiale rotabile che fa riscontrare da qualche anno risultati gestionali negativi.
  In molti casi, infatti, le gare a livello internazionale sono effettuate per la combinazione insieme di materiale rotabile e servizi di segnalamento: per questo motivo, l'unione tra Sts e Breda può essere virtuosa.
  Ma non basta questo; va anche individuato un interlocutore con forti capacità industriali, notevoli capacità finanziarie e posizionamento sui mercati internazionali in modo da consentire a STS e a Breda di aprirsi al mercato globale.
  Si potrà obbiettare che la Ansaldo STS è già una azienda di eccellenza, ma le proprie dimensioni oggi, non sembrano adeguate; c’è bisogno di una crescita dimensionale all'interno di un sistema di sinergie industriali.
  Breda ha bisogno, invece, di una profonda riorganizzazione, deve guadagnare efficienza e, quindi, diventare un'impresa che realmente è in grado di competere sui mercati internazionali. È necessario individuare un partner industriale capace di realizzare questo processo, che sappia condurre Ansaldo-Breda ai livelli di qualità e di efficienza che devono corrispondere a una forte presenza internazionale della stessa azienda.
  Di qui, la procedura avviata da Finmeccanica per individuare un interlocutore in grado di rilevare queste società in modo da aprire esattamente questa prospettiva. Voglio segnalare che i criteri fondamentali di valutazione per il Governo, nei confronti di questa operazione, saranno costituiti dal piano industriale che le società, in competizione fra loro nell'acquisizione di Ansaldo-STS e Ansaldo-Breda, presenteranno, dal più o meno marcato radicamento nella realtà produttiva italiana, dal permanere in Italia dell'attività di ricerca e di sviluppo e dell'attività di produzione, dalla capacità di aprire spazi di mercato internazionale ad Ansaldo-STS e Ansaldo-Breda. Questi sono i parametri su cui ragiona il Governo: naturalmente, Finmeccanica tiene conto anche di altri aspetti.
  In particolare, la holding terrà in considerazione, oltre al piano industriale, anche il valore di cessione.
  Le azioni che il Governo, infine, intende mettere in atto nel rapporto con Finmeccanica sono le normali azioni di indirizzo stabilite dalla normativa vigente, nel pieno rispetto, tuttavia e come d'altronde è necessario quando si è azionisti di riferimento di una grande impresa che sta e che compete sui mercati internazionali, dell'autonomia manageriale dell'azienda.
  Il rapporto tra il Governo e il management di Finmeccanica è, in conclusione, un rapporto di rispetto dell'autonomia e dei poteri reciproci. Il Governo ha un potere di indirizzo, il management è responsabile del modo in cui quegli indirizzi si traducono in azioni di mercato, in strategie industriali capaci di garantire la competitività a lungo termine delle aziende di Finmeccanica. È in questo ambito che l'interazione fra Governo e Finmeccanica è molto viva, come deve essere, ma dentro parametri che sono quelli di un corretto rapporto con un'impresa che si misura sui mercati.
Il Viceministro dello sviluppo economicoClaudio De Vincenti.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

FINMECCANICA

EUROVOC :

conservazione del posto di lavoro

cessazione d'attivita'

industria ferroviaria

nomina del personale

veicolo su rotaie