ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01083

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 43 del 01/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 01/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 01/07/2013
Stato iter:
03/10/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/10/2013
PISTELLI LAPO VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 06/08/2013

SOLLECITO IL 02/09/2013

RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/10/2013

CONCLUSO IL 03/10/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01083
presentato da
REALACCI Ermete
testo di
Lunedì 1 luglio 2013, seduta n. 43

   REALACCI. — Al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che:
   il 13 e 14 aprile 2010 si è tenuta a Barcellona la Conferenza dei Ministri di 43 Paesi dell'Unione per il Mediterraneo (UpM) competente sulle risorse idriche, per la approvazione del piano d'azione strategico per il Mediterraneo a valere per i prossimi dieci anni;
   conseguentemente ad un forte contrasto in sede di negoziati tra Israele e i Paesi del mondo arabo, la Conferenza, dopo un giorno di ininterrotte negoziazioni, non ha approvato il previsto Piano d'Azione e il processo politico dell'Unione da allora si è interrotto;
   il 24 maggio 2011, convocata dal segretario dell'Unione per il Mediterraneo si è tenuta a Barcellona una conferenza degli esperti nazionali acqua per una valutazione di carattere tecnico dei progetti da istruire in attesa di un auspicato sblocco politico del processo;
   in quella occasione l'Italia, non risparmiando parole di forte preoccupazione per la mancanza di risultati concreti dalla nascita dell'UpM – nessun progetto approvato ed oltre 100 i progetti in attesa di istruttoria – ha richiamato l'attenzione di tutti i paesi partner sulla grave situazione in cui versa la popolazione palestinese di Gaza a causa della mancanza di acqua potabile, non sufficiente a far fronte alla crescente domanda. Il nostro Paese ha dunque insistito, benché il tema non fosse iscritto all'ordine del giorno, e invitando ad evitare ulteriori ingiustificabili ritardi, per la approvazione del progetto presentato dal governo palestinese da oltre due anni, per la realizzazione di un impianto di desalinizzazione dell'acqua di mare nella Striscia di Gaza;
   l'iniziativa italiana ha suscitato la positiva reazione, l'apprezzamento dei paesi partner e la piena loro condivisione sulla necessità di approvare il progetto. Nei giorni seguenti L'Autorità palestinese, attraverso il suo presidente ha ringraziato l'UpM per la approvazione del progetto per il quale si sta cercando ora di reperire i necessari finanziamenti, ben oltre 400 milioni di dollari. La BEI ha concesso un contributo per la realizzazione del progetto esecutivo. Sono in corso trattative con la Commissione europea e i Paesi del Golfo. Il Governo francese ha concesso un finanziamento di 10 milioni di euro. Altri Paesi europei, quali Germania e Paesi Bassi sono ad oggi in procinto di manifestare concretamente il loro sostegno al progetto;
   salutarono a suo tempo con estremo favore il successo italiano il Ministro degli affari esteri e il Ministro per la cooperazione internazionale –:
   se il Ministro interrogato intenda dare effettivo seguito alla posizione diplomatica italiana e contribuire al finanziamento del progetto di desalinizzazione dell'acqua di mare nei territori amministrati dall'Autorità palestinese anche in ossequio ad una tradizionale amicizia del Governo italiano verso i Paesi arabi del Mediterraneo. (4-01083)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 3 ottobre 2013
nell'allegato B della seduta n. 90
4-01083
presentata da
REALACCI Ermete

  Risposta. — La questione della gestione delle risorse idriche in Medio Oriente, tradizionalmente motivo di controversie tra israeliani e palestinesi, negli ultimi anni ha cominciato ad essere affrontata con un approccio più pragmatico, che ha consentito di avviare forme di cooperazione ed organismi comuni di controllo e pianificazione. Appare indispensabile che alla questione venga prestata attenzione prioritaria, in modo che questa risorsa fondamentale favorisca lo sviluppo della Palestina, a cui il nostro Paese da sempre dedica grande attenzione e risorse. Assicurare uno sviluppo adeguato e sostenibile delle risorse idriche, mediante un'equa ed efficiente gestione delle acque, è tra gli obiettivi principali del sostegno italiano alla Palestina.
  In merito all'iniziativa di cooperazione di desalinizzazione dell'acqua marina nei territori amministrati dall'Autorità palestinese, dallo studio di fattibilità della Banca europea per gli investimenti (BEI), il progetto avrebbe un costo totale di 475 milioni di dollari, prevedendo quattro componenti: 200 milioni per il dissalatore, 140 milioni per la rete di distribuzione, 40 milioni per l'impianto di produzione elettrica e una quarta componente a coprire i costi di funzionamento per i primi anni di operatività dell'impianto. Secondo le previsioni, l'infrastruttura dovrebbe essere ultimata nel 2018.
  Da un punto di vista finanziario il progetto prevede una copertura dei costi da parte dei Paesi del Golfo fino al 50 per cento dell'ammontare totale, tramite Islamic development bank, ma solo qualora il resto dell'impegno fosse garantito dalla Comunità internazionale.
  Tra i Paesi europei favorevoli alla realizzazione vi sarebbe la Francia, che ha annunciato lo scorso novembre un contributo di 10 milioni di euro e ha ribadito il proprio intendimento con la proposta di una pledging conference da tenere nel breve periodo. Anche l'Austria vi avrebbe già allocato delle risorse, mentre la BEI e la Banca mondiale finanzierebbero le fasi di progettazione e assistenza tecnica. La BEI si offrirebbe inoltre di costituire un trust fund per la gestione dei potenziali contributori europei.
  In loco, l'iniziativa godrebbe dell'apprezzamento in linea generale della comunità dei donatori nei Territori palestinesi, ma gli stessi donatori hanno d'altra parte rilevato in più occasioni la necessità di approfondire alcuni importanti aspetti del progetto: in particolare quelli relativi alla sua sostenibilità ambientale, alla struttura di gestione dell'ingente iniziativa e soprattutto quelli relativi alla sostenibilità economico/finanziaria dell'investimento.
  Sussiste inoltre, ed è stata segnalata da più parti, in occasione degli incontri di coordinamento tra i donatori, l'opportunità di verificare l'esistenza delle condizioni politiche relative alla realizzazione dei lavori, localizzati in prossimità dei confini egiziano e israeliano.
  Alla luce delle considerazioni sopra espresse, non sono mai state fornite infatti, indicazioni, impegni o promesse di finanziamento da parte italiana. Al contrario, da parte della Cooperazione italiana, è stato sottolineato il notevole impegno finanziario che sottende al suo varo a fronte di un investimento certamente importante e significativo in termini di sviluppo dell'area, ma al contempo non privo di rischi per la sicurezza e l'integrità stessa dell'impianto.
Il Viceministro degli affari esteriLapo Pistelli.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

acqua salata

gestione delle acque

piano di finanziamento

regione mediterranea CE

questione palestinese