ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00695

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 28 del 04/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: NASTRI GAETANO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 04/06/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO 04/06/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 28/10/2013
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 14/11/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00695
presentato da
NASTRI Gaetano
testo di
Martedì 4 giugno 2013, seduta n. 28

   NASTRI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
   il suicidio di Carolina Picchio, la quattordicenne di Novara gettatasi dal balcone di casa nel mese di gennaio 2013, in quanto vittima del cosiddetto fenomeno del «cyberbullismo», ovvero il bullismo online che si configura in atti di molestia effettuati tramite mezzi elettronici in questo caso il social network facebook, ripropone il preoccupante tema sociale, tanto attuale quanto complesso, del corretto rapporto tra l'utilizzo di un servizio della rete sociale attraverso internet e dei siti web e i rischi e i pericoli connessi agli incontri virtuali e alle immagini diffuse che possono destabilizzare la psicologia ed i comportamenti in particolare dei giovani e dei preadolescenti;
   il tragico evento che ha condotto la procura di Novara insieme ai Carabinieri ad indagare sull'accaduto e quella di Torino ad iscrivere nel registro degli indagati alcuni minorenni accusati di aver diffuso immagini compromettenti sul social network facebook, che mostravano insulti e tentativi di violenza sessuale sulla sfortunata ragazza, rileva come l'uso distorto e malvagio di reti di comunicazione tramite internet può provocare gravissime conseguenze sulla personalità ed i sentimenti più specificatamente nelle fasce di età giovanili inducendo addirittura a compiere un gesto disperato come accaduto alla ragazza di Novara;
   l'interrogante evidenzia come la terribile vicenda suesposta dimostri come la diffusione a livello planetario dei social network quali facebook e twitter, richieda azioni tempestive ed incisive in grado di tutelare gli utenti del servizio in generale, ma più specificamente l'immagine dei giovani e dei preadolescenti; le conseguenze di tali fatti possono determinare, così come purtroppo è accaduto, per la disavventura precedentemente riportata, un impatto ed una pressione devastante sulla psicologia dei minorenni, inducendoli addirittura a compiere gesti estremi;
   a giudizio dell'interrogante quanto suesposto dimostra ove le indagini della magistratura dovessero confermare lo svolgimento dell'accaduto, il manifestarsi di profonde e ampie falle nell'impostazione dell'utilizzo e delle autorizzazioni dei social network in questo caso il più diffuso, ovvero facebook; la dinamica degli avvenimenti che hanno determinato il suicidio della giovanissima ragazza di Novara hanno trasformato la violenza in rete che si è tramutata in istigazione al suicidio;
   necessitano pertanto, a parere dell'interrogante, urgenti iniziative anche a livello internazionale in grado di rivedere l'intero sistema e delle concessioni della divulgazione attraverso internet, dell'utilizzo di facebook, nonché azioni di tutela e di insegnamenti circa i rischi e i pericoli che l'impiego di facebook può comportare attraverso il contatto virtuale con malintenzionati o bulli senza alcuno scrupolo di coscienza –:
   quali orientamenti intendano esprimere, nell'ambito delle rispettive competenze, con riferimento a quanto esposto in premessa e quali iniziative intendano intraprendere, al fine di tutelare con maggiore rigore i giovani e i preadolescenti nell'utilizzo del social network facebook;
   se non ritengano opportuno prevedere adeguate iniziative volte a prevedere campagne pubblicitarie che consentano di illustrare i rischi e i pericoli che possono derivare dall'utilizzo di facebook, nonché garantire la tutela dell'immagine e della riservatezza dei dati personali degli utenti in particolare quelli di minore età;
   se non ritengano infine di stabilire in tempi rapidi un piano d'azione di livello nazionale in grado di avviare un percorso di formazione all'utilizzo dei social network affinché si possa evitare il ripetersi di tragedie come quella esposta in premessa di Novara e si possano determinare le basi per moderare le potenzialità di uno strumento informatico altamente temibile e spesso fatale come purtroppo, se fosse confermato dalle indagini della magistratura, sembrerebbe essere stato facebook, con riferimento alla tragica vicenda esposta nella premessa. (4-00695)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Internet

suicidio

minore eta' civile