Legislatura: 18Seduta di annuncio: 428 del 17/11/2020
Primo firmatario: BENAMATI GIANLUCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/11/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BONOMO FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2020 MANCA GAVINO PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2020 NARDI MARTINA PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2020 SOVERINI SERSE PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2020 ZARDINI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2020 GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2020 BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2020 FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 17/11/2020
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 17/11/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 18/11/2020 Resoconto SOVERINI SERSE PARTITO DEMOCRATICO RISPOSTA GOVERNO 18/11/2020 Resoconto PATUANELLI STEFANO MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO) REPLICA 18/11/2020 Resoconto BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO
DISCUSSIONE IL 18/11/2020
SVOLTO IL 18/11/2020
CONCLUSO IL 18/11/2020
BENAMATI, BONOMO, GAVINO MANCA, NARDI, SOVERINI, ZARDINI, GRIBAUDO, ENRICO BORGHI e FIANO. —
Al Ministro dello sviluppo economico
. — Per sapere – premesso che:
il comparto dell'acciaio è un settore strategico per la manifattura nazionale e la siderurgia italiana è la seconda siderurgia europea, prima nell'uso del forno elettrico e nel recupero del rottame, con oltre 200.000 dipendenti diretti e indiretti e 40 miliardi di euro di fatturato, di cui oltre un terzo diretto alle esportazioni;
lo sforzo che Governo e Parlamento hanno posto in essere, sia prima dell'epidemia sia ora, con l'impegno di forti risorse per assicurare continuità a occupazione e produzione, è risultato determinante ma ancora non risolutivo per il sostegno e il rilancio del settore dell'acciaio e per la ripresa della produzione dell'impianto ArcelorMittal di Taranto, il più grande stabilimento siderurgico d'Europa, asset fondamentale per il settore e per le filiere italiane che fanno uso dell'acciaio: sin dal commissariamento dello stabilimento ex-Ilva ci si è battuti per far sì che la produzione rimanesse in loco, convinti che si può produrre rispettando l'ambiente e la salute delle persone e garantire all'Italia una produzione siderurgica che non sia solo legata a prodotti di base, ma anche a quelli ad alto valore aggiunto raggiungendo altresì una graduale decarbonizzazione della produzione stessa;
rimane ancora incerta la volontà di ArcelorMittal di investire per l'ammodernamento impiantistico e l'ambientalizzazione dello stabilimento di Taranto, la cui produzione segna per il 2020 un livello fermo a 3,2 milioni di tonnellate, con diversi impianti fermi e quasi l'intera forza lavoro in cassa integrazione: si è ben distanti dalle previsioni del piano industriale originario che prevedeva una produzione a regime di 8 milioni di tonnellate con il conseguente impiego della totalità della forza lavoro;
tale situazione di incertezza perdura da giugno 2020 quando ArcelorMittal ha presentato un piano industriale con più di 3 mila esuberi e difforme rispetto a quanto stabilito nell'accordo del 4 marzo 2020: in quell'occasione il Governo ha respinto il piano della società circa il futuro dello stabilimento di Taranto, suscitando forte preoccupazione nelle maestranze. Ormai da settimane si registrano proteste e allarmi da parte delle organizzazioni sindacali e negli ultimi giorni si sono susseguiti manifestazioni, scioperi e serrate, a Taranto e anche in altri stabilimenti ArcelorMittal, come quelli di Genova, Novi Ligure e Racconigi –:
quali siano gli intendimenti del Governo per assicurare il rilancio della produzione dello stabilimento di Taranto e degli altri stabilimenti ex-Ilva ed accelerare l'attuazione del piano nazionale della siderurgia, elemento strategico del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
(3-01916)