Legislatura: 18Seduta di annuncio: 412 del 20/10/2020
Primo firmatario: TASSO ANTONIO
Gruppo: MISTO-MAIE - MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO
Data firma: 20/10/2020
Ministero destinatario:
- MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI E PER IL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI E PER IL TURISMO delegato in data 20/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 21/10/2020 Resoconto TASSO ANTONIO MISTO-MAIE - MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO RISPOSTA GOVERNO 21/10/2020 Resoconto FRANCESCHINI DARIO MINISTRO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO) REPLICA 21/10/2020 Resoconto TASSO ANTONIO MISTO-MAIE - MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO
DISCUSSIONE IL 21/10/2020
SVOLTO IL 21/10/2020
CONCLUSO IL 21/10/2020
TASSO. —
Al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo
. — Per sapere – premesso che:
la normativa prevista nel nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 18 ottobre 2020 potrebbe aggravare la situazione di bar, locali e attività commerciali, e questo, secondo la Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), potrebbe costare 1,3 miliardi di euro al mese;
mentre altri settori erano sulla via della ripresa, le attività commerciali e della ristorazione ne erano ancora ben lontani, e le nuove regole che prevedono chiusure anticipate rendono critico un momento già difficoltoso;
il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha denunciato come «Questa nuova emergenza sanitaria (...) aumenta l'incertezza e mette a rischio decine di migliaia di imprese»;
alcuni settori come quello del turismo, ma anche ristorazione e spettacolo, e in genere le attività commerciali, rischiano davvero una profonda incertezza. I recuperi che si sono visti durante i mesi estivi legati a turismo, trasporti, tempo libero hanno solo attenuato le riduzioni del lavoro e degli utili;
secondo Confesercenti almeno 90 mila imprese piegate dalla crisi, tra bar, ristoranti, alberghi, B&b rischiano la chiusura a fine anno;
secondo l'Istat a rischiare saranno il 40,65 per cento delle microimprese, in particolare quelle legate ai servizi ricettivi e alla ristorazione, seguite da attività sportive e intrattenimento. Si rischiano così almeno 1 milione di posti di lavoro;
nelle grandi città la crisi è ancora più evidente a causa della mancanza di turisti, dello smart working che svuota i centri e dei costi troppo alti per gli affitti;
sono prioritarie misure efficaci anti Covid e con una economia già in ginocchio va assolutamente evitato un secondo lockdown –:
quali iniziative di competenza, oltre a quelle già adottate, intenda attivare per le imprese e gli operatori del turismo al fine di superare la crisi di un settore fondamentale per l'economia italiana e per rilanciarlo. (3-01827)