ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00955

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 266 del 17/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: CESARO ANTIMO
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 17/07/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 17/07/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00955
presentato da
CESARO Antimo
testo di
Giovedì 17 luglio 2014, seduta n. 266

   ANTIMO CESARO. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
   il documento finale AVA (autovalutazione, valutazione periodica, accreditamento) approvato dall'ANVUR il 9 gennaio 2013, il decreto ministeriale n. 47 del 2013, e infine il decreto ministeriale n. 1059 del 2013 hanno di fatto obliterato la disciplina alla quale le università non statali legalmente riconosciute sono assoggettate dalla legge n. 243 del 29 luglio 1991, che prevede il loro adeguamento solo ai «principi generali della legislazione universitaria, in quanto compatibili»; sono stati infatti resi identici, per le università statali e non statali, sia tutti gli onerosi adempimenti previsti dal sistema AVA, sia il numero, la tipologia e le caratteristiche dei docenti di riferimento necessari per l'accreditamento dei corsi;
   quanto sopra esposto comporta un notevole appesantimento dei relativi bilanci, specie nelle partite di spesa fissa relative al personale docente non essendo più possibile alle università non statali – come finora accaduto – raggiungere i medesimi requisiti di docenza, sia pure solo parzialmente, con adeguati strumenti alternativi (supplenze, contratti di particolare qualificazione scientifico-professionale) e ciò proprio nel momento in cui il continuo riassettarsi dei saperi e della domanda di formazione suggerirebbe, soprattutto a soggetti che non dispongono di consistenti partite fisse di entrata, un massimo di agilità finanziaria;
   a fronte di questa identità di richieste e oneri con il sistema universitario statale, il contributo in favore delle università non statali legalmente riconosciute ha visto un fortissimo decremento, niente affatto paragonabile con quello che pure ha toccato gli atenei statali: il contributo si è infatti pressoché dimezzato nel giro di un solo biennio (passando dal 2009 al 2011 da 130 a 69 milioni di euro);
   il contributo riservato alle università non statali, reso nel tempo già così esiguo, è stato ulteriormente ridotto, poiché il decreto ministeriale 23 dicembre 2013, n. 1061, ha incluso tra le destinatarie anche le università telematiche, nonostante i fattori evidenti che rendono il loro funzionamento e le loro finalità in nulla equiparabili con quanto espletato, in termini di ricerca e di «pubblico» servizio, dalle università non statali –:
   se ritenga opportuno e urgente assumere iniziative normative e/o di implementazione del contributo, che consentano la sopravvivenza del le università non statali (molte delle quali segnalate come modello di eccellenza per il sistema nazionale della ricerca e per il placement), e di conseguenza la persistenza, per gli studenti e per le loro famiglie, della possibilità di scegliere tra i diversi sistemi formativi costituzionalmente garantiti.
(3-00955)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 1991 0243

EUROVOC :

contributo finanziario

universita'