Legislatura: 19Seduta di annuncio: 236 del 30/01/2024
Primo firmatario: MAGI RICCARDO
Gruppo: MISTO-+EUROPA
Data firma: 30/01/2024
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 30/01/2024
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 31/01/2024 Resoconto MAGI RICCARDO MISTO-+EUROPA RISPOSTA GOVERNO 31/01/2024 Resoconto PIANTEDOSI MATTEO MINISTRO - (INTERNO) REPLICA 31/01/2024 Resoconto MAGI RICCARDO MISTO-+EUROPA
DISCUSSIONE IL 31/01/2024
SVOLTO IL 31/01/2024
CONCLUSO IL 31/01/2024
MAGI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
sono almeno cinque milioni i cittadini italiani che studiano o lavorano in una regione diversa da quella del comune di residenza;
l'Italia è l'unico Paese dell'Unione europea, insieme a Cipro e Malta, a non riconoscere a questi ragazzi e ragazze il diritto di votare nella città in cui vivono in occasione delle elezioni politiche;
stando ai dati del libro bianco sull'astensionismo presentato dal Dipartimento per le riforme istituzionali nel 2022, dal titolo «Per la partecipazione dei cittadini: come ridurre l'astensionismo e agevolare il voto», risulta che, di questi cinque milioni di persone, il 38 per cento impiegherebbe almeno quattro ore per recarsi nel proprio comune di residenza e rientrare presso il luogo di studio o lavoro, il 15 per cento dovrebbe affrontare uno spostamento tra quattro e otto ore, oltre il 9 per cento tra otto e dodici ore e circa il 14 per cento addirittura superiore alle dodici ore;
per il momento, quindi, e anche in vista delle imminenti elezioni europee, a questi ragazzi e a queste ragazze che ancora oggi manifestano davanti al Senato della Repubblica, con le associazioni «Voto dove vivo», «The good lobby», «Will media» e altri, del tutto inascoltati dal Governo, di fatto non è assicurato il diritto di esercitare il voto;
a luglio 2023, alla Camera dei deputati, la maggioranza ha stravolto la proposta di legge «Voto dove vivo», finalizzata a disciplinare l'esercizio del diritto di voto cosiddetto «fuori sede»;
in quell'occasione, infatti, la maggioranza ha approvato un emendamento che ha sostituito interamente il testo della proposta di legge, trasformandola in una delega al Governo ad adottare decreti legislativi entro 18 mesi dall'entrata in vigore della norma, senza quindi garantire la possibilità di esercitare questo diritto in occasione delle elezioni europee del 2024;
suscita preoccupazione, data l'evidente gravità e urgenza del problema, il fatto che l'iter della delega approvata dalla Camera dei deputati, dal contenuto molto più limitato rispetto al testo della proposta originaria, non sembri vedere sviluppi nell'ambito dell'agenda dei lavori presso il Senato della Repubblica e che, ove non sia approvata al massimo entro la metà di febbraio 2024, quasi sicuramente non garantirà l'esercizio del diritto di voto «fuori sede» in tempo per le elezioni europee di giugno 2024 –:
se non ritenga di adottare con urgenza iniziative normative al fine di garantire a cinque milioni di cittadini il diritto di esercitare il voto in un comune diverso da quello di residenza in occasione delle imminenti elezioni del Parlamento europeo, o comunque il prima possibile.
(3-00945)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):elezioni europee
partecipazione elettorale
diritto di voto