DI PIETRO, ANIELLO FORMISANO, DONADI, EVANGELISTI, BORGHESI, BARBATO, PALADINI e PORCINO. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
nella regione Campania sta avvenendo uno smottamento sociale e produttivo mai visto. L'industria, il commercio, le piccole e medie imprese conoscono una grave crisi che nel 2010 genererà tensioni sociali inedite, anche per la prossima scadenza di molti degli ammortizzatori sociali in essere, nonostante il Governo continui a proclamare che non ci sono problemi in merito;
in sede di discussione del disegno di legge finanziaria per il 2010 appena licenziata, l'Italia dei Valori aveva proposto, con costi sostenibili e senza aumentare il debito dello Stato, il raddoppio della cassa integrazione ordinaria, l'estensione degli ammortizzatori sociali ai precari, i contratti di solidarietà ed una diversa ripartizione degli orari di lavoro per evitare i licenziamenti;
queste proposte non sono state accolte ed adesso i nodi arrivano al pettine, in particolare in questa regione già penalizzata da infiltrazioni camorristiche in settori delicati delle attività economiche;
si corre il rischio concreto che l'Italia si «spacchi» definitivamente in due, consegnando alla malavita organizzata ulteriori territori, laddove, ad avviso degli interroganti, lo Stato abbandona l'economia reale, gli imprenditori seri che stanno alle regole e le attività legate alla grande risorsa del turismo;
tra gli altri, i casi di crisi aziendali ed occupazionali della Selfin s.p.a di Caserta, della Tirrenia, della Fiat di Pomigliano d'Arco, della Ixfim s.p.a. (ex Olivetti) di Marcianise, dell'Agenzia Defendini s.r.l., della Fincantieri di Castellammare di Stabia, della società Agile s.p.a. (ex Eutelia), dello stabilimento di Napoli della Birra Peroni s.p.a. possono trovare una positiva soluzione solo se il Governo si concentra sull'«allarme» Campania;
la Campania è una delle regioni a più alta attività industriale manifatturiera ed i casi sopra citati, che sono soltanto una parte delle situazioni di crisi presenti nella regione, dimostrano, a parere degli interroganti, come il Governo sia in colpevole ritardo nell'affrontare questa drammatica situazione occupazionale e sociale che sta causando la desertificazione industriale della Campania;
secondo i dati Istat, nel confronto tra il terzo trimestre del 2008 ed il terzo trimestre del 2009, il tasso di occupazione della popolazione campana tra i 15 ed i 64 anni è sceso dal 43,3 per cento al 41,8 per cento. Il numero delle persone in cerca di occupazione sale a 229 mila unità, 20 mila in più rispetto al terzo trimestre 2008, per una crescita del 2,6 per cento. Il tasso di disoccupazione per il 2009 è pari all'11 per cento per gli uomini e al 14,6 per cento per le donne. Nel periodo gennaio-ottobre 2009 sono state autorizzate 10,7 milioni di ore di cassa integrazione ordinaria -:
se il Governo non intenda urgentemente impegnarsi e con quali iniziative per fornire un adeguato sostegno al reddito dei lavoratori delle piccole e grandi aziende in crisi e per risolvere l'emergenza clamorosa che si vive in Campania, anche per non lasciare spazio alla criminalità organizzata, dato che ad ogni chiusura di azienda aumenta la possibilità di reclutamento da parte della camorra. (3-00901)