Atto Camera
Interpellanza urgente 2-00254
presentata da
ANTONIO DI PIETRO
martedì 16 dicembre 2008, seduta n.105
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:
la società contemporanea è attraversata da mutamenti sempre più rapidi ed incisivi, esiste l'esigenza di aggiornare coerentemente e costantemente gli strumenti necessari a governare il cambiamento;
ad una «società del lavoro», in cui cioè il lavoro, le sue dinamiche, il suo sviluppo, rivestivano un ruolo centrale anche da un punto di vista sociale, in cui ad esempio la fabbrica è stata non solo un luogo di lavoro ma anche un luogo di formazione sociale, culturale e politica se ne è affiancata un'altra che si potrebbe definire «società del consumo» in cui invece sono i consumi, le loro modalità, il loro livello, il loro sviluppo i suoi titolari, a definire le caratteristiche economiche sociali di una collettività;
in un mondo nuovo in cui ai lavoratori si sono affiancati i consumatori, in cui la produzione si è sempre più diversificata orientandosi nelle società occidentali sempre più verso i servizi;
appare evidente e necessario focalizzare strumenti adatti a tutelare e sostenere le nuove declinazioni della cittadinanza, i nuovi protagonisti sociali del nostro tempo;
il nuovo secolo potrebbe diventare il secolo dei «conflitti sui consumi», della battaglia per i diritti dei cittadini intesi come consumatori ed utenti dei servizi e delle pubbliche amministrazioni;
«Storicamente - ha dichiarato Ralph Nader, leader del movimento consumeristico statunitense - l'attenzione è sempre stata rivolta unicamente alla produzione, in Marx così come in Ricardo, tra i socialisti come tra i capitalisti...Ma quello che interessa in ultima istanza è il benessere del consumatore: ecco il fine ultimo dell'economia»;
negli ultimi anni specie nei paesi anglosassoni la nozione di un «interesse collettivo» dei consumatori che avrebbe la sua ragion d'essere tra gli interessi individuali e «l'interesse generale» difeso dalla sfera politica, ha dato vita alla public interest law, intesa come nuova branca del diritto civile, che promuove la difesa di interessi collettivi estesi, e punta alla risoluzione, tramite meccanismi giuridici, di problemi che né il mercato né il Governo sono riusciti a risolvere;
il successo di questa nuova impostazione è rivelatore della necessità di tenere conto di interessi diffusi, con una base larga, ma a bassa intensità, di cui occorre garantire la rappresentanza per regolare in maniera equilibrata il sistema democratico nel suo complesso;
tutelare i consumatori e difendere la qualità della vita significa promuovere uno sviluppo complessivamente sostenibile, eco-compatibile, equilibrato, ed adottare misure di tutela dei consumatori in tutti i campi: nella catena alimentare, nei trasporti, in tutti i servizi, nel sistema sanitario e nella prevenzione a tutela della salute, nell'e-commerce e nel trading on line, nell'ambito del credito e delle assicurazioni, e così via;
importante, al di là dei singoli interventi, è però fornire nuovi e più estesi strumenti di controllo e di intervento ai consumatori ed alle loro organizzazioni, e rafforzarne «il potere sociale», estendendo, anche per questa via, la partecipazione democratica dei cittadini;
il grado di effettiva inclusività sociale, cioè di concreto riconoscimento di appartenenza di ogni singolo alla propria collettività, resta uno degli indici principali per misurare l'effettivo tasso di democraticità di una società;
il Governo Prodi aveva presentato uno specifico disegno di legge a sostegno dell'introduzione nel nostro ordinamento della cosiddetta «class action»;
con la legge 24 dicembre 2007 n. 244, la legge finanziaria per il 2008, è poi stato definitivamente introdotto nel nostro ordinamento, all'articolo 2 dal comma 446 al comma 449, lo strumento della «class action»;
l'inserimento di uno strumento tipico dei sistemi giuridici di common law in un ordinamento di natura romano-germanica come quello italiano è stato ovviamente particolarmente complesso;
l'attuale Governo ha disposto con il decreto-legge n. 112 del 2008 convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, la sospensione dell'entrata in vigore delle norme che disciplinavano l'utilizzo della «class action» che dovrebbero comunque avere piena efficacia dal 1o gennaio 2009;
attualmente siamo, dunque, in una fase di sospensione i cui contorni restano incerti;
appare necessario estendere la possibilità di ricorso alla class action anche nei confronti della pubbliche amministrazioni, secondo una distinzione netta tra i diritti di cittadinanza. Distinguendo cioè tra quelli del cittadino consumatore, da far valere nei confronti dei privati e quelli del cittadino utente da rivendicare nei confronti di un servizio pubblico;
appare altresì utile ragionare sulla possibilità di estendere il ricorso a tale strumento anche nei confronti dei concessionari di pubblici servizi;
è necessario chiarire, inoltre, altri aspetti specifici: la platea dei soggetti a cui si riconosce la potestà dell'iniziativa di class action, precisare che, con riferimento agli effetti interruttivi della prescrizione, questi devono essere estesi a tutti i consumatori o utenti e non solo ai ricorrenti, ipotizzare un vaglio preventivo da parte del tribunale sull'effettiva ammissibilità della domanda di class action, onde evitarne l'abuso, estenderne l'applicazione anche agli illeciti extracontrattuali -:
se non ritenga opportuno intervenire con la massima urgenza per chiarire le reali intenzioni del Governo e quali mezzi intenda adottare per rendere al più presto attivo e praticabile il ricorso alla class action.
(2-00254)
«Di Pietro, Donadi, Evangelisti, Borghesi, Cambursano, Barbato, Cimadoro, Costantini, Di Giuseppe, Favia, Aniello Formisano, Giulietti, Messina, Misiti, Monai, Mura, Leoluca Orlando, Paladini, Palagiano, Palomba, Piffari, Pisicchio, Porcino, Porfidia, Razzi, Rota, Scilipoti, Zazzera».