ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00062

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 45 del 30/01/2023
Firmatari
Primo firmatario: MORGANTE MADDALENA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 30/01/2023


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE E DEL MERITO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE E DEL MERITO delegato in data 30/01/2023
Stato iter:
10/10/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 10/10/2023
Resoconto MORGANTE MADDALENA FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 10/10/2023
Resoconto FRASSINETTI PAOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE E MERITO)
 
REPLICA 10/10/2023
Resoconto MORGANTE MADDALENA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 10/10/2023

SVOLTO IL 10/10/2023

CONCLUSO IL 10/10/2023

Atto Camera

Interpellanza 2-00062
presentato da
MORGANTE Maddalena
testo presentato
Lunedì 30 gennaio 2023
modificato
Martedì 10 ottobre 2023, seduta n. 175

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'istruzione e del merito, per sapere – premesso che:

   erano oltre 207 mila gli insegnanti di sostegno impiegati nelle scuole italiane nell'anno scolastico 2021/2022: quasi 200 mila nella scuola pubblica statale e più di 7 mila nella scuola pubblica non statale, in crescita di oltre 16 mila unità rispetto all'anno scolastico precedente;

   nonostante ciò, secondo quanto emerge dal report Istat sull'inclusione scolastica degli alunni con disabilità, ad un mese dall'inizio delle lezioni il 14 per cento di insegnanti non risultava ancora assegnato; una quota che sale al 17 per cento nelle regioni del Nord e tocca punte massime in Lombardia (20 per cento), Friuli Venezia Giulia e Liguria (19 e 20 per cento);

   il documento osserva che a livello nazionale, il rapporto alunno-insegnante, pari a 1,5 alunni ogni insegnante per il sostegno, è più favorevole di quello previsto dalla legge 24 dicembre 2007, n. 244 che raccomanda un valore pari a 2, ma, anche in questo caso, tale dato positivo non deve trarre in inganno: per quanto riguarda i docenti, infatti, più di 70 mila (il 32 per cento) non hanno una formazione specifica ma sono stati impegnati nelle classi frequentate da alunni con disabilità per far fronte alla carenza di figure specializzate; si tratta di un fenomeno più frequente nelle regioni del Nord, dove la quota di insegnanti curricolari che svolge attività di sostegno sale al 42 per cento, mentre nel Mezzogiorno si ferma al 19 per cento;

   in Italia si ha, quindi, un altissimo numero di cattedre di sostegno assegnate ai supplenti e moltissimi non sono nemmeno specializzati nella didattica speciale; considerando la precarizzazione di queste cattedre, il numero dei docenti non specializzati è praticamente raddoppiato; in Sicilia la situazione è paradossale, se si pensa che su oltre 23 mila e 500 cattedre quasi 12 mila sono state assegnate a insegnanti di sostegno precari e in molti casi senza specializzazione;

   a molti studenti quindi capiterà, o è già capitato, di vedere il proprio insegnante di supporto sostituito dopo poche settimane: è recente la notizia di una mamma che ha ritirato il proprio figlio da scuola, a 16 anni, dopo aver cambiato 17 insegnanti di sostegno in 10 anni; un caso certamente limite ma che denota il carattere ormai cronico dell'emergenza sostegno;

   la carenza di insegnanti di sostegno specializzati costituisce un elemento di criticità ormai storico, che dipende dal fatto che i corsi di specializzazione sono ben lontani dal coprire le necessità e dalla fuga verso le cattedre curricolari: la formazione sulle metodologie inclusive non è ancora diffusa, solo il 24 per cento dei docenti curricolari ha partecipato a corsi di formazione su queste tematiche, quota che sale al 28 per cento tra gli insegnanti per il sostegno;

   mentre il numero dei docenti di sostegno resta invariato, aumenta il numero di ragazzi che necessitano di stabili figure di supporto;

   in tale contesto, è difficile parlare di continuità didattica, di formazione degli alunni disabili e, soprattutto, di inclusione scolastica;

   eppure, la scuola italiana è ai primi posti nel mondo per spirito di accoglienza e capacità di inclusione: ciò si deve in gran parte, e occorre esserne sempre consapevoli, alla passione e alla competenza, spesso misconosciute, di chi nella scuola lavora ogni giorno, ma è anche frutto di scelte culturali, politiche e legislative lontane nel tempo che hanno fatto del modello inclusivo la linea portante del nostro sistema scolastico;

   c'è bisogno, dunque, di un ritorno al senso stesso dell'integrazione a scuola, che è nata con le migliori intenzioni e che molto spesso riesce ancora adesso a rappresentare un esempio anche a livello internazionale; il nostro territorio deve raggiungere alti livelli di qualità nell'integrazione all'interno dei servizi educativi, delle scuole e degli enti di formazione professionale, anche attraverso gli sforzi di integrare strumenti, progetti e politiche;

   ad oggi, numerosi sono ancora i fattori di disuguaglianza scolastica, con marcate differenze territoriali: solo per fare alcuni esempi, nell'anno scolastico 2019/20, meno di un terzo delle scuole è risultato completamente accessibile rispetto alle barriere fisiche, oltre il 40 per cento delle scuole non accessibili lo è anche per l'assenza di ascensore, oppure perché non è a norma, così come il 25,8 per cento delle scuole hanno bagni non a norma per i disabili;

   il termine inclusione è una parola che piace a tutti, ma è importante che non si svuoti di significato e non la si utilizzi come mero esercizio retorico a prescindere dalla realtà fattuale –:

   accertata la veridicità e gravità dei fatti esposti in premessa, se e quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere per riformare il sistema del sostegno nelle scuole di ogni ordine e grado, al fine di garantire insegnanti di sostegno in tutti gli istituti riconosciuti, facenti parte del sistema nazionale di istruzione, statali e paritari, sia in termini di reclutamento, sia di formazione specializzata, uniforme su tutto il territorio nazionale, al fine di garantire il rispetto del fondamentale principio di inclusione scolastica;

   se sia stata effettuata una ricognizione delle strutture scolastiche esistenti sul territorio nazionale, con particolare riguardo alle barriere architettoniche ancora esistenti e quali siano i risultati del lavoro.
(2-00062) «Morgante».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

insegnante

istituto di istruzione

disabile