Legislatura: 17Seduta di annuncio: 550 del 19/01/2016
Primo firmatario: GREGORI MONICA
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 19/01/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma NICCHI MARISA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 BORDO FRANCO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 COSTANTINO CELESTE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 D'ATTORRE ALFREDO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 DURANTI DONATELLA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 FARINA DANIELE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 FASSINA STEFANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 FAVA CLAUDIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 FOLINO VINCENZO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 GALLI CARLO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 GIORDANO GIANCARLO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 KRONBICHLER FLORIAN SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 MARCON GIULIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 MELILLA GIANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 PANNARALE ANNALISA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 PELLEGRINO SERENA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 PIRAS MICHELE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 PLACIDO ANTONIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 QUARANTA STEFANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 RICCIATTI LARA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 SANNICANDRO ARCANGELO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 SCOTTO ARTURO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016 ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 21/01/2016 Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE) INTERVENTO GOVERNO 21/01/2016 Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE) DICHIARAZIONE VOTO 21/01/2016 Resoconto LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) Resoconto PALESE ROCCO MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI Resoconto GIGLI GIAN LUIGI DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO Resoconto BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI Resoconto CAPUA ILARIA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA Resoconto CALABRO' RAFFAELE AREA POPOLARE (NCD-UDC) Resoconto NICCHI MARISA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' Resoconto NIZZI SETTIMO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE Resoconto GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto COLLETTI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto AMATO MARIA PARTITO DEMOCRATICO
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 21/01/2016
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 21/01/2016
ACCOLTO IL 21/01/2016
PARERE GOVERNO IL 21/01/2016
DISCUSSIONE IL 21/01/2016
APPROVATO IL 21/01/2016
CONCLUSO IL 21/01/2016
La Camera,
premesso che:
tra i diversi rischi associati all'assistenza sanitaria e socio-sanitaria, quello infettivo, ossia la possibilità per pazienti e operatori di contrarre un'infezione nel corso di un episodio assistenziale o in ambito lavorativo, occupa un posto particolare in ragione delle dimensioni del rischio, della complessità dei determinanti e del trend epidemiologico in aumento;
le infezioni nosocomiali rappresentano, infatti, un importante problema di salute pubblica, oltre ad essere indicatori della qualità del servizio sanitario offerto ai pazienti ricoverati in strutture nosocomiali e ad avere un consistente, e spesso sottovalutato, impatto sui costi sanitari;
dette infezioni sono un insieme piuttosto eterogeneo di condizioni diverse sotto il profilo microbiologico, fisiologico ed epidemiologico, spesso causate da microrganismi presenti nell'ambiente, microrganismi che di solito non danno luogo a infezioni, ma possono provocarle in pazienti con deficit del sistema immunitario durante il ricovero e la degenza o, in qualche caso anche dopo la dimissione, e possono avere diverso grado di gravità, fino ad essere letali. Seppur in numero minore, dette infezioni possono interessare anche gli operatori sanitari che lavorano a contatto con i pazienti e forniscono loro assistenza e cura;
buona parte delle infezioni correlate all'assistenza è prevenibile. Tra queste rientrano le pratiche sanitarie ed assistenziali in caso: di non rispetto degli standard di precauzione riguardo l'igiene, la pulizia e disinfezione dell'ambiente, la sterilizzazione delle attrezzature e dei presidi; di utilizzo non appropriato degli antibiotici; di inadeguatezza della struttura ospedaliera e carenze impiantistiche, come nel caso di infezioni trasmesse attraverso l'acqua o l'aria, quali, ad esempio, le infezioni da legionella;
la suddetta malattia del legionario, più comunemente definita legionellosi, è un'infezione polmonare causata dal batterio Legionella pneumophila;
nel 1983, con decreto ministeriale (decreto ministeriale 7 febbraio 1983) il Ministero della sanità ha incluso la legionellosi tra le malattie infettive e diffusive soggette ad obbligo di denuncia. Data la necessità di promuovere la raccolta di informazioni più accurate, l'Istituto superiore di sanità ha avviato un programma nazionale di sorveglianza e l'istituzione del registro nazionale della legionellosi;
l'infezione da legionella viene trasmessa da flussi di aerosol e di acqua contaminata, come nel caso di ambienti condizionati o con l'uso di umidificatori. Il batterio, infatti, si riproduce soprattutto in ambienti umidi e tiepidi o riscaldati, come i sistemi di tubature, i condensatori, le colonne di raffreddamento dell'acqua, sui quali forma un film batterico. Sedimenti organici, ruggini, depositi di materiali sulle superfici dei sistemi di stoccaggio e distribuzione delle acque ne facilitano l'insediamento;
come sottolineato dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute, la legionellosi pone un serio problema di salute pubblica, perché costituisce un elemento di rischio in tutte le situazioni in cui le persone sono riunite in uno stesso ambiente, come avviene in ospedali, case di cura, residenze per anziani e altri luoghi pubblici nei quali è in funzione un sistema di condizionamento, di umidificazione o di trattamento dell'aria o di ricircolarizzazione delle acque;
in quest'ultimo anno si sono verificati diversi casi di legionellosi. Per citarne solo alcuni: sei casi nel comune di Bresso (Milano), tre casi nel quartiere Niguarda di Milano, due ricoveri all'ospedale Mandic di Merate in provincia di Lecco;
la normativa italiana è sostanzialmente costituita dalle «Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi», approvate dalla Conferenza Stato-regioni, e pubblicate sulla Gazzetta ufficiale del 5 maggio 2000;
questo strumento legislativo ha disciplinato la bonifica delle reti idriche contaminate dal batterio, ma con sistemi ormai datati come lo shock termico e l'iperclorazione. Non sono stati, inoltre, recepiti i risultati di alcune sperimentazioni condotte negli scorsi anni dall'Istituto superiore di sanità in alcuni ospedali pubblici, come a Trento;
i metodi individuati a suo tempo dal Ministero presentano diversi limiti e inoltre è totalmente assente la prevenzione nei mezzi di trasporto;
esistono attualmente nuovi metodi di bonifica e profilassi che utilizzano il biossido di cloro, il perossido di idrogeno e argento ed altro, che non sono contemplati nelle linee guida del 2000;
più in generale, si evidenzia come riguardo alle infezioni in ambiente ospedaliero e sanitario, decisivo è il ruolo fondamentale che devono avere l'attivazione di strumenti e politiche preventive. La prevenzione delle infezioni correlate all'assistenza deve essere, quindi, posto come obiettivo non solo da chi ha responsabilità di gestione dell'azienda, ma anche da parte di ciascun operatore;
nonostante l'elevato impatto, sia sociale e sanitario che economico, dovuto alle infezioni nosocomiali, i sistemi di sorveglianza e di controllo e le azioni per ridurne gli effetti sono, invece, ancora insufficienti e fortemente disomogenei da struttura a struttura e a livello nazionale;
in Italia, ogni anno, circa il 6 per cento dei pazienti ricoverati contrae nelle strutture sanitarie un'infezione. Circa 450-600 mila infezioni (soprattutto delle vie urinarie, seguite da infezioni della ferita chirurgica, polmoniti e sepsi), che nell'1 per cento dei casi si stima siano la causa diretta del decesso del paziente;
il 30 per cento delle infezioni ospedaliere sono prevedibili e gestibili. Ciò comporta che, attraverso l'attuazione dei più aggiornati protocolli di prevenzione, mirati investimenti, un controllo e una corretta gestione delle infezioni ospedaliere, ogni anno si potrebbero evitare tra le 130.000 e le 200.000 infezioni con il relativo 1 per cento di decessi;
numerose sono le fonti di microrganismi che possono dare luogo alle infezioni ospedaliere: le strutture stesse, i sistemi di ventilazione e aerazione, i flussi di acqua, l'igiene del personale e dell'ambiente, le pratiche chirurgiche e gli ausili invasivi (ad esempio, cateteri e valvole), l'uso non sempre corretto di antibiotici che possono comportare resistenze;
sotto quest'ultimo aspetto si segnala l'aumento, non solo nel nostro Paese ma in tutta l'area dell'Unione europea, del fenomeno dell'antibiotico-resistenza. Crescono, infatti, i pazienti infetti da batteri resistenti e questo aumento delle infezioni sostenute da microrganismi resistenti agli antibiotici è anche conseguente alla pressione antibiotica a cui le persone sono sottoposte;
aspetto centrale nel contrasto alle infezioni correlate all'assistenza è quello della sorveglianza. E questo si ottiene anche attraverso la possibilità di poter disporre di un sistema di segnalazione veloce di eventi che richiedono interventi tempestivi, e quindi attraverso la costruzione di sistemi informativi innovativi, come avvenuto in alcune regioni, che rappresentino la base di dati empirici per poter indirizzare gli interventi;
sotto questo aspetto si ricorda che in Europa numerose Paesi hanno attivato sistemi di sorveglianza continuativi nei reparti più a rischio, quali i reparti chirurgici e le unità di terapia intensiva;
la legge n. 208 del 2015 (legge di stabilità per il 2016) ha previsto che le strutture pubbliche e private che erogano prestazioni sanitarie debbano attivare una funzione di monitoraggio, prevenzione e gestione del rischio sanitario (risk management) per la messa in sicurezza dei percorsi sanitari, l'individuazione/soluzione delle criticità più frequenti e la prevenzione del rischio sanitario. Uno strumento sicuramente importante, ma che ha inevitabilmente bisogno di risorse finanziarie adeguate per poter essere reso davvero efficace e operativo in tutte le suddette strutture sanitarie, a cominciare dalla stessa formazione degli operatori sanitari sulle tematiche relative alle misure di prevenzione delle infezioni in ambito ospedaliero e alla loro sorveglianza attiva,
impegna il Governo:
ad avviare le opportune iniziative volte a prevedere, tra i criteri per l'autorizzazione e l'accreditamento delle strutture sanitarie, l'inclusione di requisiti specifici relativi al controllo delle infezioni correlate all'assistenza;
in relazione alle misure sul rischio clinico introdotte nella legge di stabilità per il 2016, ad assumere iniziative per prevedere, di concerto con le regioni:
a) che le strutture pubbliche e private che erogano prestazioni sanitarie complesse debbano periodicamente presentare alla regione una relazione consuntiva sugli eventi avversi verificatisi all'interno della struttura, con particolare riferimento alle infezioni in ambito ospedaliero, e sulle conseguenti iniziative messe in atto dalla struttura;
b) che tutte le suddette strutture sanitarie, nell'ambito del previsto servizio di monitoraggio, prevenzione, gestione del rischio sanitario (risk management), siano tenute a istituire proprie «unità di gestione del rischio clinico»;
a prevedere che i programmi di controllo delle infezioni ospedaliere debbano essere sempre integrati e far parte delle più ampie attività di gestione del rischio sanitario;
a implementare i sistemi di sorveglianza attivi e continuativi delle infezioni nosocomiali, anche attraverso un appropriato flusso informativo che permetta l'identificazione e la quantificazione delle infezioni stesse nei diversi presidi, soprattutto nei reparti e settori più a rischio delle strutture sanitarie, quali i reparti chirurgici e le unità di terapia intensiva, prevedendo che i rispettivi report siano pubblicati e resi disponibili anche sui siti web delle medesime strutture;
ad assumere iniziative per attivare programmi di formazione degli operatori sanitari sulle tematiche relative alle misure di prevenzione delle infezioni in ambito ospedaliero e alla loro sorveglianza attiva;
ad assumere iniziative per garantire maggiori risorse e il superamento del blocco sostanziale delle assunzioni, al fine di consentire un investimento finanziario e in risorse umane per una reale ed efficace attività in prevenzione e di controllo delle infezioni in ambito ospedaliero;
a prevedere adeguate iniziative volte a sensibilizzare e formare sia il personale medico sull'utilizzo e sulla somministrazione degli antibiotici e sui rischi legati a un loro uso eccessivo, sia i cittadini sulle controindicazioni collegate ad un utilizzo eccessivo e «fai da te» dei medesimi medicinali;
a provvedere quanto prima, con il coinvolgimento dell'Istituto superiore di sanità, alla revisione ed aggiornamento delle linee guida nazionali approvate nel 2000 sulla legionellosi, anche alla luce dei nuovi metodi di bonifica e profilassi, al fine di consentire una più efficace attività di prevenzione, prevedendo anche le condizioni dettagliate di impiego dei nuovi metodi di sanificazione.
(1-01096)
(Testo modificato nel corso della seduta) «Gregori, Nicchi, Airaudo, Franco Bordo, Costantino, D'Attorre, Duranti, Daniele Farina, Fassina, Fava, Ferrara, Folino, Fratoianni, Carlo Galli, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Marcon, Melilla, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piras, Placido, Quaranta, Ricciatti, Sannicandro, Scotto, Zaccagnini, Zaratti».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):malattia
rischio sanitario
prevenzione delle malattie