ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00127

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 133 del 26/02/2019
Abbinamenti
Atto 1/00106 abbinato in data 27/02/2019
Atto 1/00128 abbinato in data 27/02/2019
Atto 1/00131 abbinato in data 27/02/2019
Atto 1/00133 abbinato in data 27/02/2019
Firmatari
Primo firmatario: EPIFANI ETTORE GUGLIELMO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 26/02/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BERSANI PIER LUIGI LIBERI E UGUALI 26/02/2019
FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI 26/02/2019


Stato iter:
27/02/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 27/02/2019
Resoconto CRIPPA DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
INTERVENTO GOVERNO 27/02/2019
Resoconto CRIPPA DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
DICHIARAZIONE VOTO 27/02/2019
Resoconto TONDO RENZO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI
Resoconto EPIFANI ETTORE GUGLIELMO LIBERI E UGUALI
Resoconto FIDANZA CARLO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto BALDELLI SIMONE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto LEPRI STEFANO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto DARA ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto SUT LUCA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 27/02/2019

NON ACCOLTO IL 27/02/2019

PARERE GOVERNO IL 27/02/2019

DISCUSSIONE IL 27/02/2019

RESPINTO IL 27/02/2019

CONCLUSO IL 27/02/2019

Atto Camera

Mozione 1-00127
presentato da
EPIFANI Ettore Guglielmo
testo presentato
Martedì 26 febbraio 2019
modificato
Mercoledì 27 febbraio 2019, seduta n. 134

   La Camera,
   premesso che:
    nel mese di gennaio 2019 sono state immatricolate in Italia 164.935 autovetture, il 7,5 per cento in meno rispetto a gennaio 2018 (elaborazioni dell'Associazione nazionale filiera industria automobilistica su dati del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti). Il gruppo Fiat Chrysler automobiles (incluso Maserati) registra un calo tendenziale del 22 per cento nel mese, con volumi che si attestano a 40 mila nuove registrazioni con il 24 per cento di quota. Sono tre i modelli italiani tra i primi dieci di gennaio 2019: Fiat Panda (14.552 unità) al primo posto, seguita da Lancia Ypsilon (6.606) in seconda posizione e Fiat 500X (3.410) all'ottavo. A gennaio 2019 si registra un calo pesante delle immatricolazioni di auto diesel –31,4 per cento su gennaio 2018 e il 41,1 per cento di quota di mercato. Le vendite di auto a benzina raggiungono il 45,3 per cento di quota e quelle ad alimentazione alternativa si attestano al 13,7 per cento, di cui lo 0,4 per cento auto a zero o a bassissime emissioni (complessivamente quasi 900 unità);
    dati dell'Associazione nazionale filiera industria automobilistica dicono che nel 2018 il 79 per cento delle autovetture elettriche è stato immatricolato in sole 4 regioni: Trentino-Alto Adige, con una quota del 39 per cento, Toscana (19 per cento), Lombardia (12 per cento) e Lazio (9 per cento). Le due province con il maggior numero di auto elettriche immatricolate nel 2018 sono Trento (1.633) e Firenze (886), intestate per il 95 per cento a società di noleggio;
    l'Italia è il Paese europeo con la più alta presenza di auto con motori a carburante alternativo, gpl e metano, ma con la più bassa di auto elettriche. Il sistema Paese deve recuperare una sinergia tra le politiche energetiche e quelle industriali per incentivare le scelte industriali del prossimo futuro. L'Italia non può rimanere fuori dalla sfida sulle batterie e sui sistemi di accumulo, avendo il know-how di Terna, la società a controllo pubblico che gestisce la rete ad alta tensione nel nostro Paese;
    lo sviluppo dell’e-mobility rappresenta un fattore importante di sviluppo della filiera industriale nazionale, in particolare in settori quali la componentistica dei veicoli, la carrozzeria e gli interni, le apparecchiature di carica, la rete elettrica, il riciclo e la seconda vita delle batterie;
    il 5 febbraio 2019, nell'ambito degli Industry Days 2019, è stata lanciata la nuova piattaforma europea per la tecnologia e l'innovazione sulle batterie, con l'obiettivo di costruire un consorzio europeo che possa ritagliarsi un proprio spazio di mercato in un settore che, attualmente, vede lanciatissime le aziende asiatiche: quelle cinesi in primis, come Byd e Catl (che aprirà una fabbrica di batterie in Germania per rifornire costruttori tedeschi del calibro di Bmw, Mercedes e Volkswagen), la giapponese Nec e le coreane Samsung e Panasonic, che collabora con l'americana Tesla;
    il direttore generale del dipartimento energia della Commissione europea, Dominique Ristori, ha dichiarato: «L'Unione europea non vuole solo essere un consumatore di batterie, ma vuole diventare un leader di mercato, un settore che vale fino a 250 miliardi di euro entro il 2025. Per questo, la chiave è la ricerca e l'innovazione e sono convinto che questa nuova piattaforma farà in modo che l'Europa diventi un leader mondiale nelle batterie e nello stoccaggio. L'interesse economico in gioco è enorme e il ruolo e l'importanza di queste tecnologie aumenteranno significativamente in futuro. Per essere all'avanguardia di questa rivoluzione, dobbiamo consolidare le basi industriali per le batterie nel nostro continente, comprese tutte le tecnologie delle batterie»;
    secondo l'agenzia di stampa Reuters, la Francia investirà 700 milioni di euro (790 milioni di dollari) nei prossimi cinque anni in progetti per rafforzare l'industria europea delle batterie per auto elettriche e ridurre la dipendenza dei produttori automobilistici dai rivali asiatici dominanti. Questo piano è la risposta francese all'annuncio tedesco, arrivato nel novembre 2018, relativo ad investimenti per 1 miliardo di euro (in due tranche da 500 milioni) per la costruzione di una fabbrica di batterie in Germania. Non sono escluse iniziative e investimenti comuni tra Francia e Germania secondo le fonti citate da Reuters;
    al fine di orientare le scelte dei consumatori verso l'acquisto di automobili più green, così da contribuire al contenimento dell'innalzamento della temperatura globale e alla lotta contro i cambiamenti climatici, con la legge di bilancio per l'anno 2019, il Governo ha introdotto un meccanismo di bonus-malus grazie al quale riconosce sconti nel caso di acquisto di automobili nuove a basse emissioni e, viceversa, impone il versamento di un'ecotassa in caso di acquisto di auto nuove inquinanti;
    i commi dal 1031 al 1047 dell'articolo 1 della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di bilancio per l'anno 2019), prevedono disincentivi, sotto forma di imposta, per l'acquisto di autovetture nuove con emissioni di anidride carbonica superiori ad una certa soglia (crescenti al crescere del livello di emissioni) e contestualmente incentivi, sotto forma di sconto sul prezzo, per l'acquisto di autovetture nuove a basse emissioni. La medesima legge prevede, inoltre, l'accesso gratuito per i veicoli a propulsione elettrica o ibrida nelle zone a traffico limitato;
    il 13 febbraio 2019, il Ministro dello sviluppo economico, nel rispondere all'interrogazione a risposta immediata in Assemblea (n. 3-00513) sul tema, ha dichiarato che la misura bonus-malus introdotta nella legge di bilancio «da un lato ha lo scopo di tutelare l'ambiente e di conseguenza la salute dei cittadini, dall'altro dà il via ad una nuova filiera della produzione di veicoli, sviluppando un nuovo modello di mobilità»;
    l'amministratore delegato di Fca, Mike Manley, aveva annunciato il 29 novembre 2018 un piano di investimenti da 5 miliardi di euro nel nostro Paese per il periodo dal 2019 al 2021, con l'obiettivo, tra le altre cose, di sviluppare nuovi modelli con motorizzazioni elettriche e ibride per colmare il gap con le industrie estere, al momento molto più avanti nella produzione di queste autovetture. Dopo la legge di bilancio, Manley ha fatto sapere che il piano verrà rivisto. Questo perché la misura del bonus-malus non è stata condivisa con chi dovrebbe concretamente sviluppare il nuovo modello di mobilità a cui fa riferimento il Ministro;
    se, come detto, ad essere avvantaggiate saranno le case automobilistiche estere, verranno invece penalizzate le produzioni di Cassino (Stelvio B e Giulia 2.0 B), Atessa (Ducato B), Grugliasco (Maserati Ghibli e 4P B e D), Modena (Maserati Gran Turismo e Gran Cabrio B e D), Melfi (500 X 2000 D e Renegade 2000 D), Mirafiori (Maserati Levante), con ulteriori rischi per la già critica situazione occupazionale del settore. Solo per citare una delle criticità, a Termini Imerese quasi 900 lavoratori (circa 600 Blutec e circa 300 indotto) sono in attesa da dicembre 2018 della proroga della cassa integrazione e di notizie sul rilancio della fabbrica,

impegna il Governo:

1) ad adottare iniziative per modificare la norma sul bonus-malus introdotta con la legge di bilancio per il 2019;

2) a prevedere un piano di politica industriale che, d'intesa con i soggetti imprenditoriali, le organizzazioni sindacali e gli enti locali, facendo leva sulle già estese competenze che ci sono sul territorio, consenta ad una delle maggiori industrie del Paese di essere protagonista della mobilità del futuro;

3) a prevedere un piano di incentivi che investa sulla ricerca e sulle numerose competenze ed eccellenze nell'ambito manifatturiero e tecnologico connesse alla mobilità elettrica.
(1-00127) «Epifani, Bersani, Fornaro».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

automobile

industria automobilistica

immatricolazione del veicolo