ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00234

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 235 del 29/01/2024
Abbinamenti
Atto 1/00222 abbinato in data 13/02/2024
Atto 1/00233 abbinato in data 13/02/2024
Atto 1/00236 abbinato in data 13/02/2024
Atto 1/00238 abbinato in data 13/02/2024
Atto 1/00239 abbinato in data 13/02/2024
Firmatari
Primo firmatario: ROSATO ETTORE
Gruppo: AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE
Data firma: 29/01/2024
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RICHETTI MATTEO AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE 29/01/2024
BONETTI ELENA AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE 29/01/2024
SOTTANELLI GIULIO CESARE AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE 29/01/2024
BENZONI FABRIZIO AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE 29/01/2024
D'ALESSIO ANTONIO AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE 29/01/2024
GRIPPO VALENTINA AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE 29/01/2024


Stato iter:
13/02/2024
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 29/01/2024
Resoconto GRIPPO VALENTINA AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 29/01/2024
Resoconto FRATOIANNI NICOLA ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Resoconto DI GIUSEPPE ANDREA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto GRAZIANO STEFANO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto CAROTENUTO DARIO MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO GOVERNO 13/02/2024
Resoconto CIRIELLI EDMONDO VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
DICHIARAZIONE VOTO 13/02/2024
Resoconto FARAONE DAVIDE ITALIA VIVA-IL CENTRO-RENEW EUROPE
Resoconto CESA LORENZO NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE
Resoconto FRATOIANNI NICOLA ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Resoconto ROSATO ETTORE AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE
Resoconto NEVI RAFFAELE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Resoconto RICCIARDI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto SCHLEIN ELLY PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto CALOVINI GIANGIACOMO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto SOUMAHORO ABOUBAKAR MISTO
 
PARERE GOVERNO 13/02/2024
Resoconto CIRIELLI EDMONDO VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 29/01/2024

DISCUSSIONE IL 29/01/2024

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 29/01/2024

ATTO MODIFICATO IL 13/02/2024

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 13/02/2024

DISCUSSIONE IL 13/02/2024

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 13/02/2024

ACCOLTO IL 13/02/2024

PARERE GOVERNO IL 13/02/2024

APPROVATO IL 13/02/2024

CONCLUSO IL 13/02/2024

Atto Camera

Mozione 1-00234
presentato da
ROSATO Ettore
testo presentato
Lunedì 29 gennaio 2024
modificato
Martedì 13 febbraio 2024, seduta n. 243

   La Camera,

   premesso che:

    in un contesto internazionale reso già complicato dal perdurare della guerra di aggressione russa all'Ucraina, i Paesi del Medio Oriente si trovano al centro di importanti evoluzioni geopolitiche che presentano profili di criticità, non solo per la stabilità regionale;

    il 7 ottobre 2023 Hamas ha perpetrato un brutale attacco terroristico nei confronti di Israele, che ha causato oltre mille vittime civili e nel corso del quale sono stati presi in ostaggio più di duecento persone, peraltro di diverse nazionalità;

    attentato si è fondato sulla volontà di Hamas – definita una «organizzazione terroristica» da Unione europea, Stati Uniti, Canada, Egitto, Giordania e Giappone – di negare il diritto stesso all'esistenza dello Stato di Israele;

    l'immediata reazione israeliana, accompagnata da un'imponente manovra terrestre e aerea, per quanto condotta con sistemi d'arma ad elevata tecnologia e precisione, non sta garantendo pienamente una discriminazione degli obiettivi militari da quelli civili, ciò anche in ragione dell'elevata densità abitativa a Gaza, della necessità di colpire i tunnel edificati da Hamas, dell'utilizzo da parte dell'organizzazione terroristica di infrastrutture non militari – come, ad esempio, gli ospedali – per fini bellici e del costante uso della popolazione come scudo;

    Hamas sta proseguendo un fitto lancio di razzi verso Israele contro obiettivi su larga scala e in gran parte civili e continua a detenere sequestrati centinaia di ostaggi;

    preoccupano, quindi, le conseguenze dirette che entrambe le operazioni stanno avendo sulla popolazione civile, in particolare con la crisi umanitaria in corso a Gaza, per la quale è necessario un intervento presso le autorità israeliane e i gruppi armati palestinesi affinché sia rispettato il diritto internazionale umanitario;

    stando ai dati diramati dalle Nazioni Unite, più di 1,9 milioni di persone – corrispondente all'85 per cento della popolazione di Gaza – sono state sfollate dalle loro case, mentre secondo un rapporto di United Nations women, sarebbero quasi 25 mila le vittime palestinesi a Gaza da quando sono ricominciate le ostilità, di queste per circa il 70 per cento sarebbero donne e bambini, mentre l'Organizzazione mondiale della sanità ha espresso il proprio allarme per la carenza di cibo e il possibile manifestarsi di carestie;

    ricordata la dichiarazione resa dal Consiglio europeo straordinario del 1° febbraio 2024 che definisce una posizione comune dell'Unione europea, nella quale si definisce con forza il diritto di Israele di difendersi, in linea con il diritto umanitario ed internazionale, si ribadisce l'importanza di garantire la protezione di tutti i civili in linea con il diritto internazionale umanitario e si rinnova l'esortazione ad Hamas a liberare immediatamente tutti gli ostaggi senza alcuna precondizione;

    pur accogliendo con favore gli accordi raggiunti, con la mediazione di Egitto, Qatar e Stati Uniti, per temporanei cessate il fuoco che hanno consentito una pausa delle ostilità, lo scambio di rispettivi prigionieri e l'ingresso di alcuni convogli umanitari, tali iniziative non sono risultate sufficienti a soddisfare le esigenze di base della popolazione civile;

    appare evidente che l'acuirsi delle tensioni nella Striscia di Gaza annulla le già timide prospettive di dialogo tra le parti che si erano riaperte grazie al processo avviato con gli «Accordi di Abramo», pregiudicando il possibile raggiungimento in futuro di un accordo;

    nell'audizione del 30 gennaio 2024 innanzi alle Commissioni esteri della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, il Governo ha ribadito che nella prospettiva italiana l'unica via d'uscita dalla crisi è di natura politica, indirizzata alla soluzione dei «due popoli e due Stati», che permetta ad entrambi di esercitare il proprio diritto all'autodeterminazione e a vivere in modo dignitoso, con un rafforzamento e una responsabilizzazione delle autorità palestinesi, nel rispetto delle esigenze di sicurezza di Israele;

    nel ribadire, quindi, con fermezza, la condanna ad Hamas per i suoi attacchi e il diritto di Israele a difendersi, seppur nel quadro di una reazione quanto più proporzionata, la priorità rimane l'individuazione di una soluzione diplomatica che eviti un'ulteriore escalation nella regione e l'estensione del conflitto che innescherebbe un ulteriore polarizzazione delle relazioni internazionali;

    desta preoccupazione, in particolare, il possibile allargamento delle tensioni al Libano, dove peraltro è impegnato un contingente militare italiano nell'ambito della missione Unifil, e il possibile intervento diretto di Hezbollah;

    contestualmente all'acuirsi delle tensioni in Israele e nella Striscia di Gaza, si è registrato un aggravamento delle condizioni di sicurezza della navigazione in corrispondenza dello Stretto di Bab al Mandab che controlla l'accesso al Mar Rosso e sul quale si riversano le conseguenze del conflitto interno allo Yemen, che vede contrapposti il Governo internazionalmente riconosciuto e i ribelli Houthi;

    le milizie, grazie anche al sostegno iraniano, stanno disponendo crescenti minacce alla navigazione lungo le coste yemenite del Golfo di Aden, colpendo le navi mercantili in traversata da e verso il Canale di Suez con il dichiarato obiettivo di colpire non solo il traffico collegato con Israele ma anche i suoi partner e tutto il naviglio occidentale;

    secondo quanto riportato da un analisi dell'Università di Bradford, dall'inizio degli attacchi sarebbero più di duecento le navi che hanno dichiarato incidenti e oltre centocinquanta quelle che sono state costrette a cambiare rotta;

    lo stato di insicurezza nel quale versa il Mar Rosso sta comportando la modificazione delle principali rotte commerciali tra l'Europa e l'Asia, che, anziché attraversare il Canale di Suez, circumnavigano l'Africa al di sotto del Capo di Buona Speranza, per poi raggiungere i porti del Nord Europa;

    il nuovo itinerario, oltre a causare un incremento dei tempi di percorrenza finanche di 15 giorni e un aumento dei costi di trasporto stimato attorno al 20-30 per cento, comporta, altresì, la totale esclusione dei porti del Mediterraneo, che rischia di gravare sulla capacità di approvvigionamento di materie prime ed energetiche e sulla capacità di esportazione;

    già nelle prime settimane dagli attacchi si è assistito ad una riduzione del traffico marittimo, da 400 a 250 navi al giorno, che mina gli interessi commerciali strategici e di sicurezza nazionali e la tenuta economica degli scali portuali italiani;

    alla luce dei recenti avvenimenti, una coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti ha predisposto un contingente militare di protezione per assicurare la navigazione nel Mar Rosso;

    l'Italia, assieme a numerosi altri Paesi dell'Unione europea e del G7, ha aderito alle dichiarazioni di condanna delle aggressioni operate dalle milizie Houthi e contribuito, nell'ambito delle missioni internazionali già autorizzate, con una propria fregata con compiti di supporto associato;

    il nostro Paese, del resto, è già impegnato in missioni di sorveglianza e sicurezza della navigazione come nel caso dell'iniziativa Emasoh nello Stretto di Hormuz, a protezione del naviglio mercantile in transito in quest'area particolarmente strategica o come nel caso della missione europea Atalanta nel bacino somalo per la sorveglianza e il riconoscimento di attività sospette riconducibili al fenomeno della pirateria;

    il Consiglio dell'Unione europea dei Ministri degli esteri che si è riunito il 22 gennaio 2024 ha informalmente deliberato l'avvio di una missione militare navale a protezione del naviglio mercantile in transito nel Mar Rosso, implementando le missioni già in essere in quell'area geografica, e nel prossimo Consiglio dell'Unione europea del 19 febbraio 2024 si dovrebbe giungere all'avvio ufficiale della nuova missione Aspides, di cui l'Italia è stata tra i Paesi promotori;

    destano molta preoccupazione le minacce delle milizie rivolte specificatamente al nostro Paese, qualora l'Italia assumesse il comando tattico della summenzionata missione europea;

    in questo contesto internazionale si inserisce la Presidenza italiana del G7 che dovrà affrontare anche la crescente instabilità, visibile nei diversi focolai in Medio Oriente, e le relative conseguenze sull'agenda globale;

    se, da un lato, il vertice che si terrà dal 13 al 15 giugno 2024 sarà l'occasione per condividere con i principali partner mondiali dell'Italia le possibili soluzioni alle situazioni di crisi, desta enorme preoccupazione, dall'altro, la debolezza dimostrata dalla comunità internazionale, in particolare dall'Organizzazione delle Nazioni Unite, e dall'Unione europea;

    appare sempre più urgente una riforma del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e degli strumenti di moral suasion in capo all'Organizzazione e, al contempo, lavorare nelle sedi europee per definire un sistema di difesa e di politica estera comuni realmente efficace che consenta all'Unione europea di esercitare in modo più puntuale e persuasivo la propria influenza, soprattutto nelle aree geografiche dove maggiormente si esprimono gli interessi strategici comunitari,

impegna il Governo:

1) a rinnovare la ferma condanna all'attacco terroristico perpetrato da Hamas il 7 ottobre 2023 nei confronti di Israele, a sostenere le sanzioni che l'Unione europea ha adottato nei confronti dell'organizzazione, a chiedere l'immediata e incondizionata liberazione degli ostaggi ancora sequestrati dai terroristi e a riaffermare il pieno diritto di Israele ad esistere;

2) ad attivarsi, sia in seno all'Unione europea che nelle sedi internazionali, a sostegno di ogni iniziativa che consenta di evitare una escalation militare nella Striscia di Gaza e a profondere ogni sforzo utile a ricostruire quanto prima un processo di pace al fine di giungere ad una soluzione di lungo termine che assicuri duraturi e sostenibili equilibri regionali che coniughino le aspirazioni del popolo palestinese con le istanze e garanzie di sicurezza di Israele;

3) ad attivarsi, nelle sedi internazionali, affinché sia rispettato dalle autorità israeliane e dai gruppi armati palestinesi il diritto internazionale umanitario, a fornire supporto e aiuti di natura umanitaria alle popolazioni colpite affinché sia affrontata in maniera tempestiva ed efficace la crisi umanitaria in corso, anche con riguardo la carenza di alimenti e di medicinali, evitando ogni forma di finanziamento e sostegno che possa supportare l'attività di organizzazioni terroristiche;

4) a definire prioritario il ripristino della libertà e della sicurezza della navigazione nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, non solo per le navi mercantili italiane, a tutela degli interessi strategici nazionali e dei porti del Mar Mediterraneo;

5) a partecipare, in sinergia con gli altri Paesi dell'Unione europea, ad una missione militare a protezione delle navi mercantili in transito nello Stretto di Bab al Mandab e nel Mar Rosso, anche mediante un allargamento dell'area geografica di azione delle missioni già in essere nello Stretto di Hormuz e nel bacino somalo;

6) a sollevare in ogni opportuna sede, europea ed internazionale, la questione delle pericolose interferenze in chiave antioccidentale promosse da diversi attori internazionali, non solo nel contesto del Mar Rosso, al fine di poter disegnare un'efficace strategia di risposta a protezione degli interessi nazionali ed europei;

7) a supportare ulteriori impegni, nelle sedi europee, affinché si costruiscano le condizioni per la creazione di un autonoma capacità di difesa europea, complementare e integrata nel sistema della Nato;

8) a farsi promotore, nell'ambito della Presidenza di turno del G7, di una riflessione su una riforma delle Nazioni Unite, dei suoi organi e degli strumenti che ha a disposizione, che consenta di restituire all'Organizzazione un ruolo decisivo nella risoluzione dei conflitti.
(1-00234) (Nuova formulazione) «Rosato, Richetti, Bonetti, Sottanelli, Benzoni, D'Alessio, Grippo».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza marittima

diritto umanitario internazionale

missione d'inchiesta