ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00108

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 84 del 11/04/2023
Abbinamenti
Atto 1/00063 abbinato in data 11/04/2023
Atto 1/00079 abbinato in data 11/04/2023
Atto 1/00106 abbinato in data 11/04/2023
Atto 1/00107 abbinato in data 11/04/2023
Firmatari
Primo firmatario: AMORESE ALESSANDRO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 11/04/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 11/04/2023
CANGIANO GEROLAMO FRATELLI D'ITALIA 11/04/2023
DI MAGGIO GRAZIA FRATELLI D'ITALIA 11/04/2023
MATTEONI NICOLE FRATELLI D'ITALIA 11/04/2023
MESSINA MANLIO FRATELLI D'ITALIA 11/04/2023
PERISSA MARCO FRATELLI D'ITALIA 11/04/2023
ROSCANI FABIO FRATELLI D'ITALIA 11/04/2023
LA PORTA CHIARA FRATELLI D'ITALIA 11/04/2023
ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 11/04/2023


Stato iter:
12/04/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 11/04/2023
Resoconto MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 11/04/2023
Resoconto ROSCANI FABIO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 11/04/2023

DISCUSSIONE IL 11/04/2023

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 11/04/2023

RITIRATO IL 12/04/2023

CONCLUSO IL 12/04/2023

Atto Camera

Mozione 1-00108
presentato da
AMORESE Alessandro
testo di
Martedì 11 aprile 2023, seduta n. 84

   La Camera,

   premesso che:

    l'articolo 1, comma 557, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 (bilancio 2023) modifica la determinazione dei criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici (DS) e dei direttori dei servizi generali e amministrativi (DSGA) e la sua distribuzione tra le regioni a decorrere dall'anno scolastico 2024/2025, tenendo conto del parametro della popolazione scolastica regionale indicato per la riforma 1.3 prevista dalla missione 4, componente 1, del Piano nazionale di ripresa e resilienza, nonché della necessità di salvaguardare le specificità delle istituzioni scolastiche situate nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche, anche prevedendo forme di compensazione interregionale;

    i criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi e la sua distribuzione tra le regioni sono definiti, su base triennale con eventuali aggiornamenti annuali, con decreto del Ministro dell'istruzione e del merito di concerto con a seguito di una modifica apportata dalla Camera, entro il 31 maggio dell'anno solare precedente all'anno scolastico di riferimento;

    nella sostanza la modifica conferma, dandone attuazione, una delle sei riforme previste dal PNRR definite abilitanti per la scuola, in particolare quella relativa al dimensionamento della rete scolastica: il PNRR prevede infatti l'avvio della riorganizzazione del sistema scolastico entro l'anno;

    in Italia la scuola perderà un milione e 400 mila studenti nei prossimi 10 anni, secondo dati Censis; le previsioni sulla popolazione tra i tre e i diciotto anni dal 2023 al 2034 indicano un calo di oltre 100 mila studenti l'anno passando, la popolazione scolastica, da oltre otto milioni a meno di sette milioni. Le sedi di dirigenza oggi sono circa 8 mila ed erano ben 12 mila nel 2008 prima dell'emanazione del regolamento sul dimensionamento scolastico (decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 2009), attuativo 133/2008 e degli ulteriori tagli disposti dalla legge n. 111 del 2011. La riparametrazione della assegnazione delle dirigenze potrebbe attenuare il calo in atto da anni;

    senz'altro il riordino in questione avrà, come voluto dal legislatore, impatto sulle reggenze, una autentica grave problematica della scuola. È questo infatti uno dei temi che attanagliano da anni la gestione delle scuole: l'assegnazione di un dirigente scolastico a più istituti scolastici contemporaneamente non solo comporta problemi all'apparato amministrativo ma anche alla didattica; è un problema fluttuante che diminuisce in prossimità dei concorsi dirigenziali e aumenta il Ministro dell'economia e delle finanze, previo accordo in sede di Conferenza unificata, da adottare, dopo anni dal concorso; ad oggi questa è la situazione in cui si trovano a livello strutturale tutte le scuole con meno di 500 studenti;

    i risparmi conseguiti con l'applicazione della nuova disciplina confluiranno, previo accertamento degli stessi, su di un Fondo, costituito nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione e del merito, e possono essere destinati, oltre che al pagamento delle supplenze brevi e saltuarie del personale scolastico, ad incrementare:

     il Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche; il Fondo unico nazionale (FUN) della dirigenza scolastica;

     il Fondo integrativo di istituto, anche con riferimento alle indennità destinate ai direttori dei servizi generali ed amministrativi;

     il Fondo «La Buona Scuola» per il miglioramento e la valorizzazione dell'istruzione scolastica;

    in tema di trattamento economico dei docenti massima è l'attenzione di questo Governo che ha integrato l'Atto di indirizzo dell'Accordo sottoscritto con i sindacati in tema di aumento delle retribuzioni del personale scolastico con lo stanziamento di ulteriori 300 milioni;

    riguardo la definizione degli organici e la formazione delle classi, in vigenza del decreto del Presidente della Repubblica del 20 marzo 2009 n. 81, negli anni sono stati attuati interventi in deroga in situazione definite di forte disagio sociale e, da ultimo, con il decreto-legge Ricostruzione n. 3 del 2023 che consente ai comuni delle aree del sisma di disporre deroghe specifiche per favorire la formazione delle classi e ridurre il rischio di spopolamento delle aree interessate;

    inoltre, resta ferma la necessità di salvaguardare le specificità delle istituzioni scolastiche situate nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche;

    il contrasto dello spopolamento delle aree interne, delle piccole isole nonché delle aree geografiche abitate da minoranze linguistiche, contestualmente ad un impegno deciso per la tutela e la valorizzazione delle stesse, rappresenta un complesso di finalità prioritarie per una politica pubblica che intenda investire in termini di sensibilità verso il territorio, nonché di cura, attenzione e propensione al dialogo con le comunità ivi presenti;

    investire in queste aree significa, anzitutto, ascoltare le esigenze che promanano da questi territori e da queste comunità, ponendo le istituzioni centrali in una posizione di apertura al confronto e al dialogo costante, al fine di garantire il corretto recepimento di istanze e osservazioni, anche di carattere pratico, logistico o di semplice buon senso e, in ogni caso, idonee a fornire elementi utili ad assicurare alle politiche pubbliche gli elementi informativi e conoscitivi necessari a regolare in modo utile e adeguato tali realtà;

    è necessario intervenire prevedendo nuove disposizioni per la formazione delle classi nelle scuole primarie e secondarie dei comuni montani, delle piccole isole e delle aree geografiche abitate da minoranze linguistiche, con la consapevolezza del ruolo centrale rivestito dalle scuole nelle comunità più piccole, sia per la loro vita culturale e socio-educativa, sia per la loro economia locale,

impegna il Governo:

1) a definire tempestivamente con decreto del Ministro dell'istruzione e del merito di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo accordo in sede di Conferenza unificata, i nuovi parametri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi;

2) a proseguire la strada intrapresa riguardo alla definizione degli organici alla formazione delle classi mediante l'attuazione di deroghe mirate su casi specifici, riservando particolare attenzione alle disposizioni contenute nell'articolo 5 comma 2 decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 20 marzo 2009 in merito alle classi con alunni in situazione di disabilità;

3) ad avviare un processo di revisione dell'articolo 10 comma 4 del decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 2009 riguardo al limite numerico minimo di alunni per la formazione delle classi nelle scuole primarie e secondarie dei comuni montani, delle piccole isole e delle aree geografiche abitate da minoranze linguistiche, al fine di garantire l'esistenza delle scuole e lo svolgimento delle attività didattiche e formative anche in tali comunità, nella consapevolezza del ruolo centrale rivestito dalle scuole nelle comunità più piccole, sia per la loro vita culturale e socio-educativa, sia per la loro economia locale;

4) a continuare il processo di valorizzazione economica di tutto il personale scolastico.
(1-00108) «Amorese, Mollicone, Cangiano, Di Maggio, Matteoni, Messina, Perissa, Roscani, La Porta, Zucconi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

alunno

problema sociale

istituto di istruzione