PDL 1243

FRONTESPIZIO

RELAZIONE

PROGETTO DI LEGGE
                        Articolo 1
                        Articolo 2

XIX LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

N. 1243

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati
BALDINO, PELLEGRINI

Disposizioni in materia di idoneità fisica al servizio
nelle Forze armate per i soggetti affetti da celiachia
e da intolleranze alimentari

Presentata il 22 giugno 2023

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Onorevoli Colleghi! – La malattia celiaca, o celiachia, è un'infiammazione cronica dell'intestino tenue di natura genetica che può insorgere a qualsiasi età e che si manifesta a seguito dell'ingestione di glutine, una sostanza presente in alcuni cereali quali il grano, la segale e l'orzo. Secondo la Relazione al Parlamento del Ministero della salute per l'anno 2021, tale patologia autoimmune cronica colpisce circa l'1 per cento della popolazione generale e si sviluppa in soggetti geneticamente predisposti. In media, in Italia ogni anno vengono effettuate circa 9.000 diagnosi con una prevalenza della malattia pari allo 0,41 per cento. Dai dati del 2021 in Italia risultano diagnosticati 241.729 casi di persone affette da celiachia, di cui il 70 per cento (168.385) di sesso femminile e il restante 30 per cento (73.344) di sesso maschile.
Attualmente la celiachia e le altre intolleranze alimentari sono inserite tra le imperfezioni e le infermità che sono causa di non idoneità al servizio militare, elencate all'articolo 582, comma 1, del testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90. In particolare, il citato comma 1 dell'articolo 582, alla lettera e), numero 2), prevede infatti come causa di non idoneità: «l'anafilassi, le reazioni allergiche/pseudoallergiche, le intolleranze a farmaci ed alimenti, con manifestazioni cliniche se vere, anche in fase asintomatica, diagnosticate tramite valutazioni cliniche e procedure laboratoristiche appropriate, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea». La direttiva tecnica approvata con decreto del Ministro della difesa 4 giugno 2014, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 131 del 9 giugno 2014, a ulteriore specificazione del suddetto punto, precisa che rientrano nelle intolleranze sopramenzionate «le intolleranze ad alimenti di abituale consumo, utilizzo e diffusione». Per giudicare l'idoneità al servizio militare, a ciascuna caratteristica somatico-funzionale del soggetto è attributo un coefficiente di validità decrescente con valore da 1 a 4. Alle «allergie ed intolleranze ad alimenti senza implicazioni di rilevanza clinico-funzionale della cute, dell'apparato respiratorio e cardiovascolare» in cui la direttiva fa rientrare la celiachia viene attribuito un coefficiente AV EI 3 (acronimo indicante l'apparato ematologico-immunitario) che potrebbe comportare un'inidoneità all'arruolamento volontario.
Negli ultimi anni, stante anche il notevole conclamarsi di tale disturbo, in passato non diffusamente trattato, si è avviato un dibattito costruttivo sulla questione, chiamando in causa lo Stato maggiore della difesa. Frutto di questo confronto è stata la direttiva dell'Ispettorato generale per la sanità militare dello Stato maggiore della difesa del 9 aprile 2015, recante «Aspetti medico-legali correlati con la patologia celiaca». Tale direttiva, riferita alle sole Forze armate (Esercito, Marina, Aeronautica e Arma dei Carabinieri), riguarda sia i celiaci che vogliono arruolarsi nell'Esercito sia i molti celiaci già in uniforme. Quanto si legge nella direttiva, infatti, ha rappresentato una grande vittoria a livello professionale per il personale militare in servizio permanente al quale è stata diagnosticata tale malattia. Secondo la suddetta direttiva del 9 aprile 2015: «per il personale in servizio, la diagnosi di intolleranza al glutine non comporta alcun provvedimento medico-legale, salvo i casi in cui le manifestazioni sintomatologie siano talmente rilevanti da pregiudicare la idoneità al servizio, trascorso il periodo di temporanea inidoneità». Ciò significa che, salvi i casi di insorgenza di sintomi gravi abbastanza da compromettere le funzionalità dell'individuo, è riconosciuta l'idoneità al servizio ai soggetti già appartenenti alle Forze armate che abbiano avuto la diagnosi di celiachia solo in seguito all'arruolamento. Coloro che intendono accedere alla carriera militare nelle Forze armate attraverso i concorsi di selezione restano, invece, esclusi se già risultano affetti da celiachia o da altre intolleranze alimentari al momento del reclutamento come indicato dal citato coefficiente AV EI 3. Ne consegue che, per i soggetti affetti da celiachia e da intolleranze alimentari desiderosi di intraprendere una carriera militare, la normativa vigente preclude l'accesso al reclutamento per ogni ruolo e grado militare, anche in caso di asintomaticità, con la conseguente ingiusta penalizzazione e la grave discriminazione nella possibilità di partecipare ai concorsi di selezione per l'arruolamento nelle Forze armate. Si tratta di una discriminazione ancora più grave e di un vulnus cui porre rimedio se consideriamo che ai soggetti aventi il medesimo profilo sanitario non è posto nessun ostacolo per l'accesso alla carriera nei corpi della Polizia penitenziaria, dei Vigili del fuoco e dell'aeronautica commerciale.
La normativa vigente è, senza dubbio, fortemente discriminatoria, oltre che anacronistica nel ventunesimo secolo, visto che nel mercato sono disponibili alimenti privi di glutine che si distinguono anche per l'elevata qualità, come i pasti pronti confezionati, in coerenza con i più diffusi stili alimentari. Inoltre, la distribuzione degli alimenti, in passato garantita dal solo circuito farmaceutico, ora avviene anche attraverso la grande distribuzione organizzata favorendo, oggettivamente, il superamento degli ostacoli logistici e facilitando il vettovagliamento presso le caserme e le strutture militari.
Considerato che tali patologie non sono curabili con i farmaci, ma con una dieta o un'alimentazione che consenta di mantenere un perfetto stato di salute, allo scopo di favorire il rispetto dei princìpi di equità, di giustizia e di non discriminazione nei concorsi pubblici per l'arruolamento nelle Forze armate e quindi di modificare le vigenti disposizioni normative e regolamentari, si ritiene necessaria l'eliminazione di ogni preclusione all'accesso ai concorsi e alle carriere militari per i soggetti affetti da celiachia e da intolleranze alimentari.
Alla luce di quanto esposto, si auspica la celere approvazione della presente proposta di legge.

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
(Modifiche alle norme regolamentari in materia di idoneità fisica al servizio nelle Forze armate)

1. Il Governo, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, provvede ad apportare al testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, le modificazioni necessarie al fine di eliminare ogni preclusione all'accesso alla carriera militare per le persone affette da celiachia o da altre intolleranze alimentari e di favorire il rispetto dei princìpi di equità, di giustizia e di non discriminazione nei concorsi pubblici per l'arruolamento nelle Forze armate, sulla base dei seguenti princìpi:

a) predisporre un sistema correttivo relativo ai casi di soggetti giudicati idonei al servizio militare in sede concorsuale e all'atto dell'arruolamento, che presentino una dichiarata e accertata intolleranza al glutine la quale, in base ai criteri generali e ai requisiti richiesti dai bandi concorsuali, non ne consenta il reclutamento, anche in caso di patologia asintomatica;

b) modificare l'elenco delle imperfezioni e delle infermità stabilito dall'articolo 582, comma 1, del citato testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 90 del 2010, anche al fine di armonizzare ad esso la normativa relativa all'idoneità al servizio militare, tenendo conto del fatto che la celiachia e le intolleranze alimentari non possono costituire un esclusivo motivo valido di inibizione alla partecipazione alle procedure concorsuali per le Forze armate, se non in casi di estrema gravità che pregiudichino l'effettivo svolgimento della carriera militare;

c) prevedere che la diagnosi di intolleranza al glutine non può comportare provvedimenti medico-legali per il personale in servizio, fatti salvi i casi in cui la gravità della sintomatologia sia tale da pregiudicarne l'idoneità, come previsto anche da disposizioni amministrative del Ministero della difesa;

d) tenere conto, nell'apportare modifiche all'elenco delle imperfezioni e delle infermità stabilito dall'articolo 582, comma 1, del citato testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 90 del 2010, della necessità di introdurre una distinzione tra intolleranze alimentari e allergie, in quanto queste ultime possono, a differenza delle intolleranze alimentari, presentare una sintomatologia sufficientemente grave da pregiudicare l'idoneità al servizio, fino a causare uno stato di shock anafilattico.

Art. 2.
(Clausola di invarianza finanziaria)

1. Dall'attuazione dell'articolo 1 non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

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