Doc. XII-quinquies, N. 33

ASSEMBLEA PARLAMENTARE DELL'OSCE

Sessione Annuale di Lussemburgo

Risoluzione su «Un appello a favore di un'azione più vigorosa dell'OSCE per tener conto dell'aumento della discriminazione nei confronti dei cristiani e dei seguaci di altre confessioni minoritarie in alcuni stati partecipanti dell'OSCE»

Trasmessa il 24 settembre 2019

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RISOLUZIONE SU «UN APPELLO A FAVORE DI UN'AZIONE PIÙ VIGOROSA DELL'OSCE PER TENER CONTO DELL'AUMENTO DELLA DISCRIMINAZIONE NEI CONFRONTI DEI CRISTIANI E DEI SEGUACI DI ALTRE CONFESSIONI MINORITARIE IN ALCUNI STATI PARTECIPANTI DELL'OSCE»

  1. Ricordando che la creazione dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) all'inizio degli anni 1990 avvenne nell'ambito di un'apertura politica paneuropea fondamentalmente nuova, e della speranza di una cooperazione internazionale sempre più stretta, di libertà e tolleranza – ivi compresa la libertà di religione, come sottolineano nei documenti fondanti dell'OSCE quali l'Atto finale di Helsinki del 1975,

  2. Encomiando gli sforzi persistenti profusi sia dall'OSCE sia dall'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell'OSCE per difendere e accrescere la libertà di religione e di credo in tutti gli Stati partecipanti, ad esempio organizzando a Vienna, nel giugno 2017, un'importante e fruttuosissima conferenza sul tema «Libertà di religione o credo: problematiche, opportunità, e problemi specifici della lotta all'antisemitismo e all'intolleranza e alla discriminazione nei confronti di cristiani, musulmani e seguaci di altre religioni»,

  3. Ricordando l'esauriente bilancio della situazione in materia di crimini dettati dall'odio nella regione dell'OSCE tracciato dall'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell'OSCE nel suo studio «I crimini dettati dall'odio contro i cristiani», pubblicato nel luglio 2018,

  4. Profondamente preoccupata dal fatto che la discriminazione e la palese oppressione nei confronti delle religioni di minoranza in alcuni Stati partecipanti dell'OSCE sembrano essere aumentate recentemente sia in termini di numeri che di gravità, ivi comprese le misure di legge oppressive nei confronti delle confessioni cristiane, che possono servire a facilitare e incoraggiare crimini dettati dall'odio nei confronti dei seguaci di tali confessioni,

  5. Osservando con apprensione che le prassi di discriminazione comprendono:

   a. leggi vaghe o ambigue in materia di libertà religiosa, che consentono alle autorità di prendere misure arbitrarie nei confronti di alcune chiese, ivi comprese perquisizioni e chiusure, in particolare nei confronti delle «chiese domestiche» nelle regioni rurali dove mancano edifici ufficialmente registrati come chiese,

   b. oppressione e misure arbitrarie nei confronti di alcune confessioni e del loro clero in alcuni territori occupati,

   c. divieto imposto ad alcune confessioni di ottenere o rinnovare l'iscrizione ufficiale del loro status, di celebrare funzioni religiose o svolgere attività missionarie, o di costruire nuovi locali da adibire a chiesa a causa di pregiudizi o scarsa trasparenza delle «norme in materia di zonizzazione»,

   d. stigmatizzazione ufficiale dei convertiti al Cristianesimo, ivi comprese pressioni esercitate nei loro confronti per indurli a rinunciare alla loro fede, sequestro di bibbie e di altra letteratura religiosa, o misure restrittive imposte alla nomina di titolari di cariche religiose, obbligando così le chiese a inviare i candidati Pag. 3all'estero per proseguire gli studi o reclutando dirigenti ecclesiatici dall'estero,

L'Assemblea Parlamentare dell'OSCE:

  6. Chiede agli Stati partecipanti dell'OSCE di tener conto dell'aumentata discriminazione nei confronti dei cristiani e dei seguaci di altre confessioni minoritarie in alcuni Stati partecipanti dell'OSCE;

  7. Riconosce la piena sovranità di tutte le confessioni cristiane e dei loro enti ecclesiastici, la loro indipendenza nei confronti delle pressioni politiche, e il loro diritto incontestabile di assumere le loro decisioni a prescindere dai conflitti politici;

  8. Raccomanda, in tale contesto, all'OSCE di intraprendere nuovi progetti concreti in risposta ai numerosi appelli all'azione sostenuti dalla conferenza dell'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani sulla libertà di religione e di credo e lo studio intitolato «Crimini dettati dall'odio nei confronti dei cristiani», al fine di superare la discriminazione persistente nei confronti delle fedi minoritarie.